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I risultati del Super Sunday elettorale in Romania, Polonia e Portogallo: ballottaggi, europeismo e sorprese

In 3 sorsi – Domenica 18 maggio si è tenuto in Europa un “Super Sunday” elettorale che ha visto la celebrazione di ben tre elezioni di importanza cruciale. In Romania e Polonia si sono tenute le elezioni presidenziali, rispettivamente il ballottaggio e il primo turno. In Portogallo invece le elezioni legislative anticipate dopo la caduta del Governo.

1. L’INDIPENDENTE EUROPEISTA DAN È IL NUOVO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA IN ROMANIA

In Romania si è tenuto il ballottaggio delle elezioni presidenziali tra i due candidati più votati del primo turno, l’ultranazionalista George Simion (Alleanza per l’Unione dei Romeni) e il moderato europeista Nicușor Dan (indipendente). Ad emergere vincitore è stato l’attuale Sindaco di Bucarest Dan, che ha ottenuto il 53,6% dei voti contro il 46,4% dello sfidante. Ribaltato dunque il risultato (della ripetizione) del primo turno, nel quale Simion aveva battuto Dan di circa 20 punti percentuali. A fare la differenza al ballottaggio è stata la mobilitazione di alcune categorie dell’elettorato romeno: i giovani (18-26), gli europeisti, i residenti delle grandi città e numerosi elettori dei partiti tradizionali sconfitti al primo turno, che avevano sostenuto il filogovernativo Antonescu. Sorprendente il dato dell’affluenza al 65%, il più alto degli ultimi vent’anni di tutte le elezioni romene. 

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Fig. 1 – Nicusor Dan, vincitore del ballottaggio in Romania

2. IN POLONIA SI ANDRÀ AL BALLOTTAGGIO PRESIDENZIALE TRA TRZASKOWSKI E NAWROCKI

In Polonia si è svolto il primo turno delle elezioni presidenziali per decidere il successore del conservatore Duda. Accedono al ballottaggio l’attuale sindaco centrista di Varsavia Rafał Trzaskowski (Coalizione Civica; 31,4%) e il nazionalista Karol Nawrocki (Diritto e Giustizia; 29,5%). Tra i candidati esclusi dal ballottaggio, da segnalare la performance di Sławomir Mentzen del partito ultraconservatore Confederazione, che ha ottenuto il 14,8%. Meno brillante il risultato dei candidati appartenenti ai partiti alleati del Governo Tusk: Szymon Hołownia (Polonia 2050, centro-destra, 5%) e Magdalena Biejat (La Sinistra, 4,23%). Ballottaggio che si preannuncia incerto a causa della recente radicalizzazione della politica polacca, che ha reso complessa la ricerca del consenso per le formazioni moderate come Coalizione Civica. Il candidato nazionalista Nawrocki potrebbe beneficiare di voti provenienti da elettori con ideologie affini, come quelli di Mentzen e quelli del candidato xenofobo Braun (6,34% al primo turno). Trzaskowski dovrà invece dimostrarsi capace di ottenere il sostegno dei candidati filogovernativi esclusi al primo turno e dei non-elettori, similmente a quanto riuscito al neo-presidente della Romania Dan.

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Fig. 2 – Le percentuali di voto dei candidati in Polonia

3. IN PORTOGALLO VINCE ANCORA IL CENTRO-DESTRA MA SENZA OTTENERE LA MAGGIORANZA ASSOLUTA

Terze elezioni nel giro di tre anni in Portogallo a seguito dell’ennesimo scandalo che lo scorso marzo aveva costretto il Primo Ministro Luís Montenegro a dimettersi. Eppure, a vincere le elezioni è stata proprio la coalizione di centro-destra guidata dal leader del Partito Social-Democratico. Alleanza Democratica, nella quale il PSD di Montenegro è alleato del Partito Popolare, ha ottenuto il 32,7% dei voti, equivalenti a 89 seggi nel Parlamento monocamerale del Portogallo. Troppo pochi, evidentemente, per raggiungere la maggioranza assoluta di 116 e governare autonomamente, come già accaduto alle elezioni del marzo 2024. A fare notizia, ancor di più della riconferma del centro-destra, sono state le performance del Partito Socialista e della formazione di estrema destra Chega!. I due partiti hanno infatti ottenuto quasi lo stesso risultato, 23,4% per i socialisti e 22,6% per Chega!. Si tratta di una storica disfatta per il PS, da sempre ai vertici della politica lusitana, il cui leader Nuno Santos ha già rassegnato le proprie dimissioni. Discorso opposto per i nazional-populisti di André Ventura, al miglior risultato elettorale della propria storia.

Giorgio Fioravanti

EPP Political Assembly, 17-18 November, Lisbon” by More pictures and videos: [email protected] is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • Posta in gioco altissima per tutti e tre i Paesi protagonisti del “Super Sunday” elettorale del 18 maggio 2025. In ballo il futuro della democrazia in un clima di europeismo, scandali e propaganda.
  • La Romania sceglie l’europeismo moderato con l’elezione a Presidente di Nicușor Dan. In Polonia sarà ballottaggio tra il centrista Trzaskowski e il nazionalista Nawrocki. In Portogallo vince il centro-destra, i socialisti deludono e l’estrema destra cresce notevolmente.

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Giorgio Fioravanti
Giorgio Fioravanti

Classe 1997, nato e cresciuto a Rieti, mi occupo alternativamente di geopolitica e giornalismo senza mai rinunciare alla diplomazia. La mia carriera universitaria si è svolta interamente a Trento, dove mi sono laureato in European and International Studies. Dopo la laurea ho frequentato con successo un Master in Studi Diplomatici presso la sede di Roma della SIOI. Il posto più curioso in cui ho vissuto è senza dubbio Gibilterra, dove ho anche svolto un periodo di ricerca tesi all’estero. Tra le mie passioni più grandi, naturalmente, la geopolitica ed il caffè.

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