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C’è chi sale e c’è chi scende

Arriva una settimana rovente per la politica europea: gli accordi relativi agli aiuti alla Grecia ed al supporto all'Euro assumono contorni definiti e la fase di implementazione è già oggetto di difficile discussione. Anche le elezioni turbano la serenità di uno scenario politico che sembra risvegliarsi dal torpore: il cambio di Governo nel Regno Unito e la sconfitta elettorale della Merkel ne sono un segnale. Intanto le Filippine vanno al voto, ed in Nigeria si cerca l'accordo politico dopo la morte del Presidente.

L'Eurozona, dopo aver fatto un deciso passo avanti nelle modalità di aiuto alla Grecia (approvati i principali dettagli per finanziare le misure di contrasto alla gravissima crisi economica greca), si trova ad affrontare il nodo della protezione della moneta unica. Sembra infatti essere in corso una forte speculazione internazionale sull'euro, soprattutto attraverso la compravendita di titoli di Stato (non solo greci): i ministri delle Finanze della Ue hanno appena varato un pacchetto di misure per garantire la stabilità finanziaria in Europa. Il Regno Unito ne è rimasto fuori. Inoltre, è stata riconosciuta la possibilità di rischi relativi ai conti pubblici per Spagna e Portogallo, sebbene in settimana sia atteso da parte dell'Istituto Nazionale di Statistica spagnolo un rapporto che dovrebbe confermare la crescita del PIL spagnolo per la prima volta dal 2008.

Poca chiarezza e misure convulse dunque, che, insieme alla mancanza di una leadership riconosciuta, hanno giocato a sfavore del Cancelliere tedesco Angela Merkel, che ha perso le importanti elezioni nel Land Reno-Westfalia e, di conseguenza, la maggioranza della sua coalizione nel Senato federale. In settimana si vedrà quali ripercussioni questa sconfitta possa avere sul Governo tedesco e sulle sue posizioni in Europa.

Intanto, in controtendenza rispetto alle generali difficoltà attuali, l'Estonia si presenta alla Commissione Europea ed alla Banca Centrale per valutare insieme i progressi economici in vista di un possibile ingresso nell'euro.

Ancora incertezza anche in Gran Bretagna, dove le elezioni di settimana scorsa hanno restituito un risultato che lascia tutti scontenti: sono in corso negoziati e trattative per costruire un'alleanza che consenta di formare il governo, poiché dal voto nessun partito ha ottenuto la maggioranza necessari a governare da solo (circostanza che per la Gran Bretagna non è usuale).

Negli Stati Uniti si indaga sul presunto legame tra il fallito attentato a Times Square ed i Talebani del Pakistan: adesso sarà (ancor più) difficile per Stati Uniti trovare il modo di stimolare il Pakistan al controllo dei problemi interni legati al terrorismo, poiché ulteriori pressioni e scontri interni potrebbero destabilizzare (ancor più) il Paese.

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Di seguito, come sempre, riportiamo alcuni degli eventi di maggior rilievo attesi per questa settimana.

  • Il Presidente russo Medvedev incontrerà il suo omologo turco, Abdullah Gul, ed il Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan: si discuterà di possibili accordi su questioni energetiche. Sempre in tema di accordi sulle risorse energetiche, Erdogan dovrebbe firmare un accordo sul gas con l'Azerbaijan.

  • Il Parlamento francese discuterà una proposta di legge sul divieto di indossare il velo integrale in pubblico.

  • Nelle Filippine si tiene una importantissima tornata elettorale: si voterà infatti per il nuovo Presidente, per il Parlamento e per gli organi locali.

  • Il Presidente afghano Karzai volerà negli Stati Uniti per un incontro con Barak Obama. Dopo le tensioni degli ultimi mesi, l'aumento di attacchi contro le truppe e le previste nuove ed intense attività militari nel sud dell'Afghanistan, è atteso un incontro che potrebbe dare importanti indicazioni sull'evoluzione della strategia americana.

  • In Perù si aprirà una gara internazionale per assegnare importantissimi contratti di esplorazione petrolifera.

  • Nigeria: dopo la morte del Presidente Umaru Yar'Adua, sono in corso intensi negoziati tra le parti politiche del Paese per la definizione dei nuovi equilibri interni. Il Presidente Goodluck Jonathan, ex vice-presidente subentrato a Yar'Adua, dovrebbe intanto inviare al Parlamento la proposta di nomina per la carica di nuovo vice-Presidente.

La Redazione

10 maggio 2010

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