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La scomparsa del presidente dell’Interpol e il coinvolgimento della Cina

In 3 sorsiLa scomparsa del presidente dell’Interpol Meng Hongwei ha suscitato da subito forti sospetti su un eventuale coinvolgimento della Cina. Dopo un lungo silenzio stampa, le Autorità cinesi hanno infine confermato l’arresto di Meng nell’ambito di un’inchiesta per corruzione. Ancora una volta Pechino antepone i propri interessi nazionali a quelli delle Istituzioni internazionali.

1. CHE COS’È L’INTERPOL

L’Organizzazione Internazionale della Polizia Criminale, comunemente definita Interpol, è un’organizzazione intergovernativa che coordina l’operato dei corpi di polizia nazionale al fine di prevenire e contrastare attività criminali. Nata nel 1923, l’Organizzazione ha conosciuto successivamente un lungo processo di riforma che le ha conferito la fisionomia odierna. Il Segretariato Generale dell’Interpol ha sede in Francia, ma numerosi uffici operativi sono presenti sul territorio dei suoi 192 Stati membri. Nel contesto attuale, le strutture dell’Interpol cooperano per sradicare organizzazioni criminali che costituiscono minacce tradizionali e non tradizionali alla sicurezza globale. Tuttavia, i poteri dell’Interpol sono assai limitati: l’Organizzazione non può emettere mandati d’arresto individuali, ma solamente red notices, ossia degli avvisi internazionali su persone ricercate.

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Fig. 1 – Meng Hongwei partecipa al Congresso internazionale sulla cybersicurezza di Mosca, luglio 2018

2. LA SCOMPARSA DI MENG HONGWEI

Ex membro del Governo cinese, Meng Hongwei ricopriva la carica di Presidente dell’Interpol dal 2016. La sua elezione aveva suscitato reazioni contrastanti: mentre il Partito Comunista Cinese non aveva nascosto la propria soddisfazione per la prestigiosa nomina, molti movimenti transnazionali avevano invece espresso riserve sul possibile abuso dei poteri dell’Organizzazione da parte del Governo cinese, al fine di rimpatriare i cittadini sospettati di corruzione. La scomparsa di Meng risalirebbe al 29 settembre scorso, giorno in cui il capo dell’Interpol sarebbe partito per un viaggio in patria. Da quel momento si sono perse le sue tracce e la moglie Grace ha riferito di aver ricevuto varie minacce via telefono, nonché un messaggio dal marito contenente l’emoji di un coltello, interpretato come un segnale di pericolo imminente. Dopo la denuncia della moglie, l’indagine è stata assunta dalla polizia francese, mentre l’Interpol, che non ha competenza in materia, si è limitata a rendere nota la scomparsa ai media. Il mistero si è infittito in seguito alle affermazioni di una fonte anonima interna alla polizia francese, secondo cui il Presidente dell’Interpol sarebbe stato prelevato a forza e arrestato una volta atterrato su suolo cinese, nell’ambito di un’indagine per corruzione.

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Fig. 2 – Discorso di Xi Jinping durante l’86a Assemblea Generale dell’Interpol a Pechino, settembre 2017

3. IL COINVOLGIMENTO DEL GOVERNO CINESE

Di fronte alla diffusione della notizia, le Autorità e i principali media cinesi si sono chiusi in un silenzio stampa che ha di fatto confermato i dubbi in merito al coinvolgimento del Governo. Alla fine, il Ministero della Pubblica Sicurezza cinese ha confermato ufficialmente la detenzione di Meng, posto sotto accusa per “violazione delle leggi del partito” e per aver intascato tangenti. Le Autorità cinesi hanno inoltre palesato la volontà di approfondire la questione per scovare un presunto network di attività illecite all’interno del quale Meng sarebbe coinvolto. Nel frattempo l’Interpol ha ricevuto le dimissioni di Meng: le elezioni per il nuovo Presidente si terranno a Dubai il prossimo mese. La vicenda va dunque inquadrata all’interno della massiccia campagna anticorruzione lanciata dal presidente Xi Jinping, che ha portato all’arresto di più di 170 alti funzionari cinesi negli anni scorsi e alla creazione della controversa Commissione di Sorveglianza Nazionale. Quali saranno le conseguenze del caso Meng per il Governo cinese? Sicuramente Pechino dovrà fare i conti con un peggioramento della sua posizione nella governance globale. Molti sostengono che l’opacità del sistema giudiziario cinese e la scarsa trasparenza con cui è stata gestita la questione abbiano leso l’immagine di attore responsabile che la Cina ha cercato di costruire nel corso degli ultimi decenni. Tuttavia è lecito pensare che le Autorità cinesi abbiano già messo in conto tale deterioramento, e che un’azione così drastica e immediata sia stata dettata da un’urgenza che ancora una volta pone gli interessi nazionali cinesi al di sopra della partecipazione all’interno della comunità internazionale.

Lorenzo Santini

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Lorenzo Santini
Lorenzo Santini

Nato a Roma nel 1995, mi sono laureato in Scienze politiche e relazioni internazionali presso l’Università di Roma “La Sapienza” e sto attualmente studiando International Affairs a Bologna. Ho una passione sfrenata per le relazioni internazionali dell’Asia-Pacifico e la geopolitica cinese, lo Spritz e la musica elettronica, con un debole per le questioni ambientali.

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