Il 30 ottobre 2022 la Cina ha emendato la legge sulla protezione delle donne, con l’obiettivo di fornire loro una maggiore tutela contro le molestie sessuali e la discriminazione di genere. Entrando in vigore il 1° gennaio 2023, la legge ha aggiunto diverse disposizioni che impongono nuovi requisiti alle aziende per quanto riguarda la gestione delle dipendenti donne. Passiamo in rassegna le principali implicazioni della nuova legge sulla protezione delle donne per i datori di lavoro in Cina.
Quali sono i cambiamenti principali della nuova legge cinese sulla protezione delle donne?
Diversi articoli contenuti in questa modifica di legge meritano l’attenzione dei datori di lavoro, in quanto riguardano la tutela dei diritti e degli interessi delle lavoratrici. Di seguito un elenco delle principali modifiche.
Eliminare la discriminazione di genere nel processo di assunzione
Nonostante il sessismo venga sempre più condannato pubblicamente, la discriminazione di genere nelle pratiche di assunzione in Cina è un fatto comune. La nuova legge sulla protezione delle donne prevede in questo senso maggiori sforzi per eliminare i pregiudizi di genere nel processo di assunzione. Il documento stabilisce un elenco di comportamenti che i datori di lavoro non devono adottare durante il processo di assunzione, tra cui:
- Limitare un’offerta di lavoro agli uomini o specificare che gli uomini avranno la priorità.
- Indagare sulla situazione coniugale e materna delle donne che si candidano per un posto di lavoro.
- Richiedere il test di gravidanza come esame fisico d’ingresso quando si presenta una domanda di lavoro.
- Fare del matrimonio o dello stato di maternità una condizione per l’assunzione e l’impiego.
- Rifiutare l’assunzione di donne per motivi di genere o innalzare gli standard di assunzione per le donne in qualsiasi altro modo.
Inoltre, la nuova legge sulla protezione delle donne include la discriminazione di genere sul posto di lavoro nell’ambito della supervisione della sicurezza sul lavoro. Se un datore di lavoro viola le disposizioni sulla parità di genere, le autorità per le risorse umane e la sicurezza sociale dovranno ordinargli di apportare correzioni. Se il datore di lavoro si rifiuta di apportare le correzioni o le circostanze sono gravi, gli verrà inflitta una multa non inferiore a 10.000 RMB e non superiore a 50.000 RMB. In questo modo, si prospetta un’attuazione pratica più efficace delle disposizioni in materia di non discriminazione contenute nella nuova legge sulla protezione delle donne.
Tutelare i diritti delle madri lavoratrici
La nuova legge sulla tutela delle donne stabilisce che “il datore di lavoro non può, a causa del matrimonio, della gravidanza, del congedo di maternità, dell’allattamento e di altre circostanze, ridurre i salari e le prestazioni sociali delle lavoratrici, limitare la promozione, l’avanzamento, la valutazione e l’impiego di lavoratrici con titoli e incarichi professionali e tecnici, licenziare le lavoratrici, sciogliere unilateralmente il contratto di lavoro o di servizio”.
La versione del 2018 della legge sulla tutela delle donne prevedeva solo che il datore di lavoro non potesse “a causa del matrimonio, della gravidanza, del congedo di maternità, dell’allattamento e di altre circostanze, ridurre il salario delle lavoratrici, licenziare le lavoratrici e sciogliere unilateralmente il contratto di lavoro o di servizio”. In confronto alla precedente, la nuova legge sullaprotezione delle donne è un grande passo avanti verso la tutela dei diritti delle madri lavoratrici e della parità di genere nelle valutazioni delle prestazioni e nelle promozioni.
Prevenire le molestie sessuali
La legge cinese vieta espressamente le molestie sessuali sul posto di lavoro e l’articolo 1010 del Codice civile stabilisce che i datori di lavoro devono adottare misure ragionevoli per prevenire le molestie sessuali e fornire canali di reclamo adeguati. La nuova legge sulla tutela delle donne definisce le molestie sessuali come la forma di commenti verbali, linguaggio scritto, immagini, comportamenti fisici o altre azioni contro la volontà delle donne. In particolare, le donne vittime di molestie sessuali sono incoraggiate a:
- Presentare reclami alle unità e agli organi statali competenti.
- Denunciare il caso agli organi di pubblica sicurezza o intentare una causa civile presso il tribunale del popolo, chiedendo all’autore del reato di assumersi la responsabilità civile in conformità alla legge.
D’altra parte, la legge modificata sulla protezione delle donne chiarisce che è obbligo legale dei datori di lavoro adottare misure per prevenire le molestie sessuali, tra cui:
- Formulare norme e regolamenti che vietino le molestie sessuali.
- Specificare il reparto o il personale responsabile.
- Svolgere attività di sensibilizzazione e formazione sulla prevenzione e la cessazione delle molestie sessuali.
- Adottare le necessarie misure di sicurezza e salvaguardia.
- Attivare/Istituire un telefono, casella di posta elettronica, ecc. per i reclami e sbloccare/riprisintare i canali per i reclami.
- Stabilire e migliorare le procedure di indagine e gestione dei casi, oltre che gestire tempestivamente le controversie e proteggere la privacy e le informazioni personali delle parti interessate.
