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Inondazioni in Cile, il Governo ha decretato lo stato di calamità in alcune regioni

In 3 sorsi A seguito delle forti piogge che si sono abbattute nel centro e nel sud del Cile, sabato 24 giugno è stato esteso lo stato di calamità nelle regioni fra Valparaíso e Biobío. È urgente adesso riflettere sulle cause di questo fenomeno meteorologico estremo.

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1. QUALI I FATTI, QUALI I DANNI

L’inverno cileno si è aperto nel peggiore dei modi. Tra il 21 e il 26 giugno 2023 il centro-sud del Cile è stato colpito da intense precipitazioni che hanno generato disagi di grave entità per gli abitanti delle zone di Valparaíso, Metropolitana, O’Higgins, Maule, Ñuble e Bíobío. Le piogge – secondo gli esperti le più forti degli ultimi 30 anni – hanno fatto esondare alcuni fiumi nelle aree circostanti. Oltre ai danni a infrastrutture pubbliche come ponti, strade e ospedali, vanno considerati i numerosi inconvenienti che hanno riguardato direttamente la popolazione: al 27 giugno il bollettino del Servizio Nazionale di Prevenzione e Risposta ai Disastri (Senapred) segnava 2 morti, 4 dispersi, più di 10mila persone isolate e vaste aree sia urbane che rurali senza accesso all’acqua potabile. Per far fronte all’emergenza ambientale e umanitaria, la Ministra dell’Interno, Carolina Tohá, ha decretato lo stato di calamità, al fine di velocizzare i necessari procedimenti amministrativi, agevolando l’arrivo di soccorsi e lo stanziamento di fondi (1,5 milioni di pesos).

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Fig. 1 – Salvataggio di oggetti dopo l’esondazione del fiume BioBio, Hualqui, Cile, 25 giugno 2023

2. PAROLA AGLI ESPERTI

Alcuni studiosi hanno tentato di fornire analisi e spiegazioni di quanto accaduto. In particolare, il Centro di Scienza del Clima e della Resilienza (CR2) ha contribuito a fare luce sui fattori che hanno portato al disastro nel Paese. In un report del Centro datato 27 giugno viene mostrato in che modo la portata di alcuni fiumi – come il Maipo e l’Achibueno – abbia raggiunto livelli molto elevati in tempi relativamente brevi. Alla base di questo evento estremo c’è l’importante dato relativo all’aumento dell’altezza dell’isoterma 0°C, vale a dire l’altitudine a partire dalla quale avviene il congelamento dell’acqua: in sostanza, ora piove dove prima nevicava. A causa di questa variazione i corsi d’acqua della Cordillera de los Andes si sono riempiti oltre misura, accrescendo così i rischi di inondazione a valle. Oltre a ciò occorre considerare anche il fenomeno “pioggia-sopra-neve”, il cui esito è lo scioglimento del manto nevoso formatosi in precedenza e l’ingrossamento ulteriore dei torrenti montani.

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Fig. 2 – Esondazione del fiume Maipo, San Jose de Maipo, Santiago, Cile, 23 giugno 2023

3. PIANI PER IL FUTURO

Nei giorni successivi all’alluvione il Presidente cileno Gabriel Boric ha visitato le zone colpite dalla catastrofe, portando conforto e sostegno alle famiglie in difficoltà: “Non è il momento di discussioni di poco conto, è il momento di mettersi gli stivali ed aiutare. Meno Twitter e più piedi nel fango”. Se nel presente bisogna occuparsi di operazioni di salvataggio e ripristino degli ambienti, in futuro non si potrà evitare di riflettere su errori passati e possibili rimedi. In primis sarà necessario sviluppare un sistema di prevenzione integrato (e non più affidato alle singole municipalità), in grado di reggere le sfide del cambiamento climatico. Investendo su tecnologie all’avanguardia, lo Stato potrà dotarsi di sistemi di monitoraggio per calamità incombenti e dispositivi di allerta meteo sempre più efficienti. Inoltre occorrerà mettere a punto una pianificazione infrastrutturale più rispettosa del territorio, ad esempio evitando di ammassare case alle pendici dei monti e mantenendo zone di suolo libere per l’assorbimento dell’acqua: di fatto, la tragedia delle scorse settimane ha mostrato come, negli ultimi anni, politiche urbanistiche aggressive abbiano portato alla costruzione di edifici in luoghi non idonei in diverse aree del Paese, mettendo così a repentaglio la sicurezza di migliaia di cittadini. Già nel luglio del 2018 il Direttore del Laboratorio Città e Territorio dell’Universidad Diego Portales, Genaro Cuadros, segnalava l’importanza di adottare scelte strutturali che fossero compatibili con la nuova realtà climatica del Paese. A fronte di una problematica di questo tipo, ci si augura che il Governo possa invertire la rotta al più presto, con investimenti mirati e proposte ecologicamente sostenibili.

Alessandro Dowlatshahi

Photo by David_Peterson is licensed under CC BY-NC-SA

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Perchè è importante

  • Tra il 21 e il 26 giugno 2023 alcune regioni del Cile sono state colpite da intense precipitazioni che hanno causato seri danni alla popolazione.
  • Eventi meteorologici estremi come questo sono correlati ai profondi mutamenti climatici del nostro tempo.
  • Occorreranno analisi accurate su quanto accaduto per far fronte a eventuali catastrofi future.

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Alessandro Dowlatshahi
Alessandro Dowlatshahi

Classe 1998, ho conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano, chiudendo il mio percorso accademico con un lavoro di ricerca tesi a Santiago del Cile. Le mie radici si dividono tra l’Iran e l’Italia; il tronco si sta elevando nella periferia meneghina; seguo con una penna in mano il diramarsi delle fronde, alla ricerca di tracce umane in giro per il mondo.

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