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Taiwan sotto pressione: le esercitazioni Han Kuang 2025

In 3 sorsiNel pieno delle crescenti tensioni nello Stretto di Taiwan, l’isola ha tenuto le proprie manovre militari annuali, le “Han Kuang 2025”, per testare la capacità di resistenza a un possibile blocco o attacco cinese. Un’esercitazione tanto necessaria quanto rischiosa per i delicati equilibri regionali.

1. HAN KUANG 2025: IL FATTO

Taiwan ha avviato il 9 luglio 2025 le proprie esercitazioni militari annuali, un appuntamento di particolare rilievo nel contesto delle crescenti tensioni con la Cina. Le manovre di quest’anno, denominate Han Kuang, si sono svolte per dieci giorni, fino al 18 luglio, raddoppiando la durata rispetto all’edizione precedente. L’obiettivo principale è quello di mettere in evidenza le capacità difensive dell’isola e inviare un messaggio chiaro alla leadership di Pechino.
Le esercitazioni sono iniziate con simulazioni volte a contrastare le azioni della Guardia Costiera cinese e delle milizie marittime, accusate di aver ripetutamente ostacolato le imbarcazioni taiwanesi nelle acque intorno alle isole periferiche situate nei pressi della costa cinese, ha dichiarato il Ministero della Difesa di Taiwan.
Alcuni degli scenari previsti durante le Han Kuang 2025 includono la capacità della società taiwanese di contrastare la disinformazione, combattere il lavoro di penetrazione del Fronte Unito del Partito Comunista Cinese e proteggere le infrastrutture critiche.
Un’altra novità di rilievo di questa edizione è rappresentata dalle esercitazioni congiunte di evacuazione che, per la prima volta, hanno visto cooperare il Ministero della Difesa e il Ministero dell’Interno all’interno dei principali ipermercati del Paese.

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Fig. 1 – Il Presidente Lai Ching-te partecipa alle esercitazioni Han Kuang, 14 luglio 2025

2. IL CONTESTO: LE TENSIONI NELLO STRETTO DI TAIWAN

Le tensioni nello Stretto di Taiwan hanno raggiunto livelli critici nel 2025, con un’intensificazione delle attività militari da parte della Cina e una crescente preoccupazione internazionale. Secondo quanto riportato dal Ministero della Difesa di Taipei, la Cina ha schierato 41 aerei militari e 9 navi da guerra nelle vicinanze dell’isola, con 30 velivoli che hanno penetrato la Zona di Identificazione della Difesa Aerea (ADIZ) di Taiwan .
Queste incursioni non sono isolate, ma rientrano in una strategia più ampia di pressione abituale: la People’s Liberation Army (PLA) effettua voli di ricognizione, incursioni nell’ADIZ e operazioni di pattugliamento, adottando tattiche ibride che tengono lo Stretto in uno stato di “guerra fredda continua”.
È una strategia pensata per erodere la capacità di reazione di Taiwan e costringerla a mantenere un costoso stato di allerta permanente.

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Fig. 2 – Soldati taiwanesi operano una batteria HIMARS durante un momento delle esercitazioni, 12 luglio 2025. È la prima volta che gli HIMARS vengono utilizzati durante le manovre annuali sull’isola

3. LE CONSEGUENZE: DETERRENZA O ESCALATION?

In un contesto geopolitico teso, le manovre Han Kuang 2025 assumono un’importanza strategica e simbolica fondamentale: da un lato, Taiwan riafferma il proprio diritto alla difesa, dall’altro invia un messaggio fermo tanto ai partner internazionali quanto a Pechino, sottolineando la propria determinazione a contrastare ogni tentativo di annessione forzata.
L’obiettivo potrebbe essere un effetto deterrente: aumentando la durata e la complessità delle operazioni — incluso l’impiego coordinato di flotta, aviazione, missilistica e le esercitazioni di mobilitazione dei riservisti — Taiwan vuole dimostrare la prontezza a respingere un’aggressione, potenzialmente dissuadendo Pechino.
Il portavoce del Ministero della Difesa Cinese, Jiang Bing, ha liquidato le esercitazioni definendoleun trucco ingannevole e un bluff”.
Il rischio di escalation, tuttavia, è presente. L’intensificazione delle manovre potrebbe essere percepita da Pechino come una sfida diretta. Come sottolinea un’analisi dell’ECFR, la Cina ha recentemente adottato tattiche ibride — blocchi marittimi, incursioni ADIZ, simulazioni di attacchi a infrastrutture critiche — segnalando la disponibilità a spingersi oltre la “gray zone” . Una risposta cinese coordinata e calibrata potrebbe quindi portare l’area verso livelli di tensione più elevati.
Il contesto cross‑Strait è afflitto da “incertezza deterrente”, con una Cina sempre più capace di bloccare o colpire Taiwan, e una credibilità U.S. – in teoria deterrente – in parte minata. È un equilibrio delicato, in cui un gesto sbagliato può scatenare una reazione a catena.
Il rischio di un conflitto armato diretto è concreto, e la comunità internazionale osserva con crescente preoccupazione gli sviluppi nello Stretto di Taiwan.

Anastasia Merli

08.25 總統視導漢光32號演習” by Taiwan Presidential Office is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • Taiwan ha tenuto in questi giorni le sue esercitazioni militari annuali, denominate Han Kuang.
  • L’obiettivo delle esercitazioni è mandare un messaggio forte sia agli alleati che alla Cina, indicando la volontà dell’isola di resistere a ogni forma di annessione forzata.
  • Tuttavia l’iniziativa potrebbe alimentare ulteriomente le tensioni nello Stretto di Taiwan, con Pechino sempre più aggressiva verso Taipei e la deterrenza USA a difesa dell’isola in parte compromessa.

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Anastasia Merli
Anastasia Merli

Anastasia Merli, originaria di San Marino, è laureata in Relazioni Internazionali e sta completando un Master in Security and Terrorism presso l’Università del Kent, a Canterbury. Collabora con Il Caffè Geopolitico nel desk Asia, approfondendo tematiche legate alla sicurezza internazionale e alle dinamiche geopolitiche della regione. Con un approccio analitico e multidisciplinare, mira a offrire prospettive innovative e ben documentate nel dibattito sulla sicurezza globale

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