Da un decennio ormai in Irlanda del nord regna una sostanziale pace. I principali gruppi paramilitari lealisti e repubblicani si sono sciolti e hanno consegnato le armi. Nonostante ciò ogni anno le marce organizzate dall’ordine d’Orange, una specie di loggia protestante particolarmente importante in Irlanda del nord, non mancano di scatenare rivolte una volta che attraversano i quartieri cattolici di Belfast e delle altre città del cosiddetto Ulster. Quest’anno gli scontri nel quartiere cattolico di Ardoyne a Belfast sono durati quattro giorni.
I RIOTS – Ardoyne , quartiere a nord di Belfast, è da sempre una delle roccaforti del nazionalismo repubblicano (ovvero di quella parte della popolazione dell’Irlanda del nord che vorrebbe l’indipendenza da Londra, prevalentemente di religione cattolica), nei violenti anni ’70-’80 roccaforte di gruppi paramilitari come il Provisional Irish Republican Army, dove la polizia si guardava bene dal mettere piede. Quest’anno per quattro giorni consecutivi il quartiere è stato messo a ferro e fuoco da giovani cattolici che hanno attaccato la polizia con bottiglie incendiarie per dimostrare la loro opposizione alla marcia della loggia protestante attraverso il loro quartiere. Sono stati sparati anche colpi d’arma da fuoco verso le forze dell’ordine, che non hanno causato vittime. La Psni (Police of Northern Ireland, polizia locale che ha sostituito da quest’anno la famigerata Royal Ulster Constabulary, guidata da Londra) per il momento si è limitata al contenimento, ma ha promesso arresti a tappeto una volta conclusi gli scontri. Il vice capo della polizia dell’Ulster, oltre a denunciare il fatto che i rivoltosi starebbero usando bambini come scudi umani, ha anche accusato i politici nordirlandesi di non fare abbastanza per fermare la violenza.
LE MARCE ORANGISTE – Queste proteste violente non sono certo una novità in Irlanda del nord. Ogni anno, infatti, il 12 Luglio i membri dell’Ordine d’Orange festeggiano la vittoria del protestante Guglielmo d’Orange sul cattolico Giacomo II nella battaglia di Boyne del 1690, con un sfilata in cui fanno sfoggio dei simboli della loro tradizione. Quelle che potrebbero sembrare innocenti processioni folkloristiche di vecchi in bombetta e collare da massone si trasformano quando attraversano i quartieri abitati da cattolici in plateali provocazioni nei confronti della comunità che lì vive. L’Ordine di Orange è infatti un’istituzione che riunisce fedeli protestanti allo scopo di difendere gli interessi della propria comunità religiosa in particolare contro la minaccia “papista” costituita dalla folta comunità cattolica irlandese. Aldilà della sua base religiosa l’Ordine ha avuto storicamente un ruolo fondamentale nella politica dell’Irlanda del nord: da sempre ha forti legami con i partiti unionisti e ha svolto una forte azione di lobbying per sostenere il governo diretto di Londra sull’Ulster contro qualsiasi progetto di indipendenza o unione con la Repubblica d’Irlanda. Come da tradizione le tensioni sfociano in guerriglia urbana e a farne le spese sono sempre i poliziotti, chiamati a garantire il diritto dei membri della loggia di passeggiare un giorno all’anno in posti dove regolarmente non mettono mai piede.
Jacopo Marazia [email protected]