Miscela Strategica – La presidenza Santos ha avviato il dialogo con le FARC per pacificare il Paese, coinvolto in un annoso conflitto che ne mina la stabilità . Il narcotraffico e le disparità sociali continuano a indebolire uno Stato che ha tutte le caratteristiche per trasformarsi in una potenza regionale.
TRA NARCOS E TERRORISMO – La Colombia, ricca di materie prime, è situata a nord del PerĂą e dell’Ecuador, a nord-ovest del Brasile, a sud di Panama e a est del Venezuela.
Il Paese è caratterizzato da due fasce geografiche specifiche – una regione montuosa a ovest (suddivisa in tre cordigliere), l’altra pianeggiante a est – e si affaccia su entrambi gli oceani del continente americano, fatto che ne accresce la rilevanza geopolitica.
Dal punto di vista climatico, la Colombia può essere suddivisa in quattro regioni: tropicale-arida, tropicale-umida, umida-piovosa e desertica.
Dopo l’indipendenza dalla Spagna (1819), il Paese ha consolidato un regime di repubblica presidenziale, affrontando periodi di instabilità e guerra civile.
I suoi centri politici ed economici piĂą importanti sono la capitale BogotĂ , MedellĂn e Cali.
Suddivisa in 32 dipartimenti e un distretto capitale, la Repubblica presidenziale bicamerale di Colombia è il secondo Paese più popoloso del Sud America con circa 48 milioni di abitanti – il primo è il Brasile, che ne conta circa 200 milioni – e la quinta economia dell’area.
L’attuale Presidente, il liberale Juan Manuel Santos – al suo secondo mandato consecutivo -, sta cercando di consolidare la posizione politica ed economica del Paese, dialogando con i guerriglieri delle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Fuerzas Armadas Revolucionarias de Colombia, FARC) con le quali ha raggiunto un accordo, lo scorso settembre a L’Avana, che sembrerebbe facilitare la fine delle ostilitĂ durate piĂą di quarant’anni.
Fig. 1 – Membri delle FARC, il cui contrasto rappresenta uno dei principali problemi interni colombiani
[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””]Â LA COLOMBIA IN NUMERI
- Indice di corruzione percepita (Transparency International, 2014): 94° posto su 175.
- Libertà di stampa (Reporters Without Borders, 2015): 128° posto su 180.
- Composizione etnica: meticci 70%, bianchi 20%, amerindi 2%, altre minoranze 8%.
- Popolazione: urbana 75,8%, rurale 24,2%.
- Prodotto interno lordo (PIL – 2014): 387,6 miliardi di dollari.
- Composizione del PIL (2007): primario 6,1%, secondario 37,2% e terziario 56,8%.
- Rapporto debito/PIL: 31,7%.
- Bilancia commerciale (2014): le esportazioni hanno raggiunto i 58 miliardi di dollari (-2,4% rispetto al 2013) mentre le importazioni i 59 miliardi di dollari (+2,2 %), registrando quindi un saldo negativo di 500 milioni di dollari.[/box]
LE MINACCE ALLA SICUREZZA NAZIONALE –  Si distinguono in interne ed esterne: tra le prime spiccano le FARC e il narcotraffico; tra le seconde si evidenziano gli Stati confinanti Ecuador e Venezuela, guidati da leader “bolivariani” che giudicano negativamente la stretta alleanza di Bogotà con Washington.
Riguardo le FARC, le aperture di Santos, culminate con la proposta del cessate il fuoco a partire dal prossimo primo gennaio, confermano i notevoli passi avanti compiuti per pacificare il Paese.
Il narcotraffico, invece, continua a essere una delle preoccupazioni principali per le dimensioni raggiunte negli ultimi trent’anni grazie a diversi cartelli, come quello di Cali e di MedellĂn guidato dall’iconico Pablo Escobar fino al 1993, che approvvigionano di cocaina i mercati nordamericani ed europei. Per questo motivo gli USA, dal 1999, sostengono il Plan Colombia, un programma di aiuti economico-militari finalizzato principalmente a eradicare il narcotraffico.
Sul fronte esterno, le tensioni principali coinvolgono l’Ecuador di Correa – per il continuo appoggio alle FARC – e il Venezuela di Maduro, che ha recentemente militarizzato la frontiera per l’ingresso massivo di colombiani nella regione del Tachira.
Fig. 2 – Visitatori in quella che fu la dimora di Pablo Escobar, oggi trasformata in parco tematico
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[tab_title] Esercito [/tab_title]
[tab_title] Aviazione [/tab_title]
[tab_title] Marina [/tab_title]
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[tab] Suddiviso in nove divisioni, l’esercito colombiano utilizza sistemi d’arma eterogenei di origine occidentale (per lo più statunitensi) e russa, fatto che può generare problemi di logistica e approvvigionamento.
