In 3 sorsi – La recente presenza militare statunitense a Taiwan sulle isole di Kinmen (Quemoy), unitamente alle crescenti tensioni tra Cina e Taipei, segna un’importante svolta nella complessa dinamica geopolitica dell’Asia orientale.
1. FORZE SPECIALI USA A SOLE TRE MIGLIA DALLA CINA
A seguito dell’approvazione da parte di Washington del National Defense Authorization Act (NDAA), truppe delle forze speciali statunitensi si sono stanziate in maniera permanente sulle isole Kinmen (o Quemoy) e sulle isole Penghu (o Pescadores). In particolare, l’arcipelago di Kinmen è costituito da gruppo fortificato di piccole isole sotto il controllo di Taipei ma che dista solo pochi chilometri, tre miglia nautiche, dal porto cinese di Xiamen, dove sono presenti sia una base navale che aerea. Il dispiegamento di personale militare, sebbene sia ufficialmente finalizzato all’addestramento congiunto e numericamente poco significativo, ha un’importante valenza sia simbolica che tattica. Il loro posizionamento, a livello tattico, facilita la raccolta di informazioni sui movimenti nello Stretto di Taiwan e sulla costa cinese. Ciò ha sollevato interrogativi sul ruolo degli Stati Uniti nell’area e sulle implicazioni geopolitiche della sua presenza, in quanto a livello simbolico costituirebbe una violazione della politica della “Unica Cina” con la quale gli Stati Uniti riconoscono de facto Pechino come legittimo Governo della Cina, inclusa Taiwan.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Una spiaggia fortificata delle isole Kinmen. Sullo sfondo, in lontananza, i grattacieli del porto cinese di Xiamen
2. TENSIONI TRA CINA E TAIWAN
Kinmen insieme alle Penghu, da un punto di vista geografico, rappresentano una barriera naturale a una eventuale aggressione da parte della Cina a Taiwan, e quindi hanno un’importante valenza geostrategica. Nell’area non sono mancati episodi di tensione che hanno ulteriormente surriscaldato le relazioni tra Cina e Taiwan. Il recente episodio dei pescatori cinesi, tragicamente annegati proprio al largo delle coste di Kinmen durante un’operazione della guardia costiera taiwanese, evidenzia ulteriormente la crescente instabilitĂ nella regione. Le reazioni da parte delle AutoritĂ cinesi all’accaduto sono state contrastanti. Da un lato c’è stata la condanna delle azioni di Taiwan e dall’altra una risposta ufficiale relativamente moderata, si tratta comunque di una strategia cautelativa da parte della Cina, pur mantenendo viva la questione della sovranitĂ su Taiwan.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Forze speciali taiwanesi durante un’esercitazione sulle isole Kinmen nel 2019
3. TENSIONI E INCERTEZZA GEOPOLITICA IN ASIA ORIENTALE
Il coinvolgimento degli Stati Uniti e l’escalation delle tensioni tra Cina e Taiwan sollevano domande cruciali sul futuro della regione e sulle relazioni internazionali. Fino a qualche tempo fa, Washington non ha mai avuto una presenza militare ufficiale a Taiwan, in quanto considerato quale possibile fattore scatenante di una guerra nello Stretto. Per tale ragione, gli Stati Uniti si sforzano di evitare l’interpretazione della loro presenza sul territorio taiwanese come una guarnigione, anche se le attivitĂ di formazione e cooperazione militare con Taipei stanno gradualmente aumentando, alimentando le preoccupazioni della Cina e l’instabilitĂ regionale. La Cina, invece, continua a sottolineare la sua posizione sulla sovranitĂ su Taiwan, alimentando il confronto e l’incertezza nella regione. In conclusione, le sfide e le opportunitĂ presenti nella geopolitica dell’Asia orientale richiedono un approccio equilibrato e cooperativo tra Stati Uniti, Cina, Taiwan e altri attori regionali. Solo attraverso il dialogo, la comprensione reciproca e il rispetto dei principi fondamentali della sicurezza e della sovranitĂ nazionale, sarĂ possibile costruire un futuro pacifico e prospero per la regione e per il mondo intero.
Raffaele Gallo
“Kinmen” by Photos By 夏天 is licensed under CC BY-ND