In 3 sorsi – Petro mantiene la sua promessa: riapre la frontiera tra Colombia e Venezuela, segno di un primo riavvicinamento tra i due Paesi a livello commerciale. Tra gli obiettivi principali, favorire lo sviluppo economico e porre rimedio ai “las trochas”.
1. ROTTURA E RIPRISTINO DELLE RELAZIONI: L’ARRIVO DI PETRO
Sin dalla campagna elettorale il Presidente della Colombia Gustavo Petro, a capo del Paese dallo scorso agosto, ha posto tra gli obiettivi principali la volontĂ di recuperare i rapporti con il vicino Venezuela, partendo da quelli commerciali. Le relazioni tra Venezuela e Colombia furono infatti interrotte nel 2019, quando il Governo dell’ex Presidente Iván Duque contestò la rielezione di Maduro, definita “fraudolenta” dai suoi avversari, appoggiando il leader dell’opposizione Juan GuaidĂł e riconoscendolo come capo dello Stato ad interim. Questa tensione portò alla chiusura delle ambasciate e dei consolati e al blocco dei voli di linea. Anche l’attraversamento del confine terrestre di circa 2mila chilometri tra i due Paesi, con i tre ponti di collegamento SimĂłn BolĂvar, Tienditas e Francisco de Paula Santander, fu limitato nel 2015 per i camion da carico e bloccato tra il 2019 e l’ottobre 2021, quando tra violenti disordini GuaidĂł condusse un fallito tentativo di passare carichi di cibo e medicine spediti dagli Stati Uniti. Secondo il Presidente Petro, chiudere la frontiera è stato un “suicidio economico” e la riapertura garantirĂ benefici reciproci.Â
Fig. 1 – Il Presidente colombiano Gustavo Petro, il Ministro dei Trasporti venezuelano RamĂłn Velásquez e il Governatore dello Stato di Táchira Freddy Bernal osservano il primo camion che attraversa il ponte SimĂłn BolĂvar da San Antonio del Táchira a CĂşcuta in Colombia, durante la cerimonia d’apertura, il 26 settembre 2022
2. LA RIAPERTURA DELLA FRONTIERA E LE PRIME DICHIARAZIONI
Il Presidente Petro ha mantenuto la sua promessa e a inizio settembre ha così annunciato la riapertura della frontiera su Twitter: “Il prossimo 26 settembre apriremo il confine tra Colombia e Venezuela. Come primo passo, riprenderĂ la connessione aerea e il trasporto merci tra i nostri Paesi”. Nel giorno della riapertura il passaggio pedonale SimĂłn BolĂvar è stato momentaneamente chiuso per la cerimonia ufficiale e, alle 10:15 del giorno stesso (14:15 GMT), i camion da carico hanno attraversato il ponte con carbone, caffè e alluminio verso la Colombia e prodotti alimentari e igienici verso il Venezuela, secondo i rapporti forniti dalle AutoritĂ , accompagnati dal suono dei clacson e sventolando bandiere. Un volo della piccola compagnia aerea venezuelana Turpial è stato predisposto per inaugurare la rotta Caracas-BogotĂ . Maduro ha sottolineato che la ripresa dei rapporti commerciali e diplomatici con la Colombia è iniziata con il piede giusto. Oltre a garantire uno sviluppo economico per entrambi i Paesi, Petro ha inoltre dichiarato che “questo atto deve portare a un salto qualitativo in materia di diritti umani per le persone che attraversano questa frontiera”.Â
Fig. 2 – Persone che attraversano illegalmente il fiume Tachira servendosi de “las trochas”, un giorno dopo la riapertura della frontiera tra Venezuela e Colombia, il 27 settembre 2022
3. COMMERCIO, MIGRAZIONI E GUERRIGLIA
Anche se è presto per vedere i risultati, ci sono alcuni cambiamenti che potrebbero verificarsi in entrambi i pPesi grazie all’apertura della frontiera. Nonostante uno dei ponti, Tienditas, per ora non verrĂ riaperto, il flusso commerciale aumenterĂ e secondo l’ex Presidente di Fedecámaras de Táchira, Daniel Aguilar, ci si aspetta un arrivo di beni di consumo, quali per esempio materiali plastici e carta igienica, dalla Colombia verso il Venezuela, che dispone di un’offerta minore. DarĂo Germán Umaña Mendoza, Ministro del Commercio, dell’Industria e del Turismo colombiano, ha sottolineato che un altro obiettivo di questa misura è quello di impedire l’utilizzo dei “las trochas“, i passaggi non autorizzati sfruttati da gruppi guerriglieri ancora attivi e dai migranti in situazione irregolare come alternativa alla chiusura dei varchi di frontiera. Come dichiarato da Ronna RĂsquez, specialista del crimine organizzato, l’apertura disincentiverĂ la presenza di gruppi armati: “Quando ci sono meno restrizioni, i gruppi armati non hanno possibilitĂ di operare, poichĂ© fioriscono nell’illegalitĂ , con la chiusura del confine”. Tuttavia la gente comune è meno entusiasta e ottimista. Secondo le testimonianze raccolte dalla BBC Mundo, percorrere “las trochas” risulta molto piĂą economico e agile e proprio per questo “la mafia de los trocheros” sarĂ difficile da estirpare. Le attivitĂ illegali di contrabbando si stanno verificando anche sui ponti, di notte in assenza di controllo, oppure corrompendo le AutoritĂ attraverso somme di denaro. La promessa di Petro di recuperare i rapporti con il vicino Venezuela si materializza con questa apertura, un evento simbolico che fa ben sperare, anche se ostacoli e scetticismi derivanti da problemi storici e ideologici permangono.
Camilla Marrangone
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