In 3 sorsi – Il Presidente Joe Biden ha tenuto il discorso sullo Stato Dell’Unione lo scorso 7 febbraio. La politica interna ha costituito il tema centrale del suo intervento. Si è soffermato soprattutto sulla ripresa economica e ha invitato i due partiti a collaborare per i prossimi due anni.
1. IL DISCORSO SULLO STATO DELL’UNIONE
Il discorso sullo Stato dell’Unione è uno degli eventi più significativi della politica statunitense. Si tratta di un intervento in cui il Presidente è chiamato a descrivere lo stato attuale in cui versa il Paese e a delineare le priorità e gli obiettivi per l’anno a venire. Nonostante parte del Congresso gli sia manifestamente ostile, il Presidente si è espresso con genuino ottimismo dinanzi alle due Camere riunite in sessione congiunta. A differenza del Congresso precedente, la Camera presenta ora una maggioranza repubblicana, per cui il Presidente ha insistito molto sulla necessità del compromesso fra i due partiti. Ha trattato quasi esclusivamente di questioni di politica interna, dichiarando più volte che gli Stati Uniti si stanno riprendendo dall’ultima crisi economica e che stanno riaffermando nuovamente il loro primato nel mondo.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Biden saluta lo Speaker della Camera, il Repubblicano Kevin McCarthy
2. ECONOMIA E SPESA NAZIONALE
Il discorso sullo Stato dell’Unione per i Presidenti in carica da più di un anno è solitamente l’occasione per enfatizzare i successi della propria agenda e Biden non si è discostato da questa tendenza. Innanzitutto, si è soffermato sui risultati ottenuti in termini di occupazione e inflazione. Degni di nota sono la creazione di posti di lavoro nel settore manifatturiero (circa 33mila nuovi posti al mese), e il tasso di disoccupazione al 3,4%, il più basso negli ultimi cinquant’anni, dati confermati dall’Ufficio delle Statistiche sul Lavoro, agenzia federale indipendente. Successivamente, ha introdotto un tema che sta causando non pochi attriti con il Partito Repubblicano, cioè la tassazione dei mega-profitti: l’obiettivo è introdurre la “Billionaire tax”, un disegno di legge che imporrebbe una tassa del 20% a chi guadagna più di 100 milioni di dollari. Biden ha dichiarato che alcuni membri del Partito Repubblicano sarebbero contrari e avrebbero proposto come alternativa dei tagli alla spesa destinata alla previdenza sociale a Medicare, l’assicurazione sanitaria federale per gli ultra 65enni. Qui, tra alcuni fischi e cori che gli davano del bugiardo, si è rivolto direttamente ai Repubblicani, minacciando il veto qualora dovessero tentare di tagliare la copertura medica e sociale. Il Presidente ha passato poi in rassegna le ulteriori tematiche sociali e ha concluso con un breve accenno alla politica estera, dichiarando il sostegno all’Ucraina e la volontà di competere con la Cina.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Biden tiene durante il suo Discorso sullo Stato dell’ Unione
3. ‘LET’S FINISH OUR JOB’
È prassi che il partito del Presidente in carica perda una o entrambe le Camere in occasione delle elezioni di midterm. Una volta ottenuta la maggioranza in una Camera, il Partito avversario solitamente ostacola l’agenda del Presidente, il quale a sua volta può bloccare tramite veto quei disegni di legge che non intende far entrare in vigore. Alle elezioni di midterm del 2014, ad esempio, i Repubblicani vinsero sia alla Camera che al Senato. Obama fu allora costretto ad apporre veto in dieci occasioni, la più celebre delle quali lo vide fermare il tentativo di bocciare il cosiddetto “Obamacare”. Joe Biden ha soltanto una delle due Camere contro, ma la coabitazione sarà comunque complessa. Secondo un recentissimo sondaggio del Pew Center, il 64% dei Repubblicani vuole vedere bloccata l’agenda Biden, mentre il 56% desidererebbe che le indagini contro il Presidente andassero fino in fondo. Nel futuro prossimo l’unico tema sul quale al momento sembra possibile un compromesso è l’innalzamento del tetto del debito. Biden e il nuovo Speaker della Camera, il Repubblicano Kevin McCarthy, stanno già dialogando, tuttavia quest’ultimo ha ribadito che se non fossero inseriti i tagli alla spesa che proporrà il suo Partito, non si avrebbe nessun innalzamento. La questione è di estrema importanza, perché se il Congresso non riuscisse a elevare il limite, si potrebbe innescare una crisi economica che avrebbe delle ripercussioni a livello globale. La spesa è un tema divisivo all’interno dello stesso fronte repubblicano, in quanto i più conservatori (i medesimi che hanno ritardato la nomina di McCarthy fin quando non hanno ottenuto delle concessioni) non intendono minimamente scendere a compromesso con i Democratici, mentre i più moderati stanno valutando al contrario l’opzione di un accordo. Questa prima partita fornisce il ritratto dei prossimi due anni della Presidenza Biden. Se nel primo biennio la Casa Bianca è riuscita a far entrare in vigore disegni di legge pari al New Deal per la loro vastità e importanza, adesso anche le manovre più semplici, come il pagamento di debiti già contratti, richiederanno grandi negoziazioni.
Iolanda Cuomo
“President Biden Makes Infrastructure Announcement at Long Island Rail Road West Side Yard” by MTAPhotos is licensed under CC BY