In 3 sorsi – Il popolo cubano avrĂ finalmente la possibilitĂ di pronunciarsi sull’adozione di un nuovo Codice della Famiglia. Il referendum introdurrebbe cambiamenti significativi nella tutela dei diritti civili, anche se non sono mancate le critiche.
1. UN REFERENDUM STORICO
Come affermato dal ministro della Giustizia cubano Oscar Silvera MartĂnez, il 25 settembre potrebbe rappresentare per Cuba una giornata storica. Dopo un lungo processo di consultazione che ha coinvolto attivamente anche gli stessi cittadini, l’adozione di un nuovo Codice della Famiglia sarĂ sottoposta a giudizio tramite un referendum che, se ratificato, aprirebbe le porte a una svolta progressista, riflesso di una concezione inclusiva, plurale e finalmente egualitaria. Il nuovo diritto di famiglia andrĂ nei fatti a sostituire una normativa in vigore da quasi mezzo secolo. Il testo, per essere approvato, necessiterĂ del voto favorevole della maggioranza, ovvero il 50% piĂą uno delle schede valide depositate dagli elettori. Se l’esito sarĂ positivo, la Repubblica socialista cubana diventerĂ Â il nono paese dell’America Latina a legalizzare l’unione tra persone dello stesso sesso dopo Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Uruguay, Ecuador, Costa Rica e alcuni stati del Messico.
Fig. 1 – Cittadini cubani partecipano al gay pride durante la celebrazione della giornata contro l’omofobia e la transfobia
2. TRA SPINTA VERSO IL FUTURO E RESISTENZA AL CAMBIAMENTO
GiĂ nel 2019 il Governo di Miguel DĂaz-Canel aveva avviato un ampio percorso di riforme culminato con la stesura di una nuova Carta costituzionale. La radicata opposizione della chiesa e dei gruppi religiosi piĂą conservatori aveva però portato a escludere dal testo qualsiasi riferimento al matrimonio egualitario. Adesso, a distanza di tre anni, le nuove proposte di modifica sembrano invece potersi spingere in una direzione ancora piĂą progressista e liberale. Oltre alla tutela del diritto di ogni individuo a costituire una famiglia – con la legalizzazione del matrimonio tra persone dello stesso sesso e l’apertura alla possibilitĂ della surrogazione di maternità – una particolare attenzione viene rivolta anche alle esigenze delle categorie piĂą vulnerabili ed emarginate. Nella versione modificata assumono infatti particolare rilievo i temi legati alla violenza domestica, agli abusi fisici, morali, economici e psicologici. Vengono poi ampliati i diritti dei bambini e degli adolescenti con una maggiore attenzione alla loro dignitĂ e alla loro integritĂ fisica e mentale.
Fig. 2 – Il Presidente cubano Miguel Diaz-Canel esprime il suo voto per il referendum sulla nuova Costituzione cubana. Havana, 24 febbraio 2019
3. CRITICHE AL REFERENDUM
Secondo i dati ufficiali si stima che dei 6.481.207 cubani (75,93%) che hanno preso parte alla consultazione popolare, solo il 61,96% si è espresso a favore del Codice della Famiglia, rendendo così incerto l’esito della votazione. La norma è stata per questo oggetto di numerose critiche da parte di diversi attivisti LGBTQ+, i quali, pur riconoscendo l’importanza dell’istituto giuridico del referendum quale vitale strumento di democrazia diretta, hanno evidenziato quanto decisioni politiche affrettate e valutazioni distorte possano adesso negare certi diritti a gruppi già storicamente emarginati, diritti che nei fatti dovrebbero spettare loro per natura. Nonostante poi non esista per legge alcun vincolo che impedisca al potere politico di deliberare direttamente, il regime ha comunque deciso di trasferire, in maniera orizzontale, la propria responsabilità ai cittadini e alle famiglie, facendo così dubitare ulteriormente sulla reale volontà di approvare la riforma. Inoltre, come sostenuto da alcuni attivisti, quello del Governo non sarebbe altro che un subdolo tentativo di strumentalizzare, tramite questo referendum, il nuovo Codice della famiglia per dare una parvenza di democrazia al Paese e apparire più progressisti agli occhi del mondo.
Francesco Ferraro
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