L'Iran muove una importante pedina nello scacchiere della partita nucleare: l'accordo con Turchia e Brasile sullo scambio di combustibile nucleare è molto significativo e la reazione della comunità internazionale non potrà farsi attendere. Sull'orlo della guerra civile, Kyrghizstan e Thailandia cercano soluzioni alle loro rispettive crisi interne, ma le prospettive non sono del tutto incoraggianti. Intanto continua la nuova complicata liaison tra Mosca e Kiev.
Accordo di enorme importanza potrebbe rivelarsi quello annunciato oggi tra Iran, Turchia e Brasile, grazie al quale si instaura una cooperazione per l'arricchimento e lo scambio di combustibile nucleare. In base a questo accordo l'Iran depositerà a breve in Turchia 1200kg di uranio a basso arricchimento per aver dell'uranio arricchito dalla Turchia entro un anno. L'accordo prevede comunque il coinvolgimento dell'AIEA (International Atomic Energy Agency), che dovrà avallarlo. Ovviamente sarà decisiva la reazione del Gruppo di Vienna, che comprende, oltra all'AIEA, anche Russia, Stati Uniti e Francia. Se da una parte l'accordo è un segno di buona volontà da parte iraniana, rimangono in seno alla comunità internazionale i dubbi circa gli scopi del programma nucleare di Teheran.
Kyrghizstan di nuovo, ancora, in rivolta. Il rischio che gli scontri tra i sostenitori del Presidente deposto Kurmanbek Bakiyev ed il nuovo Governo insediatosi da poco più di un mese, si trasformino in qualcosa di vicino ad una guerra civile è alto. Dopo i tentativi dei sostenitori di Bakiyev di prendere il controllo di alcune infrastrutture (ad esempio l'aeroporto di Osh, importante città del Paese) potrebbe ripetersi e la reazione dei governativi potrebbe essere più aspra rispetto alle settimane passate, soprattutto se dovesse entrare in gioco l'esercito. Intanto è attesa per giorno 20 la prima bozza di una nuova Costituzione che poi dovrebbe essere votata in Giugno. Sarà importante capire quale reazione questa nuova Carta Costituzionale potrà suscitare nella popolazione.
In situazione più grave versa già la Thailandia, dove gli scontri tra le Camicie Rosse (a sostegno dello storico, potente, ex Presidente Thaksin Shinawatra) e le forze del Governo in carica sono oramai giunti a livelli critici. L'esercito è schierato contro i manifestanti ed il numero di morti negli scontri è in lenta ma costante crescita. Anche alcuni leader delle Camicie Rosse sono già caduti. Una importante novità è però emersa in giornata: il Governo, dopo un periodo di parziale chiusura verso i negoziati, si è nuovamente dichiarato disponibile a trattare con i rivoltosi. Intanto, gli effetti sull'economia thailandese cominciano ad essere pesanti: Stock Exchange of Thailand (SET) è in forte calo ed alcune importanti operazioni finanziarie previste per questi giorni sono state congelate (ad esempio la sottoscrizione di una consistente quantità di bond): il protrarsi delle lotte interne potrebbe peggiorare la già delicata condizione economica del Paese, rischiando di acuire il conflitto tra la parte rurale del Paese e quella urbana, contrasto che è il vero tallone d'Achille thailandese.
Nuovi sviluppi nell'infinito gioco delle parti tra Ucraina e Russia. Dopo segnali molto concreti del riavvicinamento di Kiev a Mosca, c'è la brusca frenata sulla proposta di Putin di integrare tra loro i sistemi di trasporto del gas naturale. L'Ucraina sembra voler difendere, come sempre in passato, l'unico asset nazionale davvero intoccabile: Naftogaz, la compagnia che praticamente sostiene l'intera economia nazionale. In questi giorni il Presidente russo Dmitri Medvedev farà visita al Presidente ucraino Viktor Yanukovich e probabilmente si avranno dei segnali chiari su quale strada imboccherà questa nuova fase dei rapporti tra i due Paesi.
Nel mondo questa settimana
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18 maggio: si terrà a Madrid il VI Summit Unione Europea-America Latina e Caraibi. Ospite di riguardo sarà anche il Primo Ministro turco Recep Tayyip Erdogan. Sono attesi incontri di rilievo tra i leader sudamericani, e potrebbero prendere vita accordi commerciali di alto profilo tra alcuni Paesi e la UE.
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Il Presidente Egiziano Hosni Mubarak sarà in visita in Italia per un incontro strategico tra i due Paesi.
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Incontro di alto profilo anche tra NATO e Russia, per discutere del progetto di difesa missilistica che tanti contrasti ha sinora sollevato.
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Nuova puntata, e forse nuove tensioni, nel rapporto tra le due Coree: è infatti atteso il rapporto finale della Corea del Sud sulle indagini relative all'affondamento della nave militare Chon An, che potrebbe tirare ufficialmente in ballo le Forze Armate della Corea del Nord.
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Si torna a parlare di Somalia in un consesso internazionale: dal 21 al 23 maggio infatti si terrà la conferenza ONU di Istanbul sulla Somalia. La Conferenza, ospitata congiuntamente da Nazioni Unite e Turchia, dovrebbe vedere anche l'intervento del Segretario Generale delle Nazioni Unite, Ban Ki Moon.
La Redazione
17 maggio 2010