Ristretto – Non ci sono ancora certezze sulle cause del disastro del volo PS752 delle Ukrainian International Airlines (UIA), precipitato nella notte (ora italiana) poco dopo il decollo dall’aeroporto di Teheran. Morte tutte le 176 persone a bordo, compresi i membri dell’equipaggio.
La maggioranza dei passeggeri erano cittadini iraniani, ma oltre 60 erano canadesi e ci sono anche vittime tedesche e britanniche. In molti casi si trattava di persone con doppia nazionalitĂ , spesso studenti tornati in Iran per visitare i parenti e di semplice passaggio a Kiev (destinazione originaria del volo) per poi raggiungere le loro mete finali in Europa e Nordamerica. In ogni caso le ambasciate dei Paesi coinvolti stanno ancora effettuando le operazioni di riconoscimento delle vittime e le relative comunicazioni alle famiglie.
Inizialmente la causa del disastro è stata attribuita a un guasto, ma col passare delle ore questa versione ha cominciato a mostrare diverse crepe. L’ambasciata ucraina in Iran, ad esempio, ha ritirato la propria dichiarazione ufficiale, che imputava l’evento a cause tecniche, anche perchè l’aereo precipitato era di recente produzione e non aveva mai mostrato particolari problemi in passato. Inoltre le autoritĂ iraniane hanno rifiutato di consegnare la scatola nera dell’aereo alla Boeing, azienda produttrice del velivolo, per motivi piuttosto vaghi di carattere legale. Ciò ha alimentato voci di un eventuale attentato o addirittura di un abbattimento per errore del volo da parte delle difese aeree della capitale iraniana, messe in stato d’allerta per via degli attacchi alle basi USA in Iraq delle scorse ore. Qualsiasi ipotesi appare comunque prematura e il Presidente ucraino Zelensky, in visita in Oman, ha invitato ad evitare speculazioni prima dell’inchiesta ufficiale. Ma il futuro di questa inchiesta appare piuttosto incerto: l’Iran è infatti sotto sanzioni USA, cosa che rende difficile la partecipazione di Boeing e organi dell’aviazione civile statunitense alle indagini, mentre l’alto numero di Paesi coinvolti nella tragedia complica la creazione di una commissione d’inchiesta rappresentativa di tutte le parti in causa. Â
Intanto le UIA hanno sospeso tutti i loro voli verso l’Iran e hanno avviato un sistematico processo di controllo dei loro velivoli in Ucraina. E anche Lufthansa ha cancellato i propri voli giornalieri per Teheran, citando sia il disastro che gli attacchi in Iraq come causa della propria decisione. Â
Simone PelizzaÂ