In 3 sorsi – A pochi mesi dalle elezioni per la seconda volta nella storia politica della Malesia un ex Primo Ministro viene accusato di corruzione e rischia fino a 20 anni di carcere.
1. I PRIMI MESI POST-ELEZIONI
Sono trascorsi solamente pochi mesi dalle elezioni piĂą significative della storia della Malesia. Lo scorso novembre per la prima volta il partito nazionalista di destra, lo United Malays National Organisation (UMNO), perdeva la sua posizione di partito guida, con un drastico calo degli elettori, divisi quasi equamente tra la coalizione riformista Pakatan Harapan (PH) guidata da Anwar Ibrahim e la Perikatan Nasional (PN) guidata da Muhyiddin Yassin. Per la prima volta dopo giorni di incertezza e consultazioni un riformista prendeva il potere formando una coalizione multietnica.
Appena eletto, il nuovo Primo Ministro Anwar Ibrahim ha sottolineato i punti chiave della sua agenda e le sfide che il nuovo Governo avrebbe dovuto affrontare, tra le quali quella di ripulire dalla corruzione la politica malese. Nei giorni scorsi questa pare essersi concretizzata nello scandalo che coinvolge il leader della fazione rivale, Muhyiddin Yassin.
Fig. 1 – L’ex premier Muhyiddin Yassin all’uscita dal tribunale di Kuala Lumpur, 10 marzo 2023
2. UN EX PREMIER NUOVAMENTE ACCUSATO DI CORRUZIONE
Muhyiddin Yassin, 75 anni, ex Primo Ministro e leader della fazione che ha guidato il Paese durante la pandemia di Covid-19, si trova al centro di uno scandalo che lo accusa di corruzione e riciclaggio di denaro per un totale di 232,5 milioni di ringgit (51,41 milioni di dollari).
Le indagini condotte dalla MACC, la Commissione anticorruzione della Malesia, si sono concentrate sul progetto Jana Wibawa. Stabilito nel 2020 durante il mandato di Muhyiddin, il programma prevedeva una serie di progetti a sostegno economico degli imprenditori locali, in difficoltà a causa delle restrizioni. Nel dicembre 2022 sono state scoperte le prime incongruenze nella gestione dei fondi pubblici, solitamente concessi per progetti approvati senza precedenti gare d’appalto e i cui fondi sono stati in gran parte trasferiti su un conto bancario del Bersatu, partito di Muhyiddin.
Fig. 1 – Attivisti del Perikatan Nasional (PN) manifestano a sostegno di Muhyiddin, 10 marzo 2023
3. PERSECUZIONE POLITICA O LOTTA ALLA CORRUZIONE?
Muhyiddin affronta in tutto quattro accuse per abuso di potere e due per riciclaggio di denaro.
Lo scorso 9 marzo davanti ai magistrati del tribunale di Kuala Lumpur si è dichiarato innocente, definendo il suo caso come esempio di “persecuzione politica” . All’ingresso del tribunale l’ex Primo Ministro ha più volte ribadito ai giornalisti che le indagini puntano a indebolire la posizione della Perikatan Nasional in vista delle elezioni statali di giugno.
In successive interviste, l’attuale Primo Ministro Anwar Ibrahim ha più volte negato il coinvolgimento del Governo, sostenendo che le indagini della MACC si sono svolte in maniera indipendente, e sono in corso già da diversi mesi.
Secondo il professor James Chin dell’UniversitĂ della Tasmania è da escludere che il caso abbia un fine politico. Se si considera lo scenario totale – ha sostenuto il Professore durante un’intervista rilasciata alla CNA, – le accuse rientrano nella nuova linea politica di Anwar. L’obietto è sradicare la corruzione al fine di migliorare la situazione interna, e di riflesso puntare allo sviluppo economico a livello internazionale. Eliminare la corruzione porterebbe il Paese a poter sfruttare al meglio le proprie risorse e diventare in futuro meta di investimenti stranieri.
Secondo Grace Lee Hooi Yean, capo del dipartimento di Economia della Monash University Malaysia, intervistata da Al Jazeera, le indagini sono un “punto di svolta” che potrebbe non soltanto mostrare degli sviluppi concreti nella lotta alla corruzione, ma anche consolidare la credibilità della leadership di Anwar e rafforzarne in ultimo il potere politico.
Maria Sorrentino
“Malaysia’s Flag” by .ET. is licensed under CC BY-SA