Le forze corazzate non dispongono di un MBT (main battle tank) ma solo di vari blindati – ruotati e cingolati – tipici della cavalleria corazzata. Secondo alcune indiscrezioni il Governo starebbe trattando con Israele la compravendita di alcuni MBT Merkava.
Le armi leggere e anticarro confermano una linea di procurement disomogenea, così come la componente aerea che dispone di elicotteri russi (Mi-8 e Mi-17) e statunitensi (UH-60 e UH-1H).
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[tab] La Fuerza AĂ©rea Colombiana (FAC), composta da sei comandi aerei di combattimento (Comando AĂ©reo de Combate, CACOM), ha come caccia multiruolo 24 Kfir israeliani (versioni C10 e C12, si pensa a una loro prossima sostituzione), come addestratore 14 Tucano e nel ruolo COIN (COunter–INsurgency) 24 Super Tucano, 12 A-37 Dragonfly (in corso di radiazione). Come velivoli di appoggio logistico la FAC dispone di vari C-130 Hercules oltre a una componente impressionante di velivoli a pala rotante che evidenzia le finalitĂ COIN delle operazioni chiamate a svolgere.
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[tab] La Armada de la República de Colombia (ARC), suddivisa in tre forze navali e quattro comandi, è dotata tra l’altro di quattro fregate leggere classe Almirante Padilla, commissionate alla Germania, una corvetta classe Donghae (di seconda mano dalla Corea del Sud), quattro sottomarini (due Type 209 e due U 206 di fabbricazione tedesca) oltre a svariati pattugliatori.
La Armada, infine, è dotata anche di navi appoggio, una nave scuola e una propria fanteria suddivisa in cinque brigate.
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[box type=”shadow” align=”aligncenter” class=”” width=””] LAÂ DIFESA DELLA COLOMBIA
- Servizio militare obbligatorio al compimento del diciottesimo anno di etĂ (18 mesi)
- Personale in servizio attivo: 281.400 di cui 221.500 Esercito, 46.150 Marina, 13.750 Aviazione.
- Paramilitari: 159.000.
- Spesa militare: 3,3% del PIL.
- Importazione di sistemi d’arma(2003-2010): 1.252 milioni di dollari.
- Provenienza import armi (2003-2010): 41% USA, 25% Israele e 10% Spagna.
- Missioni militari all’estero: MFO – Multinational Force and Observers (Egitto) [/box]
Fig. 6 – Operazione antidroga condotta da nuclei di polizia dedicati
CONSOLIDARSI PER CRESCERE – La Colombia ha tutti gli ingredienti per affermarsi come una potenza regionale in grado di competere con il Brasile e Cile, ma deve risolvere le criticitĂ interne legate al terrorismo, al narcotraffico e alle disparitĂ economico/sociali.
Questo “cocktail” di debolezze, infatti, mina la sua stabilità impedendo uno sviluppo armonico, elemento essenziale per assumere una posizione di leadership in America del Sud.
Il procurement e la composizione delle Forze armate, infine, evidenziano la priorità assegnata alle minacce interne esistenti, vista la preponderanza di assetti con finalità COIN e la presenza nell’Esercito di unità speciali chiamate a confrontarsi soprattutto con le FARC e i narcos, come la Fuerza de Despliegue Rápido (Forza di reazione rapida) – composta da cinque brigate – e la Agrupación de Fuerzas Especiales Antiterroristas Urbanas (Raggruppamento delle forze speciali urbane dell’antiterrorismo).
[one_half]Â [box type=”warning” align=”aligncenter” class=”” width=””]Â RISCHI
- Processo di pacificazione con le FARC (che, tra battute d’arresto e piccoli passi, avanza lentamente e potrebbe essere facilmente compromesso dall’irrigidimento di una delle due parti).
- Lotta al narcotraffico (per la quale, a differenza delle FARC, non si intravede una soluzione rapida).
- Continua destabilizzazione politica del Paese (che ne compromette lo status di potenza regionale emergente). [/box]
[/one_half][one_half_last]Â [box type=”note” align=”aligncenter” class=”” width=””]Â VARIABILI
- Esito del processo di pacificazione con le FARC.
- Lotta al narcotraffico resa piĂą difficile alla riduzione delle risorsa statunitensi destinate al Plan Colombia, dal forte divario ricchezza/potenziale povertĂ diffusa e dalla concentrazione del benessere solo in un’esigua parte della popolazione.
- Riduzione dei prezzi delle commodities – fulcro centrale dell’economia colombiana insieme al settore terziario – che potrebbe ridurre le entrate acutizzando le diseguaglianze sociali.
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Francesco Tucci
Foto: Last Edwardian