AstroCaffè – Il 12 settembre il vice Primo Ministro e ministro dell’Economia del Lussemburgo, Étienne Schneider, ha annunciato la nascita dell’Agenzia spaziale nazionale. L’ente sarĂ guidato da Marc Serres, precedentemente capo degli Affari spaziali presso il ministero dell’Economia. Quale ruolo per il Lussemburgo nel settore spazio?
1. LA POLITICA SPAZIALE
Il Lussemburgo è entrato nel settore spaziale nel 1985 a seguito della nascita della SociĂ©tĂ© EuropĂ©enne des Satellites (SES), un punto di riferimento per le telecomunicazioni satellitari e oggi uno dei principali attori del campo. A partire da questa iniziativa si sono sviluppate le successive industrie spaziali del Paese. Il passo ulteriore nel percorso di posizionamento del Paese nel settore spaziale è avvenuto nel 2005 con l’adesione all’Agenzia spaziale europea (ESA). Questa adesione, preceduta da un accordo di cooperazione sul programma di telecomunicazioni dell’Agenzia (ARTES), è entrata in vigore il 30 giugno 2005, permettendo al Lussemburgo di divenire il diciassettesimo Stato membro dell’ESA. Il Governo del Gran Ducato ha poi iniziato a lavorare per posizionare il Paese come pioniere nello sviluppo dell’economia delle risorse spaziali. A febbraio 2016 è stato promosso il marchio SpaceResources.lu,che in un solo anno ha portato alla definizione di una apposita legge spaziale e alla costituzione di diverse societĂ attive in questo campo. La politica spaziale del Paese si basa su alcuni principali pilastri, in particolare: contribuire alla diversificazione e alla sostenibilitĂ delle attivitĂ economiche, consolidare e migliorare le competenze esistenti nel settore delle telecomunicazioni e dei media, nonchĂ© i sistemi terrestri, espandere le competenze nel settore, dare una dimensione internazionale alle attivitĂ attraverso l’accesso alle reti internazionali.
Fig. 1 – La Conferenza Ministeriale dell’ESA tenutasi in Lussemburgo nel 2014
2. PERCHÉ UN’AGENZIA SPAZIALE PER IL LUSSEMBURGO
Il Governo lussemburghese sta continuando a lavorare per espandere il proprio ruolo nell’economia globale dello spazio tramite un’apposita Agenzia spaziale. Questa mossa, operata per garantire che gli sforzi iniziati dall’attuale esecutivo continuino anche dopo le elezioni, ha come obiettivi concentrarsi principalmente sulla costruzione dell’industria spaziale e sostenere l’educazione e lo sviluppo della forza lavoro nel settore. Schneider ha infatti sottolineato che gli impegni del Governo, in particolare il lancio del progetto SpaceResources.lu, volto ad attrarre le aziende operative nel settore delle risorse spaziali, hanno permesso di attirare la presenza di 20 Paesi nei confini nazionali. Queste affermazioni sono state supportare da Marc Serres, l’amministratore delegato dell’istituenda Agenzia spaziale, il quale ha sottolineato l’approccio di cooperazione sia con il Governo, sia con il settore privato, con il solo fine di raggiungere gli obiettivi prefissati attraverso quattro linee strategiche: competenza, innovazione, talento e finanziamenti.
Fig. 2 – Il vice Primo Ministro lussemburghese Schneider
3. UN FONDO INVESTIMENTI “SPAZIALI”
La linea strategica relativa ai finanziamenti sarà supportata da un fondo di investimenti per lo spazio che fungerà da strumento dedicato per colmare una lacuna del settore, a eccezione del Regno Unito e dell’Italia. Serres prevede che il fondo, con una dotazione di 100 milioni di euro ($116 milioni), avrà il suo primo closing nel primo trimestre del 2019 e fornirà il capitale alle nuove aziende spaziali che si presenteranno con idee e tecnologie innovative. Il ritardo nel lancio del fondo, inizialmente programmato per fine settembre prima delle elezioni e dunque inizialmente imputato a questioni politiche, è stato invece connesso con le normative riguardanti i gestori di fondi con sede negli Stati Uniti. Nel frattempo, infatti, tre startup statunitensi, CubeRover, Hydrosat e Made In Space hanno annunciato l’apertura di una sede nel Paese, in molti casi collaborando con università e aziende locali, per attività che andranno dallo sviluppo di bracci robotici a piccoli rover planetari.
Eleonora Lombardi