In 3 sorsi – La vittoria di Mark Carney e dei liberali alle elezioni, l’influenza di Trump e l’instabilità economica del Canada.
1. IL PARTITO LIBERALE VINCE SENZA CONQUISTARE IL PARLAMENTO
Il 28 aprile i cittadini canadesi hanno votato per determinare il partito che guiderà il Paese nei prossimi anni. La scelta è stata tra il Partito Liberale, attualmente al Governo con il Primo Ministro Mark Carney, e il Partito Conservatore, guidato da Pierre Poilievre, che sperava di tornare al potere dopo quasi un decennio all’opposizione.
Il Partito Liberale ha vinto per la quarta volta consecutiva, secondo quanto riportato dall’emittente nazionale CBC/Radio-Canada. Nonostante la vittoria di Carney come Primo Ministro, i liberali non sono riusciti ad avere la maggioranza dei seggi in Parlamento e avranno bisogno dell’aiuto dei partiti più piccoli per portare avanti l’agenda.
Fig. 1 – Il Primo Ministro canadese e leader del Partito Liberale Mark Carney parla ai sostenitori durante una festa per la vittoria a Ottawa, Ontario, il 29 aprile 2025
2. DALLA FINANZA ALLA POLITICA: MARK CARNEY ALLA GUIDA DEL CANADA
Negli ultimi mesi il Partito Liberale ha avuto una notevole inversione di tendenza, rimontando nei sondaggi. All’inizio del 2025 i conservatori di Poilievre erano considerati i favoriti. Una serie di eventi però, tra cui le tariffe imposte dal Presidente Trump, le sue minacce alla sovranità canadese e le dimissioni dell’ex Primo Ministro Trudeau, sempre più impopolare tra i cittadini canadesi, hanno aumentato le possibilità dei liberali e del nuovo Primo Ministro Mark Carney.
Quest’ultimo ha avuto una lunga carriera nella Banca centrale e nella finanza globale, per poi fare la sua prima incursione in politica, ottenendo il supporto dei membri del Partito Liberale, per sostituire Trudeau come leader della formazione il mese scorso. I suoi sostenitori indicano il suo curriculum economico come prova della sua abilità nel negoziare accordi e della sua dimestichezza con le dinamiche del potere e del denaro. È stato Governatore della Banca del Canada dal 2008 al 2013 e in questo ruolo ha aiutato il Paese a evitare una crisi finanziaria, mentre il sistema bancario statunitense si scioglieva. Proprio il suo passato sembrerebbe renderlo particolarmente adatto a gestire le pressioni economiche, come tariffe e minacce di annessione da parte di Trump, e a contribuire alla stabilità economica del Paese.
La strategia di Carney di presentarsi come candidato anti-Trump e concentrare la campagna elettorale sulle trattative con gli USA si è rivelata vincente. Con il suo tono serio e di sfida nei confronti delle misure aggressive della Casa Bianca è riuscito a influenzare i cittadini che avevano contemplato di sostenere i conservatori. In aggiunta, la sua politica pragmatica e centrista si è meglio allineata agli umori canadesi dopo un decennio di agenda progressista di Trudeau.
Fig. 2 – I sostenitori del Primo Ministro canadese e il leader del Partito Liberale Mark Carney festeggiano l’annuncio dei risultati durante una festa elettorale a Ottawa, in Canada, il 28 aprile 2025
3. IL FATTORE STATI UNITI NELLE ELEZIONI
Queste elezioni sono state dominate dal Presidente Trump e dalla sua grande attenzione verso il Canada, il più vicino alleato e partner commerciale. I canadesi che si sono diretti alle urne lunedì erano preoccupati sia per i rapporti con il proprio vicino, sia per lo stato economico del Paese. Per molti, il voto ha rappresentato una sorta di referendum su chi fosse più capace di affrontare Trump e di elaborare un piano per mitigare gli effetti negativi delle turbolenze economiche causate dalle tariffe.
Queste elezioni hanno evidenziato che la politica di Trump può diventare uno svantaggio per i conservatori degli altri Paesi, se vengono percepiti come troppo allineati con le sue idee. La strada da percorrere per Carney e il suo nuovo Governo non sarà semplice, dovrà gestire gli atteggiamenti imprevedibili dl Presidente statunitense e allo stesso tempo dovrà dimostrare agli elettori che le sue credenziali di politica economica possono migliorare la crescita economica.
Clelia Casonato
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