Dal 6 all'8 luglio il Presidente degli USA Obama fa visita a Mosca al suo omologo Medvedev ed al Primo Ministro Putin. Già trovato un accordo per la riduzione delle testate nucleari
BUONE INTENZIONI – Dopo aver rotto il ghiaccio a Londra, in aprile, a margine del G20, Obama incontra Medvedev (e Putin, nella foto sotto) in una visita dalle aspettative forse sovrastimate.Recentemente le parti si sono scambiate messaggi di varia natura, a volte di grande entusiasmo, altre volte mostrando una più comune diffidenza: da una parte il vice-Presidente statunitense Joe Biden ha ripetuto di volere “premere il tasto reset” nei rapporti con i russi e Medvedev ha risposto di vedere “nuove prospettive”, dall'altra le diffidenze e le schermaglie si sono palesate più coi fatti che con le parole. L'agenda dell'incontro, i cui risultati determineranno comunque le dinamiche geopolitiche dei prossimi mesi, prevede che si discuta di armamenti strategici, di Iran, di Afghanistan, di sicurezza energetica e di partnership militari globali: tutti argomenti su cui si cercherà certo di migliorare i rapporti tra le due potenze, ma sui quali sarà molto difficile arrivare a breve ad accordi concludenti. Perché dunque Obama va in Russia? Per discutere di temi che, anche se trattati selettivamente, sono fondamentali per dar corpo alla politica estera della nuova Amministrazione.
AFFARI MILITARI – Dopo il “botta e risposta” inscenato con le esercitazioni russe “Caucaso 2009”, al confine georgiano (con un grande dispiegamento di forze), opposte a quelle di maggio in Georgia, a guida NATO, le parti stanno discutendo del rinnovo del Trattato START in scadenza a dicembre e delle intenzioni americane circa il sistema strategico antimissile da dislocare nell'Europa dell'est.Da entrambe le parti c'è la ferma intenzione di ridurre i costosissimi armamenti nucleari, che in tempo di crisi sono difficilmente sostenibili, ma entità e modalità di tale riduzione non saranno facili da definire. Tale volontà è già stata confermata da un memorandum di intesa siglato da Obama e Medvedev per la riduzione dei rispettivi arsenali atomici a 1500-1675 testate e 400-1100 vettori balistici entro sette anni. Quanto allo “scudo” americano, questo potrebbe essere per Obama un buon argomento di negoziazione, sui cui potrebbe concedere tempo in cambio di sostegno su temi di grande interesse anche per la Russia, cioè l'Iran e l'Afghanistan.
IRAN – Gli USA necessitano fortemente dell'apporto russo nella ricerca di una soluzione sulle politiche nucleari iraniane: la Russia ha sinora difeso l'Iran da sanzioni internazionali di rilievo, ma traspare da recente un possibile cambiamento di rotta nell'atteggiamento russo, soprattutto dopo il lancio del satellite Omid, il primo effettuato senza chiedere supporto russo.La condanna sottoscritta al G8 dei Ministri degli Esteri contro la repressione delle proteste post elettorali a Teheran e l'acquisto di armi da Israele sono dei segnali da non sottovalutare: ciò non significa che la Russia appoggerà sanzioni più dure, ma potrebbe aumentare la pressione sul regime iraniano.
AFGHANISTAN – La Russia ha espresso la propria volontà di prestare un maggiore supporto nella soluzione della crisi afghana ed ha avviato iniziative proprie in tal senso (ad esempio il forum trilaterale con Pakistan e Afghanistan). Esempio concreto: Mosca ha concesso a Washington l’utilizzo del proprio spazio aereo per il transito di soldati e materiali statunitensi verso l’Afghanistan. Lungi dall'attivarsi in maniera parallela alla coalizione internazionale, la Russia ha sottolineato di volersi muovere in linea con le altre iniziative sul campo e di volere un più ampio ruolo. Questo non implicherà l'invio di truppe, ma un maggiore impegno su quei temi, come il traffico di droga e la sicurezza delle frontiere da infiltrazioni terroristiche, che toccano da vicino l'interesse russo. Inoltre, le iniziative di Mosca, volte a guadagnare spazio nella ricostruzione del Paese, hanno mostrato notevole appeal sul campo.La cura di questi interessi, così come la possibilità di prevenire una ulteriore espansione NATO, sono un forte spinta per la Russia, che potrebbe quindi accontentare le richieste USA rispetto alla logistica dei trasporti militari, consentendo il passaggio attraverso il proprio territorio verso quello afghano non più solo di cargo ma anche di armamenti.
CI RIVEDIAMO? – Sebbene lo scetticismo prevalga tra gli analisti russi e occidentali, il summit di Mosca porrà le basi per le future discussioni e sarà comunque un progresso rispetto allo stallo attuale.Non ci sarà neppure bisogno di aspettare molto per capire i primi risultati.Il G8 a L'Aquila, i previsti incontri a breve di Putin in Germania e Turchia e la visita di Biden in Ucraina e Georgia, l'incontro bilaterale di Obama con il Presidente cinese Hu-Jintao a margine del G8, forniranno i primi indizi della direzione presa dal nuovo rapporto tra le due potenze.
Pietro Costanzo [email protected]