Analisi – La Commissione Europea, nel contesto della strategia sulla sicurezza economica dell’UE, ha pubblicato il 3 ottobre la Raccomandazione 2023/2113, in cui individua quattro aree tecnologiche ritenute strategiche (semiconduttori avanzati, intelligenza artificiale, quantistica, biotecnologie) da sottoporre ad attenta valutazione del rischio da parte degli Stati membri.
RISK ASSESSMENT PER QUATTRO AREE TECNOLOGICHE STRATEGICHE
La Commissione Europea ha pubblicato lo scorso 3 ottobre la Raccomandazione 2023/2113 in cui determina, tra i 10 settori tecnologici identificati come critici per la sicurezza economica dell’UE, quattro aree con la maggiore probabilità di presentare i rischi più sensibili poiché direttamente connessi alla sicurezza tecnologica e alla fuga di tecnologie dall’UE. In particolare, troviamo:
- Semiconduttori avanzati (ovvero semiconduttori, microelettronica, fotonica, chip ad alta frequenza, apparecchiature per la produzione di semiconduttori);
- Intelligenza artificiale (ovvero calcolo ad alte prestazioni, cloud ed edge computing, analisi dei dati, visione artificiale, elaborazione del linguaggio, riconoscimento di oggetti);
- Tecnologie quantistiche (ovvero informatica quantistica, crittografia quantistica, comunicazioni quantistiche, rilevamento quantistico e radar);
- Biotecnologie (ovvero tecniche di modificazione genetica, nuove tecniche genomiche, gene-drive, biologia di sintesi).
Le aree tecnologiche sopra riportate condividono una enorme natura abilitante e trasformativa e possono avere implicazioni sia in ambito civile che militare. Sono pertanto da attenzionare in quanto ritenute fondamentali proprio per la sicurezza strategica ed economica dell’UE.
Come riportato anche nel comunicato stampa, gli Stati membri saranno ora chiamati, come primo passo insieme alla Commissione, a condurre entro la fine dell’anno specifiche valutazioni del rischio per le aree identificate. Sulla base delle risultanze dei risk assessment condotti (risk-based approach), la Commissione valuterà se e quali misure adottare per rafforzare la competitività e la sicurezza
Fig. 1 – Componenti di uno smartphone Huawei
LA STRATEGIA DI SICUREZZA DELL’UE NEL SUO COMPLESSO E L’APPROCCIO DI DE-RISKING DALLA CINA
La Raccomandazione della Commissione si inserisce nel più ampio contesto dell’EU approach to enhance economic security pubblicato lo scorso 20 giugno. In particolare, la strategia europea di sicurezza economica si struttura attraverso un approccio articolato sulla base di tre pilastri: (i) promozione della base economica e della competitività dell’UE, (ii) protezione dai rischi e (iii) partenariato con il maggior numero possibile di Paesi partner per affrontare tematiche rilevanti e di comune interesse. La Commissione Europea e l’Alto Rappresentante avevano pubblicato una nota congiunta sulla strategia europea di sicurezza economica finalizzata a mitigare i rischi derivanti da specifici flussi economici nel contesto internazionale caratterizzato da crescenti tensioni geopolitiche e da notevoli cambiamenti tecnologici. La strategia di sicurezza dell’UE si pone l’obiettivo di valutare in modo approfondito determinate categorie di rischi per la sicurezza economica rappresentati in quattro aree:
- rischi per la resilienza delle catene di approvvigionamento, compresa la sicurezza energetica;
- rischi per la sicurezza fisica e informatica delle infrastrutture critiche;
- rischi legati alla sicurezza tecnologica e alla fuga di tecnologia;
- rischi di utilizzo come arma delle dipendenze economiche o di coercizione economica.
L’elenco presentato nella Raccomandazione 2023/2113 rientra nella terza categoria di rischi ed è di fatto il primo step della strategia di “de-risking” lanciata dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen con l’obiettivo di ridurre la vulnerabilitĂ e la dipendenza dell’UE.
Vale la pena sottolineare che la Cina non è menzionata direttamente nel documento pubblicato. Tuttavia, la sua ombra incombe sulle attività di revisione di trasferimenti di tecnologia e sicurezza economica in corso a Bruxelles. Ursula von der Leyen aveva proposto di “ridurre i rischi” (de-risking) nel contesto delle relazioni UE-Cina, che hanno subito un recente peggioramento a causa delle turbolenze geopolitiche dovute, tra le altre cose, alla repressione degli uiguri nello Xinjiang, e alle crescenti tensioni legate alla questione Taiwan.
La gestione dei rapporti con Pechino si conferma molto insidiosa per molteplici fattori, tra i quali riportiamo il controllo della produzione e del commercio di materie prime fondamentali per l’economia europea, la produzione di prodotti manifatturieri indispensabili per le politiche green e di modernizzazione dell’economia dei 27 (come i pannelli solari, le batterie e le auto elettriche). In particolare, anche sulla base dell’esperienza della weaponization russa dei fattori energetici critici, l’UE vuole evitare che la Cina possa utilizzare i punti di forza come strumenti di coercizione nei confronti dei propri rivali.
Fig. 2 – La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen interviene al Parlamento Europeo, 18 ottobre 2023
I PROSSIMI PASSI: VERSO ULTERIORI RESTRIZIONI COMMERCIALI?
Guardando al futuro ed alle conseguenze dell’emanazione della Raccomandazione 2023/2113, la Commissione lavorerà a stretto contatto con gli Stati membri e i relativi gruppi di lavoro – ai quali parteciperà anche il settore privato – per avviare le valutazioni collettive del rischio nelle quattro aree tecnologiche sopra riportate.
Sulla base del dialogo e degli elementi che emergeranno con il percorso di risk assessment, la Commissione potrebbe presentare ulteriori iniziative simili anche nel corso del 2024. L’analisi potrebbe risultare in un elenco finale di tecnologie ad alto rischio probabilmente entro la primavera prossima. Ad esempio, potrebbero essere introdotte misure restrittive alle importazioni e/o alle esportazioni dei materiali e delle tecnologie sotto risk assessment al fine di limitare la loro circolazione ed evitare che possano sostenere regimi autocratici e violare i diritti umani. Inoltre la designazione potrebbe aprire la porta a potenziali restrizioni, inclusi divieti commerciali e maggiori controlli sugli investimenti esteri.
Riccardo Cima
Photo by NakNakNak is licensed under CC BY-NC-SA