In 3 sorsi – L’EUCRA certifica come l’UE non sia pronta ad affrontare le conseguenze del cambiamento climatico, nonostante punti a diventare uno dei principali attori green a livello internazionale. Questa ambizione si è però recentemente scontrata con le richieste degli agricoltori europei.
1. UN RAPPORTO CRITICO
Il 14 marzo 2024 l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) ha pubblicato il rapporto EUCRA (European Climate Risk Assesment), un documento che analizza i principali rischi climatici europei considerando le dimensioni economiche, ecologiche, alimentari, infrastrutturali e sanitarie. I criteri utilizzati nell’analisi sono la severità del rischio, l’orizzonte delle politiche valutata in termini di tempi di esecuzione e di orizzonte decisionale, la loro prontezza e la gestione dei rischi. Il rapporto, il primo di questo tipo, afferma chiaramente come l’Europa sia impreparata ad affrontare la rapida evoluzione dei rischi climatici, poiché le sue politiche e gli interventi di adattamento incrementale non stanno al passo di un processo così veloce. Inoltre, sebbene il Vecchio Continente sia l’area del mondo che vedrà le temperature aumentare maggiormente, l’Europa meridionale è più esposta a questo problema. La “tropicalizzazione” dell’area europea mediterranea espone i suoi abitanti a ondate di calore e siccità , provocando incendi boschivi e innescando potenziali epidemie di malattie tropicali come la dengue.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Le conseguenze devastanti dell’incendio boschivo nel nord della Grecia il 14 settembre 2023
2. ULTIMI SVILUPPI
La Commissione guidata da Ursula von der Leyen sarĂ ricordata principalmente per aver affrontato sfide senza precedenti, tra cui quella climatica. Il Green Deal e il pacchetto di riforme “Fit for 55”, presentati tra il 2019 e il 2020, hanno posto l’UE in prima linea attraverso un approccio globale per rendere l’Europa il primo continente a raggiungere la neutralitĂ carbonica. Le ultime iniziative intraprese, risalenti al 12 aprile 2024, riguardano l’adozione da parte del Consiglio europeo di direttive atte a migliorare l’uso efficiente dell’energia e combattere la povertĂ energetica, e regolamentazioni riguardanti la decarbonizzazione delle emissioni industriali. Maggior risonanza ha avuto la Nature Restoration Law, la nuova legge proposta dalla Commissione e adottata dal Parlamento il 27 febbraio 2024 che promuove il recupero degli ecosistemi danneggiati e contribuisce al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione e adattamento climatico dell’UE.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Un gruppo di trattori incolonnati in una strada di Bruxelles in segno di protesta
3. TRA AMBIZIONI E REALTĂ€
Ciononostante, l’EUCRA ammonisce la classe politica a ragionare in termini di decenni, andando oltre ai singoli cicli elettorali. L’ondata delle proteste degli agricoltori in Europa, i quali temono la concorrenza agro-alimentare extraeuropea, hanno spinto tuttavia la Commissione a ridimensionare o cancellare le misure ambientali piĂą ambiziose. La scelta va vista nell’ottica delle elezioni europee, per cercare di recuperare il consenso nelle aree rurali. Essendo un grande bacino elettorale, biasimare gli agricoltori per le loro sensibilitĂ risulta fuorviante, in quanto, come affermato dal vicepresidente della Commissione Europea, Maroš Ĺ efÄŤoviÄŤ, svia l’azione politica e favorisce la polarizzazione. Le elezioni europee saranno un banco di prova cruciale per le grandi ambizioni green dell’UE, le quali sono strettamente legate all’aspirazione a una piĂą ampia leadership globale. La sfida dell’UE, quindi, non si limita a raggiungere gli obiettivi posti, ma si estende a essere responsabile delle proprie azioni davanti all’opinione pubblica senza cedere alla tentazione di inseguire passivamente il consenso.
Lorenzo Avesani
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