In 3 sorsi – Il 1ยฐmarzo a Cuba รจ entrato in vigore un aumento del prezzo della benzina del 500% per far fronte al debito pubblico, ma le lunghe code presso le stazioni di rifornimento riflettono il disagio di una delle peggiori crisi sullโisola dal 1959.
Leggi tutto: A Cuba รจ crisi senza fine1. LA CRISI ENERGETICA
Il 28 febbraio scorso il Ministro delle Finanze e dei Prezzi cubano, Vladimir Regueiro, ha annunciato lโaumento del 500% circa del prezzo del carburante (da 25 a 132 pesos) e del 25% dellโelettricitร , in questo caso per i maggiori consumatori. Il Ministro ha motivato questa decisione, che perรฒ non riguarda il settore dei trasporti e che era giร stata preannunciata a dicembre 2023, con il fine di contenere il debito pubblico, affermando che non รจ piรน possibile comprare carburante a prezzi sovvenzionati, data la mancanza di valuta estera sullโisola, per via dellโembargo degli USA. Stando ai dati del governo cubano, nel 2023 il PIL del Paese si รจ contratto del 2% con unโinflazione giunta al 30%, che indebolisce anche quei salari in teoria medio-alti. Inoltre nel corso di questi mesi la popolazione cubana si รจ trovata spesso a far fronte a frequenti black-out, che hanno indotto il Governo ad attuare, il 7 marzo scorso, un taglio del 74% dellโelettricitร , a modificare lโorario di lavoro di una buona parte dei cubani, a disattivare gli impianti di climatizzazione e a chiudere diversi servizi stradali. Tutto ciรฒ ostacola anche le abitudini piรน essenziali, come la conservazione del cibo nei frigoriferi, acuendo i danni per la popolazione.
Fig. 1 – Cittadini cubani siedono nella loro casa a lume di candela durante uno dei consueti blackout a L’Avana, Cuba, 26 marzo 2024
2. LA CRISI ALIMENTARE, SOCIALE E UMANITARIA
Ad aggravare la situazione del popolo cubano รจ lโestensione della crisi ad altri settori, oltre a quello energetico. Sullโisola iniziano infatti a mancare beni di prima necessitร come pane, farina, latte e medicinali. Alla fine dello scorso febbraio il Governo ha dichiarato che non sarebbe riuscito a garantire la quantitร necessaria di farina e frumento almeno fino alla fine di marzo, per via dellโinstabilitร del prezzo delle materie prime, dato che Cuba importa lโ80% dei prodotti che consuma. Inoltre a causa dei black-out, dei cinque mulini presenti sul territorio, solo uno, quello di Cienfuegos, รจ attivo e produce circa 250 tonnellate al giorno di farina, ben al di sotto delle 20mila tonnellate necessarie a garantire la sufficiente quantitร di pane per il paniere familiare regolamentato. In seguito, ai primi di marzo, il Governo si รจ dovuto rivolgere al Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite per ricevere (in emergenza) 144 tonnellate di latte in polvere per i bambini tra i 0 e i 7 anni. La grave crisi umanitaria ha scatenato le proteste di migliaia di cubani esplose il 17 marzo. Il regime ha risposto limitando lโaccesso a internet, per ostacolare la diffusione dei video dei tumulti, come accadde con le proteste del 2021. Unโaltra conseguenza della crisi in corso รจ lโesodo di tantissimi giovani, che rappresentano la fascia produttiva, soprattutto verso gli USA, ma anche Messico, Uruguay e, dopo la rimozione del visto per i cubani, anche Nicaragua.
Fig. 2 – Conducenti in coda per ottenere il carburante vicino a una stazione di servizio a L’Avana, Cuba, 24 aprile 2023
3. LA PESANTE RIVALITร CON GLI USA
Di fronte a una situazione allarmante il Governo socialista ha dovuto ricorrere, come giร accaduto in passato, allโaiuto dei propri storici alleati. Il 31 marzo scorso il Ministro delle Energie e delle Miniere cubano ha annunciato lโarrivo di una petroliera russa con 90mila tonnellate di greggio per fronteggiare la crisi energetica. Al contempo perรฒ le sanzioni americane continuano a stringere nella morsa lโisola, i cui effetti sono stati amplificati dalla pandemia, che ha danneggiato il turismo, e dalle ricette fallimentari di un modello economico socialista ormai obsoleto. Lโembargo su Cuba, posto per la prima volta dal Presidente Kennedy nel 1962, vieta il commercio delle navi americane con Cuba e impedisce alle navi di paesi terzi intenzionate ad approdare sullโisola, di attraccare nei porti statunitensi per i successivi 6 mesi. Inoltre le sanzioni restringono molto il flusso di denaro dagli USA verso Cuba, colpendo anche le rimesse dei cubani che lavorano negli Stati Uniti. ร perciรฒ evidente come lโembargo resti una delle cause principali del mancato sviluppo del Paese, insieme a un modello economico inefficace e che una politica piรน distensiva con gli USA, come avvenuto con la Presidenza Obama, volta a ridurre gradualmente le sanzioni, possa rappresentare una delle soluzioni per risalire dal baratro.
Marco Pantaloni
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