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Polonia, Donald Tusk è il Primo Ministro: ritorno al filo-europeismo? 

Analisi – L’ex Presidente del Consiglio Europeo Donald Tusk diventa Primo Ministro polacco, promettendo un ravvicinamento all’Unione Europea, anche se la strada che lo aspetta sembra piuttosto in salita.

LE ELEZIONI DEL 15 OTTOBRE 2023

Le elezioni che si sono tenute lo scorso 15 ottobre 2023 hanno mostrato una svolta storica per la Polonia, non solo per la sconfitta del partito Diritto e Giustizia (PiS), in carica da ormai otto anni, ma per l’incredibile affluenza registrata: più del 74% degli elettori si è recato alle urne

È difficile stabilire cosa abbia portato il popolo polacco a questa svolta e a questa partecipazione, ma la campagna elettorale ha ruotato intorno a dei temi chiave: la guerra in Ucraina, i migranti che ne hanno conseguito (si stima che oltre un milione di ucraini si siano spostati in Polonia dal 2021), la crisi finanziaria ed energetica, le critiche internamente e a livello internazionale all’erosione dei diritti umani e della libertà di stampa attribuita al PiS, e un’ampiamente attesa riforma della giustizia.

Il 15 ottobre, però, la vittoria della coalizione di Tusk non è stata netta. Il partito più votato rimane il PiS, con il 35.8%, mentre il partito di Tusk, Coalizione Civica (KO), ha ottenuto il 30.7%, raggiungendo però comunque la maggioranza di seggi in Parlamento grazie all’alleanza con i partiti Terza Via (14.4%) e La Sinistra (8.61%). Nei mesi successivi è stato poi compito del Presidente della Repubblica quello di nominare il nuovo Primo Ministro, con un meccanismo piuttosto simile a quello italiano. La prima proposta del Presidente è stata quella di restituire l’incarico di formare un nuovo Governo al Premier uscente, nonché candidato del partito più votato, che però prevedibilmente non ha ottenuto la fiducia parlamentare, mentre Tusk ha ottenuto poi il mandato con 248 voti a favore e 201 contrari, l’11 dicembre 2023.

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Fig. 1: il Primo Ministro uscente Mateusz Morawiecki tiene un discorso prima del voto sulla fiducia parlamentare.

IL PARTITO CONSERVATORE E LA NUOVA COALIZIONE

Avendo guidato il Paese dal 2016 al 2020, e poi dal 2020 a fine 2023, il PiS ha inevitabilmente cambiato il volto del Paese. Le politiche principali si sono concentrate sull’allargamento della presenza dello Stato, sotto varie forme. Da una parte, il PiS ha creato un sistema di sostanziosi pacchetti di aiuti finanziari, principalmente per famiglie, una politica per molti alla base del supporto che il partito ha mantenuto negli anni. Dall’altra, il PiS è stato spesso accusato di aver di fatto preso il controllo dei media pubblici, di aver eroso il sistema giudiziario e l’indipendenza dei giudici, con delle riforme fortemente criticate anche in Europa, e che hanno causato il congelamento dei fondi del PNRR polacco. Infatti, la Corte di Giustizia Europea ha più volte condannato il sistema di nomina dei giudici come “non conforme agli standard democratici”.

Dopo aver ottenuto l’incarico di formare un Governo, Tusk ha tenuto una conferenza stampa e reiterato le proprie priorità. Ha rassicurato i cittadini che i bonus per le famiglie messi in piedi dal precedente partito, che in alcuni casi possono raggiungere anche 800 euro mensili, non verranno toccati. Ha affrontato temi quali la costruzione di centrali nucleari, il cui processo era stato avviato dal PiS e che il nuovo Premier rivedrà, di salute pubblica, di informazione e di Europa. Il nuovo Premier punta infatti a sbloccare i fondi ora congelati dall’UE, partendo dall’ampiamente attesa riforma della giustizia. Un nodo particolarmente critico per Tusk sarà la gestione dei rapporti con l’attuale Presidente della Repubblica Andrzej Duda, che avrà il potere di veto sulle riforme ed è uno storico esponente del PiS.

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Fig. 2: Tusk arriva a uno dei primi appuntamenti a livello europeo da neoeletto PM polacco, il summit EU-Balcani Occidentali.

UNA NUOVA OCCASIONE PER L’UNIONE EUROPEA

Donald Tusk è stato presidente del Consiglio Europeo dal 2014 al 2019, e poi dal 2019 al 2022 Presidente del Partito Popolare Europeo, la conferenza dei partiti Cristiano-Democratici al Parlamento Europeo, di cui fanno parte, tra gli altri, Forza Italia, e anche il partito di Ursula von der Leyen, Presidente della Commissione Europea. Per le sue posizioni all’interno delle istituzioni europee, e per le politiche pro-Europa che aveva adottato nei suoi precedenti mandati, il ritorno di Donald Tusk al Governo ha portato rinnovate speranze negli ambienti filo-europei

Negli anni il PiS, all’opposto, ha adottato una linea conservatrice ed euroscettica anche nella politica internazionale. Al fianco dell’Ungheria di Orbàn ha spesso bloccato potenziali passi avanti dell’Unione, soprattutto su temi come la libertà di stampa e i diritti LGBTQ+. 

Con l’avvicinarsi delle elezioni del Parlamento Europeo del 2024, l’elezione di Tusk ha alimentato le aspettative di un ritorno della Polonia nelle file europeiste e le speranze del PPE.

Sono però innegabili le difficoltà che questo Governo dovrà fronteggiare che sicuramente porteranno Tusk a dover cercare un equilibrio tra un nuovo ruolo polacco all’interno dell’UE, e le questioni di politica interna. Il nuovo Premier dovrà tenere unito un Governo di ampia coalizione, gestire l’opposizione del PiS che non ha ben reagito al risultato elettorale, ed effettivamente implementare il cambiamento di rotta che ha promesso, in un Paese che è inevitabilmente e profondamente cambiato negli anni che hanno seguito l’ultimo mandato di Tusk nel 2014.

Maia Correrella

Immagine di copertina: “MEPs to debate the results of EU October summit- with Donald TUSK (European Council)” by European Parliament is licensed under CC BY-NC-ND

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Perchè è importante

  • Il 15 ottobre 2023, una coalizione tripartitica guidata da Donald Tusk, ex-presidente del Consiglio Europeo, ha vinto le elezioni parlamentari polacche, spodestando il partito conservatore in carica ormai da 8 anni.
  • Bonus alle famiglie, riforma della giustizia e rapporti con l’Europa saranno le principali priorità del nuovo governo.
  • Donald Tusk, prima presidente del Consiglio Europeo, poi presidente del Partito Popolare Europeo, ha riacceso le speranze di una nuova Polonia alleata dell’Europa e non più dell’Ungheria conservatrice di Orbàn.

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Maia Correrella
Maia Correrella

Nata nel 2000 nelle Marche, mi sono laureata in Business and Economics a Bologna, per poi scoprire che il mondo delle aziende e del management non è la mia strada. Mi sono presa un anno per fare esperienza, e sono finita a svolgere servizio civile a Ginevra, in Svizzera, grazie ad un’associazione che mi ha aperto le porte al mondo delle Nazioni Unite, dei diritti umani, e del portare nei palazzi istituzionali la voce dei più vulnerabili. Mi interesso soprattutto di migrazione, parità di genere, inclusione e rispetto delle minoranze. Mi piace ascoltare podcast sull’attualità e la geopolitica, e leggere, anche se ancora non ho trovato il mio genere.

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