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Cuba, blackout e tensioni sociali: l’isola rischia il collasso

Caffè Ristretto – Cuba si trova al centro di una grave crisi energetica e climatica che sta mettendo in ginocchio i cittadini. La popolazione, ormai esausta, è sull’orlo della rivolta.

Nelle ultime settimane Cuba è stata colpita da un’ondata di blackout (o apagones) che ha lasciato la maggior parte dell’isola senza elettricità. Le cause di questa crisi sono molteplici. Innanzitutto, le infrastrutture per la produzione elettrica sono obsolete e maltenute: le otto centrali termoelettriche del Paese risalgono all’epoca sovietica, e gli interventi di manutenzione sono stati minimi. La disconnessione improvvisa di una di queste centrali, la Antonio Guiteras, ha aggravato la situazione. La crisi si è intensificata ulteriormente con il declino economico del Venezuela, iniziato nel 2013. Cuba, infatti, era fortemente dipendente dal petrolio venezuelano per la produzione di energia, e l’instabilità politica ed economica del Governo di Nicolás Maduro ha privato l’isola di una fonte energetica cruciale. A peggiorare la situazione è stato anche l’uragano Oscar, che si è abbattuto con forza inaudita, danneggiando ulteriormente le infrastrutture e causando almeno sei vittime e migliaia di sfollati. Le conseguenze di questa crisi sono ingenti: la popolazione sta vivendo senza elettricità da ormai più di una settimana, con gravi ripercussioni su settori critici come quello sanitario. Negli ospedali, già sovraffollati per l’epidemia di Dengue che ha portato a 17mila ricoveri, i generatori di emergenza non sono sufficienti, e il numero di vittime potrebbe aumentare drammaticamente. Di fronte al crescente malcontento, il Presidente Miguel Díaz-Canel, in tenuta militare, ha annunciato tolleranza zero contro i primi cittadini che il 18 ottobre hanno manifestato all’Avana, minacciando di punire i manifestanti “con il rigore delle leggi rivoluzionarie“. Tuttavia la protesta non si è fermata. Il contesto geopolitico e sociale di Cuba è dunque molto complesso, e il futuro dell’isola appare incerto. L’emergenza energetica è solo uno dei sintomi di una crisi sistemica e profonda che colpisce il tessuto sociale, politico ed economico. Infine, le prossime elezioni negli Stati Uniti avranno un ruolo fondamentale: una vittoria del candidato repubblicano Donald Trump potrebbe portare a un inasprimento dell’embargo imposto dagli USA dal 1958, complicando ulteriormente la situazione per il Governo cubano, già alle prese con una crisi ben più profonda di quella energetica.

Ildebrando Ceolin

Photo by jorono is licensed under CC BY-NC-SA

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  • Cuba sta affrontando una profonda crisi energetica e sociale, con blackout diffusi e proteste. Il Governo minaccia repressioni.

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Ildebrando Ceolin
Ildebrando Ceolin

Classe 2000 di Como. Laureato in Mediazione Linguistica e Culturale con una tesi sulla dottrina Monroe presso l’Università degli Studi di Milano. Al momento frequento la laurea magistrale in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l’università di Bologna. Sono molto curioso e cerco di imparare il più possibile da ogni esperienza. Tra le mie più grandi passioni ci sono la musica, la geopolitica, la storia e il caffè, rigorosamente amaro.

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