Caffè lungo – Nelle ultime settimane la Georgia è stata travolta da proteste di massa contro la nuova proposta di legge sugli “agenti stranieri”. La controversa “legge russa” sta avanzando in Parlamento mentre le manifestazioni, divampate in tutto il Paese e sostenute anche dalle comunitĂ georgiane all’estero, vengono represse violentemente dalla polizia.
IL CONTENUTO DEL DISEGNO DI LEGGE
La proposta di legge riguardante “la trasparenza sull’influenza straniera” di cui si sta parlando in queste ultime settimane ha ripreso il suo cammino legislativo ad aprile, su iniziativa del partito al Governo Sogno Georgiano. La stessa proposta di legge era stata presentata un anno fa, poi ritirata in seguito alle violente proteste. Mamuka Mdinaradze, Segretario del Partito, ha sostenuto che il nuovo disegno di legge sarà sostanzialmente identico a quello proposto l’anno scorso. L’unica modifica apportata ha a che fare con la dicitura “agenti stranieri”, sostituita con “organizzazioni che perseguono gli interessi di una potenza straniera”. La legge prende di mira le organizzazioni che ricevono più del 20% dei loro finanziamenti dall’estero: queste saranno infatti obbligate a registrarsi come “entità che perseguono gli interessi di forze straniere” per non incorrere in sanzioni. Ribattezzata “legge russa” poiché molto simile e direttamente ispirata ad una norma già presente in Russia dal 2012, che è stata funzionale al Cremlino per contenere e limitare l’indipendenza di ONG, media, organizzazioni senza scopo di lucro e privati cittadini e emarginare così varie voci di dissenso. Il Parlamento georgiano ha approvato il testo in seconda lettura il primo maggio con 83 voti a favore e 23 contrari, puntando ad arrivare a un’approvazione in terza lettura per la metà del mese. Se approvata, la legge potrebbe costituire un forte strumento in mano al Governo, per silenziare la società civile e ostacolare il lavoro di organizzazioni difensori dei diritti umani. La Presidente Salome Zourabichvili è contraria a questa iniziativa legislativa e ha già sostenuto che apporrà il veto. Tuttavia, l’obiezione della Presidente è facilmente aggirabile tramite un ulteriore voto del Parlamento e il partito di Mdinaradze ha abbastanza numeri per raggiungere la maggioranza necessaria.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Una delle tante manifestazioni di protesta a Tbilisi contro la proposta di legge del Governo, 30 aprile 2024
LE MANIFESTAZIONI
La reazione della popolazione, fortemente europeista, non si è fatta attendere. Da aprile si susseguono notti di protesta, represse con violenza dalla polizia tramite l’uso di cannoni ad acqua, gas lacrimogeni, granate stordenti e decine di arresti tra i manifestanti. Il leader del principale partito di opposizione, Movimento Nazionale Unito, è stato gravemente picchiato dalla polizia durante una manifestazione antigovernativa.
Sono soprattutto i giovani a portare avanti le proteste, segnale di qual è il percorso che la società civile vuole seguire: quello verso l’integrazione europea. Il Governo, al contrario, sembra voler mantenere allineato il Paese alla Russia. Raduni di massa spontanei si stanno riversando da settimane in via Rustaveli, sede del Parlamento georgiano, sotto lo slogan “sì all’Europa, no alla Russia”. Nonostante i tentativi di repressione, si prospettano ulteriori settimane di intense proteste in quella che ormai è la più grande manifestazione antigovernativa che la Georgia abbia mai vissuto.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Una manifestante con la bandiera europea di fronte alla polizia, 30 aprile 2024
LA GEORGIA IN BILICO
La crisi politica rivela una Georgia profondamente divisa: da una parte c’è l’aspirazione di completare il processo di integrazione europea e una popolazione intenzionata a mantenere questa tendenza, dall’altra parte un partito al Governo che sta tentando in tutti i modi di frenare, o perlomeno rallentare, questo processo. Nonostante la Georgia abbia ottenuto lo status di candidato all’ingresso nell’Unione Europea a dicembre, quello che sta accadendo nelle ultime settimane potrebbe compromettere il percorso intrapreso. L’Alto rappresentante UE per gli affari esteri, Josep Borrell, ha espresso preoccupazione riguardo l’approvazione in seconda lettura della legge, avvertendo che ciò potrebbe avere un impatto negativo sui progressi della Georgia verso l’UE, in quanto non in linea con le norme e i valori fondamentali europei. Anche il Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha esortato la Georgia a rispettare la libertĂ di espressione, condannando l’uso sproporzionato della forza da parte delle autoritĂ per reprimere le proteste.
I concitati eventi delle ultime settimane evidenziano l’intima contrapposizione tra la fascia della popolazione più giovane e europeista e il Governo di Sogno Georgiano. La tensione negli anni è cresciuta sempre di più ma adesso ha raggiunto il suo apice e con molta probabilità si protrarrà fino alle prossime elezioni parlamentari, previste in autunno.
Chiara Battaglini
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