sabato, 27 Aprile 2024

APS | Rivista di politica internazionale

sabato, 27 Aprile 2024

"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

Il Presidente Biden nel mirino: Kevin McCarthy sostiene un’inchiesta formale

In 3 sorsi- La richiesta di un’inchiesta formale di impeachment per il Presidente Joe Biden: nessuna prova concreta, la mossa politica del Partito Repubblicano e il possibile vantaggio che ne trarrebbe alle elezioni 2024.

1. KEVIN MCCARTHY HA SOSTENUTO UN’INCHIESTA DI IMPEACHMENT CONTRO JOE BIDEN

Lo scorso 12 settembre l’ex Speaker della Camera, Kevin McCarthy, ha annunciato pubblicamente il sostengo all’apertura di un’inchiesta formale riguardo un possibile impeachment dell’attuale Presidente degli Stati Uniti Joe Biden. Esso corrisponde alla messa in stato d’accusa del Presidente in quanto colpevole di aver commesso azioni illecite nell’esercizio delle proprie funzioni. In questo caso, Biden viene accusato di aver tratto guadagni da alcuni accordi commerciali stipulati dal figlio, Hunter. 

Embed from Getty Images

Fig. 1 – Kevin McCarthy lascia una riunione del gruppo parlamentare repubblicano alla Camera.

2. IL FUTURO INCERTO DELL’INCHIESTA DI IMPEACHMENT SU JOE BIDEN

Le accuse che McCarthy ha posto alla base della richiesta di inchiesta formale nei confronti del Presidente sono: abuso di potere, ostruzione della giustizia e corruzione. Biden, secondo McCarthy, quando ancora ricopriva la sua carica di Vicepresidente durante la Presidenza Obama, avrebbe beneficiato dagli accordi commerciali del figlio in Ucraina e in Cina dando vita ad un conflitto di interessi. Hunter Biden ha affermato però di non aver mai discusso dei propri affari con il padre.

Prima della dichiarazione pubblica dello Speaker erano già presenti delle indagini parlamentari in merito a un possibile impeachment del Presidente, portate avanti dalla House Committee on Oversight and Accountability, ed è sulla base di queste ultime che McCarthy ha dichiarato l’esistenza di prove sufficienti per dare il via ad un’inchiesta formale. Tra le prove, lo Speaker ha affermato l’esistenza di documenti bancari che indicano quasi 20 milioni di dollari pagati ai membri della famiglia Biden. Nonostante la revisione dei documenti bancari e di rapporti di attività sospette, nessuno dei materiali rilasciati dai repubblicani ha mostrato pagamenti diretti al Presidente. Per poter mettere in stato d’accusa il Presidente è necessario un voto a maggioranza della Camera e un procedimento al Senato che può rimuovere il Presidente con una maggioranza dei due terzi. Proprio per questo motivo alcuni tra i repubblicani erano ancora scettici, in quanto consapevoli dell’alto rischio che l’inchiesta potesse non trovare i voti necessari in Senato per la rimozione, in quanto qui i democratici hanno la maggioranza. Inoltre, i repubblicani sono stati colti di sorpresa quando durante la prima udienza, tenutasi giovedì 28 settembre, i primi testimoni, da loro scelti, hanno affermato la mancanza di prove sufficienti per dare avvio ad un’inchiesta formale. 

Nonostante il tentativo di McCarthy di portare verso di sé i membri più scettici e parte dell’ala più radicale del Partito Repubblicano attraverso il sostegno all’inchiesta formale contro Biden, lo scorso martedì 3 ottobre la Camera ha approvato una mozione di sfiducia per rimuoverlo dal suo incarico di Speaker. 

Embed from Getty Images

Fig. 2 – L’allora ex Vicepresidente Biden poco prima di un discorso sul presunto conflitto d’interessi creato dalle attività del figlio Hunter.

3. L’INCHIESTA SU BIDEN: UN’ OPPORTUNITÀ PER I REPUBBLICANI?

Dietro la richiesta di McCarthy di aprire un’inchiesta formale contro il Presidente si trovava una spinta da parte di alcuni membri di estrema destra del Partito Repubblicano. Questo gesto del GOP, per essere meglio compreso, dovrebbe essere analizzato nel più ampio e attuale contesto politico statunitense, ossia quello delle elezioni presidenziali e congressuali che si terranno nel 2024. Biden si è infatti ricandidato per la corsa alla Casa Bianca e il suo principale oppositore potrebbe essere l’ex inquilino, Donald Trump. Si potrebbe vedere questo tentativo d’accusa nei confronti di Biden come una mossa politica a scapito della sua immagine. L’inchiesta potrebbe protrarsi per settimane e questo per i repubblicani, insieme alle altre fragilità legate alla candidatura Biden, tra cui l’età e l’attuale scarsa popolarità, potrebbe essere un vantaggio. Il Partito Repubblicano potrebbe, infatti, utilizzarlo come contrappeso mediatico ai quattro procedimenti penali che Trump deve affrontare parallelamente alle primarie e alle elezioni presidenziali. 

Clelia Casonato

Immagine di copertina: “04.05 「民主夥伴共榮之旅」總統與美國眾議院議長麥卡錫會談並與跨黨派議員進行雙邊領袖會議” by Taiwan Presidential Office is licensed under CC BY

Dove si trova

Perchè è importante

  • L’Ex Speaker della Camera sostiene un’inchiesta formale per l’impeachment di Joe Biden.
  • Alla prima udienza i testimoni scelti da repubblicani dichiarano la mancanza di prove sufficienti.
  • Una mossa politica attuata dai repubblicani per controbilanciare i processi a carico di Trump.

Vuoi di più? Iscriviti!

Scopri che cosa puoi avere in più iscrivendoti

Ti potrebbe interessare