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Gli zaffiri bianchi del Madagascar

Caffè LungoIl Madagascar è alle prese con il fenomeno dei trafugamenti di ossa umane dai cimiteri, che alimenta un mercato clandestino collegato alla medicina tradizionale, al traffico di droga e persino alla realizzazione di diamanti artificiali.

GLI ZAFFIRI BIANCHI DEL MADAGASCAR

Nel Paese delle pietre preziose, le chiamano zaffiri bianchi, visto il loro valore sul mercato illegale: sono le ossa umane che in Madagascar, da almeno un decennio, sono al centro di trafugamenti nei cimiteri. L’ultimo caso è quello riportato da Les Nouvelles, quotidiano malgascio, nel comune di Analavory, dove un abitante del villaggio ha denunciato alla gendarmeria che la sua tomba di famiglia è stata violata. In base alle indagini svolte, sarebbero state sottratte in tutto 408 ossa. Il furto di ossa va ad alimentare un traffico molto lucrativo: la valutazione va dai 400mila agli 800mila ariary (87-175 euro) al chilo, che da queste parti sono una fortuna.
Ad Andohasana, sugli altopiani centrali, gli abitanti preferiscono addirittura costruire le loro abitazioni a ridosso delle tombe: “Abbiamo paura che i ladri vengano a prendere i nostri morti” – ha dichiarato il capovillaggio. Altri iniziano a preferire la cremazione per i propri cari, ma per la maggior parte dei malgasci risulta una procedura troppo costosa.

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Fig. 1 – Un cimitero animista nel nord del Madagascar

IL CULTO DEI MORTI

La cultura malgascia dà un’estrema importanza alle credenze tradizionali, come la venerazione degli antenati, quindi anche il corpo dei defunti è tenuto in particolare considerazione. In quasi tutte le tribù questi sentimenti si manifestano attraverso un complesso sistema di fady (tabù) e di rituali funerari, il più noto dei quali è la cerimonia di esumazione e risepoltura chiamata famadihana, letteralmente “voltare le ossa”. Tale considerazione per il sepolto ha anche un inquadramento giuridico, nel senso che l’infrazione si chiama sottrazione di resti mortali e viene punita con il carcere e i lavori forzati, in quanto è un attacco, un danno, alla pace dei morti.

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Fig. 2 – Un’immagine da una celebrazione del famadihana

LA RICERCA UNIVERSITARIA SULLE CAUSE

Una ricerca effettuata da Holy Irina Andrianalison della Facoltà di Diritto e Scienze Politiche dell’Università di Antanarivo, la capitale, ha cercato di fare chiarezza su cause dei furti, caratteristiche del traffico, valore delle ossa e tentativi repressivi.
Il furto di ossa umane ha come obiettivo primario il traffico di ossa umane, vale a dire il commercio clandestino, immorale e illecito di resti mortali e, come detto, viene anche denominato traffico di zaffiro bianco. Questa denominazione viene spiegata col fatto che il commercio è molto vantaggioso, al punto che un solo femore può arrivare ad essere valutato 400mila ariary, circa 80 euro.

