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Il Sud Africa è al buio

In 3 sorsi I frequenti blackout stanno mettendo in ginocchio la società e l’economia del Sud Africa. L’impiego delle risorse rinnovabili potrebbe aiutare il Paese a raggiungere l’autosufficienza energetica, ma il Governo dovrà superare numerosi ostacoli.

1. BLACKOUT GIORNALIERI

Dall’inizio dell’anno in Sud Africa si verificano interruzioni di corrente giornaliere. Non è però una realtà nuova per i cittadini. Nel 2022 infatti il Paese ha registrato il più alto numero di blackout nella storia nazionale. Tuttavia la situazione sta peggiorando, come è visibile dall’aumento dei download dell’applicazione della compagnia di energia statale Eskom, che fornisce gli orari per le interruzioni di corrente. Quest’app è diventata la più scaricata in tutto il Paese. Per far fronte alla crisi energetica, la Eskom sta paradossalmente impartendo un sistema di interruzioni a rotazione detto load-shedding. Al momento, il Sud Africa ha attivato il livello 6 di load-shedding, che comporta la rimozione di 6mila megawatt di energia dalla rete per il riequilibrio di domanda e offerta e il conseguente aumento del numero di blackout nell’arco delle giornate. I disagi causati da questa situazione prolungata sono notevoli, sia per le famiglie che per le imprese. Per mitigare gli effetti della carenza energetica, molte aziende si sono dotate di generatori a energia solare o hanno deciso di chiudere l’attività durante le interruzioni. I recenti blackout sono inoltre stati aggravati da uno sciopero non autorizzato dei lavoratori della Eskom e da attività di sabotaggio da parte di bande criminali, che cercano di rubare carburante e materiali, tra cui i fili di rame.

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Fig. 1 – Una manifestazione contro il load-shedding a Johannesburg, 2 febbraio 2023

2. PERCHÉ IL SUD AFRICA NON HA ABBASTANZA ENERGIA?

Le cause dei blackout sudafricani affondano le radici nel passato del Paese e nella struttura dell’Eskom. La rete elettrica fu costruita durante gli anni dell’apartheid e aveva lo scopo di servire la minoranza bianca e garantire l’autosufficienza industriale del Paese a fronte delle sanzioni internazionali. Solo dopo le elezioni democratiche del 1994 il nuovo Governo con a capo l’African National Congress collegò alla rete anche i quartieri più poveri, dove abitavano le persone di colore, senza però apportare le giuste modifiche infrastrutturali. Per quanto riguarda la compagnia Eskom invece, la sua organizzazione costituisce un ostacolo allo sviluppo di progetti innovativi. Inoltre negli anni è stata più volte oggetto di sottrazioni di fondi e protagonista di attività di corruzione e malagestione, come denunciato in un’inchiesta condotta durante la presidenza di Jacob Zuma. Il Consiglio d’Amministrazione è stato accusato di clientelismo e politicizzazione, poiché ha favorito la pratica del cadre deployment, che prevede l’assegnazione di posti di lavoro a persone fidate in base alla loro fedeltà politica. Anche le infrastrutture della compagnia sono oggetto di critiche da parte di addetti ai lavori e cittadini sudafricani, perché obsolete e non sottoposte a regolare manutenzione. Per questi motivi l’azienda statale è in perdita da anni e per rimanere attiva si affida ai prestiti statali. Infine, il mancato pagamento del servizio e i frequenti furti di elettricità da parte dei cittadini riducono ulteriormente la disponibilità elettrica del Sud Africa. Parte della popolazione ritiene che il Governo dovrebbe garantire la corrente elettrica gratuitamente e per questo si ribellano.

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Fig. 2 – Il ministro delle Risorse minerarie e dell’Energia, Gwede Mantashe

3. TRA LE SOLUZIONI ANCHE LE RINNOVABILI

Circa 15 anni fa, per garantire l’autosufficienza energetica, il Governo aveva dato il via libera alla costruzione di due centrali a carbone nelle province di Limpopo e Mpumalanga. Sarebbero dovute diventare le più grandi al mondo, ma il progetto ha subito diversi ritardi e incidenti e oggi le due centrali forniscono solo metà della loro capacità combinata. Il Paese ricava l’80% della propria elettricità dal carbone. Tuttavia, a seguito della recente spinta globale per lo sviluppo della transizione energetica, il Governo del Presidente Cyril Ramaphosa ha approvato nuovi progetti green e l’acquisto di energia rinnovabile da produttori indipendenti. Il Sud Africa può usufruire di sole, mare e vento, ma saranno necessari ingenti fondi per la messa a punto di nuovi impianti energetici. Un’altra soluzione viene dall’amministratore delegato di Eskom, che ha proposto di collegare le nuove fonti green di energia elettrica alla rete tradizionale e di utilizzare gli aiuti degli stranieri per sanare i debiti della compagnia statale. Le divergenze politiche rischiano però di rallentare la transizione verde sudafricana. L’attuale Ministro dell’Energia infatti è un ferreo sostenitore del carbone e gode della protezione di Ramaphosa, il quale lo ritiene una figura troppo influente per essere esonerato dalla carica. Molte economie occidentali sono ottimiste nei progressi del Sud Africa nella conversione alle rinnovabili e hanno promesso circa 8,5 miliardi di dollari di fondi per lo scopo. Eppure i continui blackout e i diverbi politici inducono a pensare che l’autosufficienza energetica del Paese non sarà raggiunta velocemente.

Alessandra De Martini

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Perchè è importante

  1. Il Sud Africa è alle prese con una grave crisi energetica.
  2. Il passato del Paese, le inefficienze infrastrutturali e la malagestione politico-economica concorrono ad aggravare la situzione.
  3. Le energie rinnovabili potrebbero essere una soluzione, ma ci sono grandi barriere da superare.

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Alessandra De Martini
Alessandra De Martini

Classe 1996, mi sono laureata in Investigazione, Criminalità e Sicurezza internazionale presso l’Università degli Studi Internazionali di Roma. Sono appassionata di geopolitica, ma amo anche imparare nuove lingue e viaggiare. Durante il percorso universitario, ho cercato di combinare le mie passioni partecipando all’Erasmus, ad alcuni programmi di studio all’estero e ad un progetto di volontariato in Colombia. Nel tempo libero mi piace leggere thriller, fare jogging ma soprattutto giocare con il mio cagnolino!

 

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