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La morte di Raisi non fermerĂ  il regime

In 3 sorsi – In seguito al decesso del Presidente iraniano in un incidente aereo, ci sarĂ  un periodo di cinquanta giorni di supplenza del vicepresidente Mohammad Mokhber e poi si andrĂ  alle urne. L’Ayatollah Ali Khamenei sicuro: “Non ci saranno interruzioni nel lavoro del Paese“.

1. L’INCIDENTE DELL’ELICOTTERO

Domenica 19 maggio il Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Ebrahim Raisi è morto in un incidente in elicottero. Il velivolo su cui viaggiava ha perso quota ed è precipitato in una localitĂ  dell’Azerbaigian Orientale, regione montuosa nel nord-est del Paese. A bordo, oltre al sessantatreenne capo di Stato iraniano, c’erano anche il ministro degli Esteri Hossein Amir-Abdollahian e il governatore generale dell’Azerbaigian Orientale Malek Rahmati. A poche ore dall’accaduto, la televisione pubblica iraniana e l’agenzia di stampa semiufficiale Mehr News hanno comunicato che nessuno dei membri dell’equipaggio è sopravvissuto allo schianto. Le operazioni di ricerca e soccorso, alla quale hanno preso parte oltre 70 enti nazionali e internazionali (in particolare, si sono mobilitate Turchia e Russia), sono state ostacolate dalla fitta pioggia e dalla nebbia presenti nella zona. Se da un lato pare chiaro che le cause dell’incidente siano da rintracciare nel maltempo o nelle condizioni dell’elicottero precipitato, un Bell 212 operativo dalla fine degli anni Sessanta, dall’altro serpeggiano ipotesi di un complotto israeliano, in considerazione delle recenti rappresaglie fra i due Paesi appena cinque settimane fa. Al momento Tel Aviv ha preso le distanze dall’accaduto. Lato Washington un funzionario di Biden ha riferito: “Non siamo stati noi”.

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Fig. 1 – Un gruppo di soccorritori accorso al luogo dell’incidente aereo

2. GLI SCENARI PER LA SUCCESSIONE

All’indomani della morte di Raisi, in Iran si è iniziato a pensare al poi. Come riportato nell’articolo 131 della Costituzione, in caso di morte o licenziamento del Presidente, il Primo Vice ne assume i poteri. Inoltre, un consiglio composto dal Presidente dell’Assemblea, dal capo della Magistratura e dal Primo Vice convoca le votazioni nazionali entro cinquanta giorni. A “traghettare” il Paese verso le prossime elezioni, che si terranno nei primi giorni di luglio, sarĂ  quindi il secondo di Raisi, Mohammad Mokhber, sessantottenne originario di Dezful (nell’Iran Occidentale) molto vicino alla Guida Suprema Ali Khamenei. Di concerto con il Presidente del Parlamento Mohammad Bagher Ghalibaf e il capo della Magistratura Gholamhossein Mohseni Ejei, dovrĂ  organizzare la chiamata alle urne anticipata. Nella corsa per il posto da Presidente i candidati in lizza saranno approvati dall’Ayatollah, vertice ultimo della piramide di potere su cui si fonda il regime islamista di Teheran. Pertanto, è fuori discussione la possibilitĂ  che la leadership politica venga assunta da un oppositore politico. Risulta dunque molto plausibile quanto dichiarato da Khamenei, a poche ore dall’incidente dell’elicottero: “Non ci saranno interruzioni nel lavoro del Paese“.

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Fig. 2 – L’ayatollah Ali Khamenei, Guida Suprema della Repubblica Islamica dell’Iran

3. LA REAZIONE POPOLARE

La notizia dello schianto del Bell 212 ha sortito una duplice risposta nella societĂ  civile iraniana. Una parte della cittadinanza ha assecondato l’appello diffuso dall’Ayatollah e si è raccolta in preghiera. Le immagini della televisione di Stato – riprese da diversi media occidentali ­– hanno mostrato centinaia di fedeli in orazione nel Santuario dell’Imam Reza a Mashhad, uno dei luoghi sacri dell’Islam sciita e cittĂ  d’origine di Raisi. Un’altra parte, invece, ha reagito in maniera decisamente diversa. Come riportato da Iran International, una volta appurata la morte del Presidente, in diverse localitĂ  del Paese sono stati lanciati fuochi d’artificio in segno d’esultanza. Inoltre, sui social non sono mancati commenti di opposizione al regime. L’attivista per i diritti delle donne Masih Alinejad, ad esempio, ha pubblicato su X un post, in cui si legge: “Penso che questo sia l’unico incidente nella storia in cui tutti sono preoccupati se qualcuno è sopravvissuto. Buona giornata mondiale dell’elicottero“.

Alessandro Dowlatshahi

Immagine di copertina: “Tiled Portraits of Khomeini and Khamenei on Mosque Facade – Kermanshah – Western Iran” by Adam Jones, Ph.D. – Global Photo Archive is licensed under CC BY

Dove si trova

Perchè è importante

  • Il Presidente della Repubblica Islamica dell’Iran Ebrahim Raisi è morto in un incidente elicottero, avvenuto nei cieli sopra la regione dell’Azerbaigian Orientale.
  • La notizia è stata accolta con giubilo da una parte della popolazione iraniana. Tuttavia le speranze che il successore di Raisi intraprenda politiche diverse da quelle dell’Ayatollah sono nulle.

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Alessandro Dowlatshahi
Alessandro Dowlatshahi

Classe 1998, ho conseguito la Laurea Magistrale in Lettere Moderne presso l’Università degli Studi di Milano, chiudendo il mio percorso accademico con un lavoro di ricerca tesi a Santiago del Cile. Le mie radici si dividono tra l’Iran e l’Italia; il tronco si sta elevando nella periferia meneghina; seguo con una penna in mano il diramarsi delle fronde, alla ricerca di tracce umane in giro per il mondo.

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