In 3 sorsi- I processi a carico di Donald Trump: un contesto mai affrontato prima nell’esperienza statunitense, le implicazioni per la sua candidatura alle elezioni del 2024 e le possibili ripercussioni sull’immagine di Washington come potenza democratica.
1. I PROCESSI DI DONALD TRUMP DI NUOVO AL CENTRO DELL’ATTENZIONE
Proprio mentre l’andamento dei processi contro Donald Trump sembrava a rilento, è arrivata l’accelerazione degli ultimi giorni che ha riportato la questione al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica.
Il quadro in cui si trova attualmente l’ex Presidente è nuovo ed estremamente complesso: non c’è alcuna esperienza precedente nella storia statunitense in cui un passato inquilino della Casa Bianca abbia dovuto affrontare diversi processi, civili e penali, in contemporanea a una nuova corsa per la Presidenza.
Fig. 1 – Alcune prime pagine di giornali dopo l’incriminazione di Trump con l’accusa di aver tentato di sovvertire il voto delle presidenziali 2020.
2. LE ACCUSE A CARICO DI DONALD TRUMP: DOCUMENTI CLASSIFICATI E ASSALTO AL CAMPIDOGLIO
I due processi che più attirano interesse sono quelli circa il possesso di documenti classificati da parte di Trump dopo la fine del mandato presidenziale e la partecipazione in modo indiretto all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021.
Nel primo caso Trump dovrà rispondere di 40 capi d’accusa: 31 per aver mantenuto documenti relativi alla difesa nazionale dopo la fine del mandato, cinque per possesso di documenti riservati, uno per falsa testimonianza e tre per ostruzione alle indagini. I documenti in questione contenevano, tra l’altro, informazioni riguardanti programmi nucleari sensibili e dettagli importanti in merito alla vulnerabilità degli Stati Uniti in caso di attacco militare. Trump si è dichiarato non colpevole per tutti i capi d’accusa. In merito a queste accuse è stata, da poco, fissata una data di inizio del processo da parte della Giudice responsabile Aileen M. Cannon. Il processo è stato programmato per maggio 2024, data che va a situarsi nel mezzo rispetto alle richieste delle parti. Gli avvocati di Trump avevano infatti proposto che il processo venisse rimandato a dopo le elezioni, mentre l’accusa che il processo si svolgesse entro il mese di dicembre.
Nel secondo processo l’ex Presidente è accusato di “ostruzione di procedura ufficiale” e di “cospirazione per frodare gli USA“. Per due anni e mezzo le indagini giudiziarie nei confronti di Trump in merito all’attacco al Campidoglio si sono svolte lentamente per la necessitĂ di accumulare una grande quantitĂ di prove, vista la storicitĂ dell’azione, ma ora che l’ex Presidente sta per tornare a far parte della corsa verso la Casa Bianca, si è dovuto accelerare. Questo perchĂ© in caso di vittoria delle prossime elezioni, Donald Trump, in qualitĂ di Presidente, potrebbe far cadere le accuse a suo carico. Lo scorso martedì 18 luglio, Trump ha annunciato pubblicamente di aver ricevuto una lettera nella quale gli viene chiesto di presentarsi davanti al Grand Jury per rispondere delle accuse relative alla sua partecipazione indiretta all’assalto al Campidoglio. Martedì 1° agosto il Grand Jury ha ufficialmente incriminato l’ex Presidente per il suo ruolo nell’insurrezione del 2021: oltre alle due accuse precedentemente citate è stato anche accusato di “conspiracy against rights“, cioè di aver agito per impedire a delle persone di godere dei propri diritti costituzionali o federali.
Fig. 2 – Diverse cassette di documenti rinvenute alla residenza di Trump a Palm Beach in Florida
3. LE PROSPETTIVE FUTURE: GLI STATI UNITI IN UNA NUOVA DIMENSIONE
Gli Stati Uniti si stanno muovendo all’interno di circostanze inesplorate, senza alcun precedente, e questo potrebbe far sorgere alcune domande. Innanzitutto, dal punto di vista dell’immagine che gli USA trasmettono di sĂ© stessi. Quello che traspare da tutta questa situazione è l’immagine di un Paese sempre piĂą focalizzato sulle questioni interne, piuttosto che sulla sua proiezione esterna. Ma soprattutto traspare l’immagine di una democrazia che, nonostante fino ad ora abbia continuato a funzionare, sembra andare verso una polarizzazione del sistema politico e una maggiore conflittualitĂ sia nell’ambito sociale, sia nel processo elettorale e post-elettorale.
Ulteriore questione che solleva molte domande, e poche risposte, è quella per cui le date dei processi dell’ex Capo di Stato andrebbero a sovrapporsi con la sua corsa alla Presidenza nel 2024. Questo oltre ad essere un problema logistico, in quanto Trump non potrebbe essere in due posti contemporaneamente, darebbe ulteriore voce alla retorica usata fino ad oggi dall’ex Presidente, ossia la rappresentazione della vittima di un accanimento politico da parte dell’Amministrazione Biden.
La strategia usata sin qui da Trump è stata cercare di rimandare i processi a dopo le elezioni, con la speranza di una vittoria e, di conseguenza, la possibilità di ordinare al Dipartimento di Giustizia di far cadere le accuse. Possibilità , questa, divenuta concreta dopo la decisione della Giudice Cannon di fissare il processo per maggio 2024.
Clelia Casonato
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