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I BRICS in Russia: Verso un Nuovo Ordine Mondiale?

In 3 sorsiTra il 22 e il 24 ottobre la città di Kazan, in Russia, ha ospitato uno degli eventi geopolitici più rilevanti dell’anno: il summit dei BRICS (raggruppamento di Paesi dalle economie, almeno in origine, in via di sviluppo). Con la partecipazione di oltre 30 Capi di Stato, l’incontro ha visto protagonisti i leader di Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica e altri Paesi che aspirano a un ruolo più rilevante sulla scena globale. In questo contesto, la Russia ha cercato di rafforzare la propria posizione in questo “blocco”, alternativo a quello occidentale.

1. UN’ALLEANZA IN CRESCITA: LA SPINTA RUSSA VERSO L’ESPANSIONE

Il summit di Kazan ha sottolineato la volontà della Russia di espandere i BRICS per contrastare il dominio economico dell’Occidente. Il gruppo, originariamente formato da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, ha recentemente accolto altri Paesi, tra cui Egitto, Iran ed Emirati Arabi Uniti, portando i membri a dieci e ampliando la portata globale dell’organizzazione. L’Argentina, invece, ha declinato l’invito dopo l’insediamento del Presidente Javier Milei nel dicembre 2023. Questa espansione riflette la crescita economica dei Paesi membri, con una stima del FMI che prevede che i BRICS raggiungeranno il 37% del PIL globale entro la fine del decennio. La Russia ha promosso inoltre la creazione di un sistema di pagamenti alternativo, destinato a diminuire la dipendenza dal dollaro americano e a evitare sanzioni occidentali.

Nel discorso inaugurale, il Presidente russo Vladimir Putin ha ribadito che i BRICS non sono “contro” l’Occidente, ma rappresentano un’alternativa basata su valori condivisi e una visione di sviluppo comune. La riunione, però, ha anche fatto emergere divergenze all’interno del blocco. Alcuni Paesi, pur essendo interessati all’espansione, sono riluttanti a mettere in discussione il proprio allineamento economico con gli Stati Uniti, come dimostra l’assenza del Kazakistan dall’elenco dei nuovi membri. Tuttavia, la Russia vede il summit come un’opportunità per consolidare la propria influenza nel cosiddetto Sud Globale, nonostante le tensioni internazionali legate all’invasione dell’Ucraina e l’isolamento diplomatico da parte di molti Paesi occidentali.

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Fig. 1 – Xi Jinping e Vladimir Putin durante il summit BRICS di Kazan, 23 ottobre 2024

2. OBIETTIVI ECONOMICI E STRATEGICI DEI BRICS

Il summit di Kazan ha rappresentato anche un momento cruciale per discutere le priorità economiche dei BRICS, con il focus sulla riduzione della dipendenza dai sistemi finanziari occidentali. Durante i colloqui è stata presentata la proposta di creare un sistema bancario autonomo per facilitare gli scambi commerciali e ridurre l’impatto delle sanzioni. Questo progetto include l’adozione di valute locali per il commercio internazionale e il rafforzamento della New Development Bank, una banca di sviluppo istituita dai BRICS nel 2014 (70 anni dopo gli Accordi di Bretton Woods!) per finanziare infrastrutture nei Paesi membri e uno sviluppo sostenibile, che ancora non riesce a decollare.

Gli obiettivi dei BRICS non si limitano in ogni caso alla sfera economica. Il gruppo mira anche a ridisegnare l’architettura della governance globale, ampliando la propria influenza nelle Nazioni Unite e promuovendo un approccio multipolare alle relazioni internazionali. In particolare, la Cina e la Russia sperano di convincere altri Paesi a unirsi a loro nella richiesta di riforme al Consiglio di Sicurezza dell’ONU, per includere una rappresentanza più equa delle economie emergenti. Questo desiderio di un ordine mondiale alternativo si riflette nelle parole di Putin, che ha enfatizzato l’importanza di “costruire ponti” tra i continenti e rafforzare un sistema globale in cui le differenze culturali ed economiche non siano dominate da un unico blocco.

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Fig. 2 – Putin insieme al Premier indiano Narendra Modi, 22 ottobre 2024

3. UN BLOCCO IN EVOLUZIONE MA ANCORA FRAMMENTATO

Nonostante l’enfasi sull’unità, il summit ha messo in luce anche le difficoltà di mantenere una posizione coesa tra i Paesi membri. Le divergenze sono emerse non solo in tema di espansione, ma anche riguardo alle priorità strategiche, con alcuni membri che esprimono preoccupazioni per il rischio di trovarsi in conflitto aperto con l’Occidente. L’incontro ha comunque rafforzato l’idea che i BRICS possano fungere da contrappeso alle Organizzazioni internazionali guidate dall’Occidente, rappresentando un polo di attrazione per le nazioni che cercano maggiore autonomia.

Il summit di Kazan ha quindi segnato un passo importante per i BRICS nel ridefinire la propria identità e i propri obiettivi, in un contesto globale sempre più polarizzato. Sebbene permangano ostacoli interni, l’incontro ha dimostrato la volontà dei Paesi membri di perseguire una maggiore indipendenza economica e politica, ponendo le basi per un futuro in cui il blocco potrebbe avere un’influenza crescente sulla scena mondiale.

Annachiara Maddaloni

Photo by kirill_makes_pics is licensed under CC BY-NC-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • Tra il 22 e il 24 ottobre si è tenuto a Kazan, in Russia, il summit dei BRICS, un evento chiave per la geopolitica globale.
  • Con l’ingresso di nuovi membri come Egitto e Iran, il gruppo punta a rafforzare la propria autonomia economica, riducendo la dipendenza dal dollaro e promuovendo un sistema finanziario alternativo.
  • Nonostante le divergenze interne e i legami di alcuni Paesi con l’Occidente, i BRICS stanno cercando di posizionarsi come un contrappeso all’influenza delle economie occidentali, aprendo la strada a un futuro più multipolare.

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Annachiara Maddaloni
Annachiara Maddaloni

Appassionata di Asia, fin da piccola ho avuto il privilegio di partecipare a varie esperienze linguistiche e culturali nel Regno Unito e negli Stati Uniti. La curiosità per i contesti multiculturali mi ha portata, a 15 anni, a vincere una borsa di studio per trascorrere un breve periodo in Cina. Durante il percorso universitario ho approfondito gli studi presso la Fu Ren Catholic University di Taipei e la Beijing International Studies University.

Dopo quattro anni in aziende multinazionali, dal 2020 collaboro con l’Istituto Confucio dell’Università Cattolica, dove coordino i progetti editoriali e scolastici legati alla promozione della lingua e cultura cinese in Lombardia.

Contestualmente, da qualche anno ho scoperto una grande passione per l’insegnamento delle lingue. Avere a che fare con le nuove generazioni stimola la mia crescita personale e professionale, oltre a spingermi ad approfondire ciò che succede nel mondo e a verificare con cura le fonti da cui provengono le informazioni.

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