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Botswana, storica sconfitta del partito di Governo

In 3 Sorsi – Dopo 58 anni di governo ininterrotto in Botswana, il BDP cede lo scettro all’UDC a causa del sempre più diffuso malcontento, in particolare tra i giovani. La legge elettorale che lo aveva sempre favorito ha questa volta contribuito alla sua sconfitta.

1. UNA SCONFITTA STORICA

Dopo 58 anni ininterrotti di governo il Partito Democratico del Botswana (BDP), salito al potere con l’indipendenza del Paese nel 1966, ha per la prima volta perso le elezioni. Il fatto è ancora piĂą eclatante perchĂ© il BDP è riuscito a raccogliere solo 4 seggi su 61 all’interno dell’Assemblea nazionale, venendo relegato dunque ai margini della scena politica. Un numero così ristretto di parlamentari porterĂ  il partito ad avere poca voce in capitolo anche per quanto riguarda potenziali futuri Governi di coalizione durante questa legislatura. Lo schieramento vincitore, l’Ombrello per il Cambiamento Democratico (UDC), coalizione formata da Alleanza per i Progressisti (AP), Fronte Nazionale del Botswana (BNF) e Partito Popolare del Botswana (BPP), si è aggiudicato invece 36 seggi, conquistando dunque un’ampia maggioranza.
Dai numeri sembrerebbe che il vecchio partito al potere abbia perso all’improvviso tutta la propria base di consensi, ma non è esattamente così. Il sistema elettorale del Botswana è il cosiddetto “first-past-the-post” o maggioritario a turno unico, nel quale il candidato che ottiene la maggioranza semplice dei voti in ciascuna circoscrizione vince il seggio per la rappresentanza parlamentare. Questa legge elettorale, che nei decenni precedenti ha garantito il dominio stabile del BDP, lo ha invece stavolta penalizzato. In totale, infatti, l’UDC ha raggiunto circa 310mila voti e 36 seggi, mentre il BDP 255mila voti e 4 seggi: la grande sproporzione è causata dal fatto che l’ex partito di Governo è arrivato secondo, anche se di poco, nella maggior parte dei distretti, perdendo di misura, ma quasi sempre.

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Fig. 1 – Sostenitori del Presidente uscente Mokgweetsi Masisi durante la campagna elettorale

2. UN PAESE, UN PARTITO

Nel novembre 1961, Seretse Khama e altri delegati del Consiglio consultivo africano fondarono il Partito Democratico del Botswana (BDP) a Lobatse. Pochi mesi dopo, Khama e Quett Masire (che diventeranno rispettivamente primo e secondo Presidente del Paese) redassero lo statuto del partito e organizzarono il primo incontro pubblico a Gaborone il 28 febbraio 1962. La struttura del BDP fu poi consolidata in tutto il Paese e fu avviata la pubblicazione del giornale Therisanyo/Consultation, nel 1963. Grazie a un’efficace propaganda, il BDP ottenne una vittoria schiacciante nelle elezioni del 1965, conquistando 28 dei 31 seggi disponibili al tempo. Il partito ha nel tempo subito varie scissioni per disaccordi riguardo alla leadership. Nel 1998, per esempio, è nato il Partito del Congesso del Botswana (BCP), oggi guidato da Dumelag Saleshando, che in queste elezioni ha registrato una ulteriore crescita di consensi, con 175mila voti e 15 seggi. Il BCP ha ottenuto così tanti parlamentari in relazione ai voti, poichĂ© la sua base di consenso è concentrata nelle regioni nord-orientali del Paese, dove ha conquistato numerosi distretti. I favorevoli a questa legge elettorale, che ha garantito la stabilitĂ  politica in Botswana negli scorsi 60 anni, dicono che il sistema permette sia la formazione di Governi solidi, sia la rappresentanza delle necessitĂ  locali. Negli ultimi tempi sono nate discussioni sulla possibilitĂ  di cambiare l’impianto da maggioritario a proporzionale, una scelta che implicherebbe probabilmente anche un generale ripensamento del sistema dei distretti e una riassegnazione dei seggi in maniera differente.

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Fig. 2 – Il presidente uscente Masisi incontra il neoeletto Duma Boko nel palazzo presidenziale

3. LA NECESSITÀ  DI UNA SVOLTA

A prescindere dalla legge elettorale è comunque evidente come il BDP abbia perso parte della propria base elettorale e che in generale il suo appeal sia diminuito. Nonostante una crescita economica che va avanti ininterrottamente dagli anni Ottanta, in Botswana sono ancora presenti una povertĂ  diffusa e un alto tasso di disoccupazione generale (al 25% nel 2022) e tra i giovani (al 45% nel 2023). La coalizione di Governo e il nuovo Presidente Duma Boko avranno il difficile compito di affrontare la carenza di lavoro e di limitare l’iniqua distribuzione della ricchezza se non vogliono rischiare un rapido calo dei consensi. Dal punto di vista dei rapporti internazionali non ci saranno probabilmente grandi differenze tra vecchio e nuovo Governo soprattutto nel rapporto con la Cina. Se infatti da un lato il BDP ha avuto un atteggiamento apertamente favorevole alle relazioni con Pechino, dall’altro l’UDC, pur astenendosi durante alcune votazioni parlamentari sul tema, non ha mai mostrato aperta ostilitĂ  nei confronti della Repubblica Popolare.

Daniele Atzori

Photo by jorono is licensed under CC BY-NC-SA

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Perchè è importante

  • Il Partito Democratico del Botswana, al potere dal 1966, ottiene solo 4 seggi alle elezioni e finisce ai margini della vita politica del Paese.
  • La nuova coalizione al Governo, l’Ombrello per il Cambiamento Democratico, si troverĂ  ad affrontare una disoccupazione altissima e grandi diseguaglianze.

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Daniele Atzori
Daniele Atzori

Classe 1998, sardo. Studente di Scienze Storiche all’Università di Bologna, attualmente mi trovo in Svezia per conseguire un master in African Studies. Fin da piccolo appassionato di storia e geografia ho con il tempo sviluppato un forte interesse per l’area del continente africano e per i fenomeni migratori. Sto facendo i primi passi nel mondo della fotografia e pratico muay thai.

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