In 3 sorsi – John Lee, che si è distinto per la sua linea pro-Pechino e che ha avuto un ruolo fondamentale nella repressione delle proteste, è stato eletto come nuovo leader di Hong Kong. Il suo manifesto elettorale, basato su quattro punti, abbraccia varie questioni che riguardano la città.
1. L’ESITO DELLE ELEZIONI
Domenica 8 maggio è stato eletto John Lee Ka-chiu come nuovo chief executive e successore di Carrie Lam. È stato votato quasi all’unanimità come unico candidato, da un comitato elettorale composto da circa 1.500 membri di orientamento pro-Pechino, che rappresentano lo 0,02% della popolazione di Hong Kong. Dopo un breve ballottaggio segreto, il 99% dei membri del comitato elettorale ha votato a favore di Lee, mentre sono risultati contrari solo 8 membri. Secondo le dichiarazioni dell’Hong Kong and Macau Affairs Office, organismo della Repubblica Popolare Cinese, il risultato ottenuto della quasi unanimità rappresenta un “alto livello di approvazione della leadership da parte della società di Hong Kong” e che costituisce inoltre una “reale dimostrazione di spirito democratico”.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Alcuni membri del comitato elettorale posano per una fotografia prima delle votazioni nell’Exhibiton and Convention Centre di Hong Kong, 8 maggio 2022
2. CHI È JOHN LEE
La carriera di John Lee è iniziata nel 1977, quando diciannovenne si è arruolato nella polizia, che gli ha permesso di ricoprire vari ruoli fino a giungere a essere designato capo sopraintendente nel 1997. Nel 2010 ha ottenuto il ruolo di vice commissario, che rappresenta la seconda carica più importante all’interno delle forze di polizia di Hong Kong. Nel 2012 è entrato a far parte del Security Bureau con il ruolo di sottosegretario. Nel 2017 ha ottenuto la carica di security chief. La controversa legge di estradizione che ha portato alle proteste del 2019 è stata introdotta proprio mentre Lee ricopriva tale carica. Nel 2021 è stato promosso a chief secretary. Riguardo alle proteste, John Lee ha sempre lodato l’operato delle forze di polizia , definendole “coraggiose”, e ha duramente condannato i manifestanti, descrivendoli come “radicali” che seminavano “terrore”. Quando l’università di Hong Kong è stata occupata, la polizia ha posto in atto un vero e proprio assedio sotto la guida di Lee, che ha dichiarato di voler arrestare tutti gli occupanti. Lee ha ricoperto un ruolo fondamentale nella repressione delle proteste e ha confermato il proprio orientamento pro-Pechino con la recente implementazione della legge di sicurezza nazionale.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – John Lee Ka-chiu durante la conferenza stampa successiva alla sua elezione, 8 maggio 2022
3. IL MANIFESTO ELETTORALE DI LEE
Il manifesto elettorale di Lee, intitolato “Iniziare insieme un nuovo capitolo per Hong Kong”, è stato divulgato nel mese di aprile ed è composto da 44 pagine. Si basa su quattro punti fondamentali: rafforzamento della governance, potenziamento dell’offerta di terreni e abitazioni, miglioramento della competitività di Hong Kong e costruzione di una società che si prenda cura delle necessità dei propri cittadini. Riguardo al primo punto Lee auspica un piano di ristrutturazione del Governo e il rafforzamento della governance, che dovrebbe avvenire mediante il potenziamento delle interazioni tra potere esecutivo e legislativo. Secondo il manifesto si dovrebbero stabilire indicatori per monitorare le performance del Governo e creare nuovi protocolli per la mobilitazione di elementi governativi in caso di emergenze. In merito al secondo punto, auspica una razionalizzazione del meccanismo di attribuzione di abitazioni e la creazione di una task force per monitorare l’offerta di alloggi e terreni pubblici. Si prospetta anche un miglioramento del layout urbano mediante lo sviluppo di aree come quella settentrionale della metropoli e mediante il progetto denominato Lantau Tomorrow Vision. Rispetto al terzo punto, Hong Kong dovrebbe potenziare la propria competitività, consolidando il proprio ruolo di centro finanziario e attraendo imprese altamente tecnologiche. Lee auspica inoltre la creazione di un dipartimento per coordinare lo sviluppo dell’area settentrionale della metropoli, unitamente a un’intensificazione di interazioni con la Cina continentale. Si cita anche la necessità di velocizzare il processo di accesso di Hong Kong all’accordo commerciale RCEP. In merito all’ultimo punto vengono evidenziate varie questioni sociali, quali una riforma pensionistica, un piano per l’alleviamento della povertà infra-generazionale e il rafforzamento del sistema dell’istruzione per aumentare il senso di appartenenza nazionale e di identità negli studenti.
Nicol Betrò
“Hong Kong cityscape” by rlanvin is licensed under CC BY-SA