In 3 sorsi – Le elezioni del 2024 a Taiwan si sono rivelate una pietra miliare nella storia politica dell’isola, considerato il turbolento contesto geopolitico globale e le crescenti minacce da parte della Cina.
1. IL CONTESTO POLITICO PRE-ELEZIONI
Prima che le urne si aprissero, Taiwan era già al centro di una serie di tensioni politiche, principalmente incentrate sulla questione della sua sovranità e sulle relazioni con la Cina. Il Partito Progressista Democratico (DPP) e il Partito Nazionalista Cinese Kuomintang (KMT) hanno affrontato una campagna elettorale serrata, focalizzando i propri messaggi su temi chiave come l’economia e la posizione nei confronti della Cina. Mentre il DPP, guidato da Lai Ching‑te, ha sottolineato una politica di maggiore indipendenza criticando le interferenze cinesi negli affari interni, il KMT ha cercato di bilanciare una prospettiva più orientata alla cooperazione e legami più stretti con il continente. Questo clima politico carico ha influenzato profondamente le scelte degli elettori, rendendo le elezioni del 2024 un momento cruciale per il futuro di Taiwan.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Elettori al voto in un seggio di Tainan, città situata sulla costa sudoccidentale di Taiwan, 13 gennaio 2024
2. I RISULTATI ELETTORALI E I FATTORI CHIAVE DIETRO LA VITTORIA DI LAI
Il verdetto delle elezioni, che si sono svolte lo scorso 13 gennaio, ha evidenziato il chiaro sostegno popolare per il DPP e la sua visione politica, assegnando a Lai la vittoria con il 40,2% dei voti. Fattori chiave come la gestione economica efficace e la posizione netta sulla questione della sovranità hanno pesato notevolmente nell’opinione dell’elettorato, nonostante le numerose ingerenze da parte della Cina tramite, per esempio, la diffusione di sondaggi falsi o l’utilizzo di chatbot e dell’Intelligenza Artificiale (IA) al fine di divulgare false notizie sui social media. Secondo alcuni la vittoria del DPP potrebbe avere conseguenze profonde andando a modificare il precario equilibrio che esiste tra la Cina e Taiwan. Altri ritengono invece che tali timori rappresentino un’esagerazione, essendosi lo stesso Lai dimostrato aperto a un possibile rilancio del dialogo con la Cina durante la campagna elettorale.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Lai Ching-te (al centro) festeggia la vittoria insieme ai suoi sostenitori, 13 gennaio 2024
3. REAZIONI REGIONALI E GLOBALI: UN BILANCIAMENTO SOTTILE NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI
Le elezioni taiwanesi non sono passate inosservate a livello internazionale. La Cina, che rivendica la sovranità su Taiwan, poche ore dopo l’esito elettorale ha ribadito attraverso Chen Binhua, portavoce dell’Ufficio per gli Affari di Taiwan del Governo cinese, «l’inevitabilità del processo di riunificazione» nonostante la vittoria di Lai. Gli Stati Uniti, pur congratulandosi per la vittoria della democrazia, attraverso il presidente Biden, hanno ribadito “di non sostenere l’indipendenza di Taiwan“. L’Unione Europea, in una nota, si dice entusiasta della vittoria e ricorda la vicinanza tra i due sistemi di Governo «basati sul rispetto dei principi democratici, dello stato di diritto e dei diritti umani». Sempre nella stessa nota, l’UE sottolinea inoltre che “la pace e la stabilità nello stretto di Taiwan sono elementi chiave per la sicurezza e lo sviluppo nella regione e a livello globale”, pur restando preoccupata per “le crescenti tensioni nell’area e si oppone a qualsiasi tentativo unilaterale di cambiamento dello status quo”. Queste reazioni delineano un quadro complesso di relazioni internazionali che potrebbero plasmare il destino di Taiwan e influenzare gli sviluppi geopolitici nella regione Indo-Pacifico. Ancora una volta, le elezioni sull’isola di Formosa hanno evidenziato la complessità della politica taiwanese e le dinamiche delicate tra Taipei e Pechino.
Raffaele Gallo