Ristretto – Dopo anni di dibattito, lo scorso 25 settembre il popolo cubano ha approvato a larga maggioranza un nuovo Codice della Famiglia tramite uno storico referendum nazionale.
Poche settimane fa il popolo cubano ha approvato, con una maggioranza assoluta, un nuovo Codice delle Famiglia. Si tratta di una nuova legge che andrà  de facto a ridefinire e ad ampliare il modello della famiglia tradizionale cubana, rendendolo moderno e finalmente inclusivo. Il precedente Codice, risalente ormai al 1975, per quanto rivoluzionario risultasse per l’epoca, necessitava da tempo di essere riformato e allineato ai cambiamenti societari intercorsi negli ultimi decenni. Grazie, dunque, a un’attiva mobilitazione governativa e a un’ampia copertura mediatica, più di 3,9 milioni di elettori – il 66,9 % – hanno votato positivamente per ratificare la misura precedentemente approvata dal parlamento cubano. Il corposo Codice, composto da 471 articoli e 117 pagine, si impegna nella sua interezza a difendere l’uguaglianza, la non discriminazione, la dignità e il rispetto per la diversità . Nello specifico, con la prossima entrata in vigore, viene legalizzato il matrimonio tra persone dello stesso sesso, vengono accettate le unioni civili, viene riconosciuta la possibilità per le coppie omosessuali di adottare bambini e incoraggiata una più equa condivisione delle responsabilità domestiche e dei diritti tra i due sessi. Tra le molte altre vittorie progressiste presenti nel testo, vengono poi finalmente riconosciuti i diritti delle madri surrogate, viene affermata l’importanza del ruolo dei nonni all’interno del nucleo familiare – sono previsti diritti più ampi per quanto riguarda la tutela dei loro nipoti, –, ma soprattutto vengono prese misure più stringenti contro la violenza di genere. Si tratta senza dubbio di misure importanti, nonché di un grande passo in avanti per l’attivismo LGBTQ a Cuba, paese in cui è da sempre presente un forte grado di conservatorismo sociale caldeggiato spesso dai diversi leader religiosi, restii a evoluzioni societarie e a forme di cambiamento che possano mettere in crisi la “tradizione”.
Francesco Ferraro