In 3 sorsi – Quattro anni dopo l’accordo di pace siglato nel 2016 tra l’ex Presidente colombiano Manuel Santos e le Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC), il bilancio dei morti cresce rapidamente. Solo nel 2020: 90 i massacri commessi e 375 le vittime.
1. I TERMINI (E LE AMBIZIONI) PER UNA PACE STABILE E DURATURA
Il 24 novembre 2016 i delegati del Governo di BogotĂ e i rappresentanti delle FARC siglarono un accordo storico che avrebbe posto fine a piĂą di 50 anni di conflitto armato nel Paese. Tra i punti essenziali del trattato di pace c’erano la smilitarizzazione delle FARC con la progressiva incorporazione dei suoi ex membri alla vita sociale, economica e politica del Paese; una equa ridistribuzione delle terre confiscate illegalmente durante il conflitto attraverso l’istituzione di una «banca della terra»; la lotta al traffico di droga e, infine, il risarcimento alle vittime. A quest’ultimo proposito fu istituita la ComisiĂłn para el Esclarecimiento de la Verdad, la Convivencia y la No RepeticiĂłn, un’entitĂ extragiudiziale che lavora in coordinamento con la JurisdicciĂłn Especial para la Paz (JEP). Un processo lento e graduale per la pace che, sebbene abbia valso all’ex Presidente Manuel Santos il premio Nobel, lascia dietro di sĂ© un numero crescente di vittime colpite da una violenza che l’Alto Commissario per i diritti umani, Michelle Bachelet, dichiara essersi «normalizzata dopo decenni di conflitto armato».
Embed from Getty ImagesFig. 1 – L’ex Presidente colombiano Manuel Santos durante un evento per commemorare la conclusione del processo di disarmo delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (FARC) nella cittĂ di Mesetas, 27 giugno 2017
2. UN’INTESA FRAGILE MINACCIATA DA VIOLENZA E INADEMPIENZA
La vittoria elettorale, nel 2018, del partito dell’ex Presidente Alvaro Uribe e la seguente nomina alla Presidenza di Ivan Duque – entrambi altamente critici al patto – hanno concorso a ridimensionare gli impegni presi, poichĂ© considerati troppo indulgenti. Di conseguenza l’assenza della presenza statale nei territori occupati dalle ex Farc ha lasciato a nuovi gruppi armati illegali campo libero per ottenerne pieno controllo economico e territoriale. A questo proposito il Governo colombiano è stato sollecitato piĂą volte dall’Alto Commissario per i Diritti Umani a intraprendere azioni concrete per proteggere i dipartimenti piĂą colpiti – tra cui quello di ChocĂł – dall’ondata di violenza che colpisce in particolar modo leader sociali, contadini, indigeni e afro-discendenti. Ciononostante la Missione di verifica dell’ONU in Colombia ha documentato che, oltre alle 375 morti registrate nel 2020, dalla firma dell’Accordo di pace colombiano nel novembre 2016 sono state riportate le uccisioni di 244 ex combattenti delle FARC. A inasprire i toni c’è il rifiuto dell’esecutivo a dichiarare il movente politico che si cela dietro al crescente numero di vittime.
Fig. 2 – Un’installazione di protesta contro i massacri dei leader sociali e dei giovani e contro il conflitto armato in occasione della Giornata internazionale della pace il 21 settembre 2020 a BogotĂ , Colombia
3. LA STORIA SI RIPETE?
L’inottemperanza degli impegni presi, così come l’elevato numero di vittime, richiama alla mente il genocidio della UniĂłn PatriĂłtica nel 1984 cominciato subito dopo la firma de “Los Acuerdos de La Uribe” tra l’allora Presidente colombiano Belisario Betancourt e le FARC. Rispetto al passato, però, l’istituzione nel 2018 della Commissione per la VeritĂ , presieduta dal sacerdote gesuita Francisco de Roux, rappresenta secondo uno dei suoi commissari, Marta Ruiz, “un processo per far luce su un campo di nebbia”. L’obiettivo di tale entitĂ extragiudiziale è quello di dare dignitĂ alle vittime e mettere in evidenza le barbarie degli attori armati. Tuttavia la pubblicazione del rapporto finale, atteso per il 2021, avverrà “in un particolare contesto politico” ammette un altro commissario, Alejandro Valencia. La speranza – lascia intendere quest’ultimo – è “che i risultati stabiliti dalla Commissione siano abbastanza significativi, e che diventino parte integrante dell’agenda politica di quella campagna e del prossimo mandato presidenziale”. Nell’attesa l’unico conforto per coloro ancora favorevoli all’accordo di Pace è che, riprendendo le parole della Presidente della JEP Patricia Lineres, “ignorare gli accordi di pace è complicato, perchĂ© appartengono allo Stato, non al Governo”.
Ester Del Nonno
“Firma de Acuerdo de Paz Colombia-FARC” by Presidencia de la RepĂşblica Mexicana is licensed under CC BY