In 3 sorsi – Il 28 novembre è stata eletta la prima donna Presidente in Georgia, Salome Zurabishvili, con circa il 60% delle preferenze. Sbaragliati gli avversari Grigol Vashadze e David Bakradze.
1. UN RITRATTO DELLA VINCITRICE
Nata in Francia, Zurabishvili inizia la sua carriera politica quando viene nominata ministro degli Esteri dal presidente Mikheil Saakshvili. Ricopre la carica nel 2004, ma dovrà lasciarla nel 2005. In questo periodo fonda il suo primo movimento politico senza però ottenere il successo desiderato, anche a causa di un sistema partitico allora de facto unico. E proprio a causa di tale sistema che la neo-Presidente fonda il partito Georgian Way, ma nuovamente è costretta a ritirarsi, questa volta in modo permanente, dalla vita politica. Ricopre quindi diversi incarichi diplomatici, volando da una grande città del mondo, tra cui Roma, Bruxelles e New York, all’altra. Nel 2010 ricopre l’incarico di coordinatore esperto per l’Iran presso le Nazioni Unite (Coordinator of the Panel of Experts assisting the UN Security Council’s Iran Sanctions Committee), ma torna in Georgia nel 2013, candidandosi per la presidenza. La Commissione Elettorale (Central Election Commission), tuttavia, la esclude per la sua doppia cittadinanza. Il 2018 la vede ricandidarsi e vincere le elezioni presidenziali con il 59,42% delle preferenze.
Fig. 2 – Il patriarca Ilia II vota durante il ballottaggio presidenziale in Georgia, 28 novembre 2018
2. LE REAZIONI
I risultati definitivi del secondo turno di elezioni presidenziali alimentano un clima politico già in fermento. Vashadze ha pubblicamente rifiutato di riconoscere la vittoria, denunciando diverse irregolarità, ma le sue affermazioni non trovano riscontro nei rapporti degli osservatori internazionali. Il primo ministro Mamuka Bakhtadze ha voluto a tal proposito confermare la piena regolarità delle elezioni e il pieno rispetto della democrazia. È emerso invece dai diversi report dell’NDI (National Democratic Institute) e dai membri di agenzie internazionali quali ODIHR (Office for Democratic Institutions and Human Rights), PACE (Parliamentary Assembly of the Council of Europe) e OSCE PA (OSCE Parliamentary Assembly) che la campagna elettorale si è basata su dibattiti molto aspri e che le reti televisive hanno influenzato un tale clima con servizi e approfondimenti ad hoc, concentrandosi più sulla rivalità personale che sui programmi politici. Clima più disteso nelle varie Cancellerie europee e non, che hanno accolto i risultati delle elezioni come un ulteriore passo avanti verso la piena democrazia del Paese. Risaltano le congratulazioni da parte di Washington, espresse attraverso il portavoce del Dipartimento di Stato Robert Palladino, che hanno posto enfasi sulla positiva alleanza con Tblisi, riconoscendole un ruolo fondamentale soprattutto nei teatri più impegnativi come l’Afghanistan. L’Unione Europea, altro importante riferimento internazionale per la Georgia, ha inviato le congratulazioni e il suo supporto, così come la NATO, attraverso il portavoce James Appathurai, Rappresentante speciale per il Caucaso e l’Asia centrale (Nato Secretary General’s Special Representative for the Caucasus and Central Asia). Si congratula con la neo-eletta anche Mosca, tramite un comunicato letto dalla portavoce del Ministero degli Affari Esteri, Maria Zakharova, auspicando venti di distensione tra le parti, pur non avendo rapporti diplomatici dal lontano 2008.
Fig. 3 – Salome Zurabishvili rilascia alcune dichiarazioni alla stampa dopo aver votato nel ballottaggio presidenziale, 28 novembre 2018
3. L’AGENDA DELLA NEO-PRESIDENTE
L’impegno della neo-Presidente durerà per i prossimi sei anni. Nonostante il ruolo ridimensionato a causa dei cambiamenti costituzionali avviati nel 2010 e terminati nel 2017, avrà il compito non facile di traghettare il Paese verso la piena integrazione nell’Unione Europea e nella NATO, favorendo un processo di crescita interno e democratico. Dopo l’insediamento del 16 dicembre, Zurabishvili auspica, nonostante alcuni episodi aspri e accesi dibattiti, che Governo e cittadini collaborino alla crescita di un Paese che merita di essere integrato nelle Istituzioni euro-atlantiche.
Sara Barchi
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