L’UTILIZZO DI OSSA UMANE: DALLA COSMESI AI DIAMANTI ARTIFICIALI

Alcuni minerali contenuti nelle ossa umane servono come materia prima per fabbricare prodotti cosmetici contro l’invecchiamento della pelle. Questi minerali eviterebbero la comparsa delle rughe e i prodotti sono conosciuti e utilizzati soprattutto in Cina, dove vengono venduti a prezzi esorbitanti. Altro utilizzo è quello che viene fatto in alcuni ospedali dei cosiddetti Paesi sviluppati, per fare degli innesti ossei in caso di fratture o amputazioni di membra del corpo umano. Questi ospedali possiedono delle banche di ossa che devono essere approvvigionate, a seconda delle diverse richieste. E alcune persone sono disposte a pagare prezzi esorbitanti per poter effettuare queste operazioni. Un altro utilizzo è, specie nei Paesi africani, all’interno della medicina tradizionale, per la fabbricazione di medicinali contro la cecità, per la fertilità, per prolungare la vita di una persona malata…
Sarebbe poi possibile costruire un diamante artificiale con ossa umane, da studi scientifici sembra che l’osso del femore e i diamanti conterrebbero dei minerali che si assomigliano ed ecco quindi la possibilità di realizzare diamanti artificiali a partire da questi minerali all’interno dell’osso del femore. Algordanza, una fabbrica svizzera, trasforma invece le ceneri dei morti in pietre preziose di 0,4 carati per la somma di 5.500 euro, circa 18.700.000 ariary. La cremazione di un corpo produce in genere circa 2,5 chili di cenere, l’equivalente di cinque diamanti.

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Fig. 3 – Il cimitero francese della cittĂ  di Antsiranana (un tempo Diego Suarez), in Madagascar

IL TRAFFICO DI DROGA

La pratica ha dimostrato che la circolazione di droga è facilitata quando è nascosta all’interno dei femori perché questo consente di evitare che la sostanza sia rilevata dallo scanner alle frontiere doganali. Il commercio di droga è una pratica che muove grandi cifre, per questo i trafficanti corrono il rischio di usare le ossa umane per favorirlo.

LA DIFFICOLTĂ€ DELLA REPRESSIONE

Chi riceve l’ordine di sottrarre ossa umane non denuncia mai i mandanti, che restano sconosciuti, il che rende difficile lo sradicamento del fenomeno all’interno del Paese. Le “teste pensanti” non vengono arrestate. In effetti solo i piccoli saccheggiatori a volte sono fermati dalla giustizia, ma i mandanti praticamente mai.
Nonostante sia aumentato l’intento repressivo, risulta quindi arduo applicare le pene, a causa di difficoltà pratiche: è raro che una persona si faccia arrestare e condannare, perché le tombe si trovano spesso in posti isolati e frequentemente lontano dalla città, in zone con bassa densità. Le ricerche dimostrano che ad esempio le infrazioni sono avvenute raramente nella capitale. Spesso poi avvengono di notte e i fatti sono scoperti solo alcuni giorni dopo, il che rende difficile la ricerca di prove e l’arresto degli autori.
Dunque, viene da chiedersi, la cultura malgascia non sarĂ  passata dal rispetto dei morti alla morte del rispetto?

Milena Nebbia

Madagascar Grunge Flag” by Grunge Love is licensed under CC BY

Dove si trova

Perchè è importante

  • In Madagascar non è raro il furto di ossa umane dai cimiteri.
  • Le ossa trafugate, definite “zaffiri bianchi”, riforniscono un mercato per varie attivitĂ  illecite.
  • Le AutoritĂ  non riescono a fermare il traffico per la difficoltĂ  a individuare i mandanti, ma talvolta persino per l’impossibilitĂ  ad agire tempestivamente in luoghi isolati.

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Milena Nebbia
Milena Nebbia

Milanese di nascita, vicentina d’adozione, sono una docente e una giornalista freelance, da sempre impegnata nel volontariato sociale, nel movimento nonviolento e nella cooperazione internazionale. Ho studiato Lettere a Padova e mi sono specializzata, presso la Facoltà di Scienze Politiche, sempre dell’ateneo patavino, nel Processo di capacity building nei paesi in via di sviluppo, e in Peacekeeping e Peacebuilding alla Scuola Superiore di Perfezionamento S. Anna di Pisa. Ho fatto l’osservatrice elettorale in Salvador, Cisgiordania, Tunisia, Turchia, sono stata componente della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale dei rifugiati della Prefettura di Vicenza. Nella mia vita ho cercato di coniugare la professione di giornalista con la mia vocazione solidale, il che spesso non è risultato semplice. Attualmente mi trovo in Madagascar per un periodo di volontariato e sto cercando di comprendere la complessità della Gande Isola.

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