- Fornire supporto e assistenza alle donne vittime di molestie nella difesa dei loro diritti in conformità con la legge e fornire loro consulenza psicologica quando necessario.
- Altre misure ragionevoli per prevenire e fermare le molestie sessuali.
Inoltre, la nuova legge sulla tutela delle donne prevede sia che il datore di lavoro possa essere sottoposto a contenzioso penale nel caso in cui non adotti misure ragionevoli per prevenire e far cessare le molestie sessuali, sia il diretto responsabile e le altre persone direttamente coinvolte siano sanzionate a norma di legge.
Tenendo in considerazione i requisiti sempre più stringenti in materia di prevenzione delle molestie sessuali previsti dalla nuova legge in questione così come l’impatto potenzialmente enorme e negativo dei casi di molestie sessuali sulle aziende, si consiglia ai datori di lavoro in Cina di definire chiaramente quali tipi di comportamenti sono inappropriati e di stabilire un codice e una cultura anti-molestie rigorosi per le loro aziende.
Proteggere la privacy e le informazioni personali delle donne
La nuova legge sulla tutela delle donne prevede anche una maggiore protezione della privacy e dei dati personali delle donne. L’articolo 28 stabilisce che:
- I resoconti dei media sugli incidenti che coinvolgono le donne devono essere oggettivi e adeguati e non devono violare i diritti e gli interessi personali delle donne.
- È vietato sminuire le donne attraverso i mass media o altri mezzi.
- Le foto delle donne non possono essere utilizzate senza consenso in pubblicità, marchi, vetrine, giornali, periodici, libri, prodotti audiovisivi, pubblicazioni elettroniche, reti, ecc.
Le donne vittime delle suddette violazioni hanno diritto a richiedere al tribunale del popolo un ordine di protezione per la sicurezza personale.
L’ occupazione femminile in Cina
Studi recenti hanno evidenziato che la partecipazione delle donne alla forza lavoro in Cina è diminuita sostanzialmente negli ultimi 30 anni, scendendo al 60,5% nel 2019 dal 73,2% del 1990. A questo hanno probabilmente contribuito le riforme economiche che hanno causato svantaggi per le donne, come l’aumento del divario salariale tra i sessi, la carenza di servizi di assistenza all’infanzia e agli anziani e la ricomparsa di vecchi pregiudizi sul lavoro femminile.
Divario salariale
Nonostante i numerosi progressi, esiste ancora una notevole differenza salariale per le donne. Secondo un’indagine condotta dal sito web per l’occupazione Zhipin.com, nel 2019 il reddito medio degli uomini che vivono nei centri urbani della Cina continentale era superiore del 22,5% rispetto a quello delle donne. In altre parole, nel 2019 le donne in Cina hanno guadagnato l’84% di quanto guadagnato dagli uomini per un lavoro analogo. Le barriere che le donne incontrano in alcuni settori rappresentano parte della disparità salariale, poiché per le donne cinesi è estremamente difficile accedere ad alcune professioni. Alcuni settori in Cina, come quello militare e parte di quello scientifico, impongono ancora restrizioni alle donne, che possono avere effetti a lungo termine sulla loro crescita professionale. Inoltre, questi lavori sono tipicamente retribuiti con stipendi più alti.
Leadership femminile
Secondo i dati del rapporto annuale Women on Boards di MSCI, nel 2021 la media delle donne nei consigli di amministrazione delle società cinesi era del 13,8%, un dato più basso rispetto al 22,6% a livello globale e al 14,5% delle economie in via di sviluppo. Tuttavia, la Cina ha ottenuto risultati migliori rispetto ad altre economie vicine, come il Giappone e la Corea del Sud, dove le donne rappresentano rispettivamente il 12,6% e l’8,7% dei consigli di amministrazione. Nel 2021, solo il 6,4% dei CEO delle aziende erano donne, mentre le donne CFO erano il 26,3% – al di sopra della media mondiale.
Cosa sta facendo la Cina per aumentare la partecipazione delle lavoratrici?
Mentre il Paese lotta per affrontare un problema demografico, una serie di scandali legati a questioni di genere ha anche scatenato la protesta dell’opinione pubblica per la disuguaglianza di genere. Di conseguenza, nel 2021, il governo ha presentato un nuovo piano decennale, lo Schema di sviluppo delle donne in Cina (2021-2030), con una forte enfasi sui diritti del lavoro. Il documento propone 75 obiettivi principali e 93 misure di sostegno, che coprono aree chiave come la salute, l’istruzione e l’economia.
Lo Schema prevede che entro il 2030 la politica nazionale di base riguardo la parità tra uomini e donne verrà attuata in modo completo e, come parte dei principali sforzi del governo per eliminare la discriminazione e migliorare lo status delle donne in Cina, il testo prevede anche che i meccanismi istituzionali per promuovere la parità tra uomini e donne e lo sviluppo a tutto tondo delle donne verranno innovati e migliorati.
a cura di Jacopo Genovese
Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta da China Briefing, edito da Dezan Shira & Associates, Partner del Caffè Geopolitico per l’Asia. Lo studio assiste gli investitori stranieri in tutta l’Asia e ha uffici in Cina, Hong Kong, Vietnam, Singapore, Indonesia, Thailandia, Malesia, Filippine, Russia e India. Si prega di contattare [email protected] o di visitare il sito web all’indirizzo www.dezshira.com.
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