Ristretto – Guillermo Lasso ha fatto visita al Presidente Xi Jinping in occasione dell’apertura dei Giochi Olimpici Invernali. Sul tavolo delle trattative ci sono molte questioni, tra cui la rinegoziazione del debito e le prevendite di petrolio con la Cina.
A gennaio è emersa una delle sfide più grandi che dovrà affrontare l’Ecuador da qui in avanti. Stiamo parlando della rinegoziazione del debito contratto con i Paesi esteri, in particolare con la Cina. Già l’ex Presidente Rafael Correa, per tenere a galla l’economia nazionale, aveva firmato dei contratti con il Governo di Pechino, che ha concesso al Paese andino prestiti per il finanziamento di alcune opere pubbliche. In cambio l’Ecuador, secondo diversi contratti di forniture petrolifere, ha consegnato fino ad oggi 1.174 milioni di barili di petrolio greggio alla Cina e, sempre nell’ambito dei contratti di prevendita, mancherebbero ancora 156 milioni di barili da consegnare entro il 2024. Di fronte a queste pesanti cifre, l’Ecuador chiede tempo. Il Presidente Guillermo Lasso si è espresso in merito alla questione affermando di voler rinegoziare al più presto il debito con la Cina, che ammonta a circa 5,17 miliardi di dollari, senza contare i numeri delle forniture petrolifere. Per tal motivo Lasso è volato a Pechino nella notte del 31 gennaio, in occasione della cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali. L’obiettivo della visita è quello di posticipare la consegna prevista del petrolio, in modo da venderne una parte nel mercato “aperto”. Sull’altro piatto della bilancia, tuttavia, c’è la questione dei finanziamenti. Del resto Lasso non sembra disposto a tagliare i rapporti commerciali con la potenza asiatica: in ballo ci sarebbe l’ipotesi di un accordo di libero scambio tra i due Paesi. Su questo filo sottile, tra la crisi del debito e il dialogo con la Cina, l’Ecuador dovrà scegliere la prossima mossa.
Valerio Caccavale
“Guillermo Lasso & Andrés Páez” by samuraijuan is licensed under CC BY-SA