Ristretto – Un week end degli orrori per la capitale della Somalia, Mogadiscio, che dopo l’ultimo sanguinoso attentato di due settimane fa – che aveva provocato circa 358 vittime – è stata messa sotto assedio.
Un’autobomba è esplosa nei pressi dell’hotel Naaso-Hablood, a pochi passi dal palazzo presidenziale, provocando almeno 29 morti e decine di feriti. Subito dopo alcuni militanti hanno circondato il palazzo per metterlo sotto assedio. L’esercito somalo è riuscito a riprendere il controllo della cittĂ assediata dalla furia islamista solamente questa mattina. Tre attentatori sono stati uccisi, altri due arrestati. Tra i morti accertati ci sarebbe anche Modabe Numow, primo ministro della regione sud ovest della Somalia. Si tratta della prima volta in cui Al Shabaab ha rivendicato sin dall’inizio la responsabilitĂ dell’attacco, uscendo di fatti allo scoperto come principale mandante degli attacchi degli ultimi mesi, volti a destabilizzare i fragilissimi equilibri della Somalia. Il Paese ha sofferto la mancanza di un governo solido negli ultimi vent’anni e il “nuovo inizio” segnato dall’elezione di Mohamed Abdullahi “Farmajo” a febbraio ha infuso nuova speranza sul futuro della Somalia, ma ha anche messo in discussione il potere di Al Shabaab, che ha legittimato il proprio potere negli anni grazie al clima di destabilizzazione diffusa. Nell’incertezza generale, ciò che possiamo assumere per certo è che il gruppo terrorista punta al cuore del Paese e non si darĂ pace finchĂ© non sarĂ riuscita a colpirlo a morte.
Caterina Pucci