Caffè Lungo – L’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia ha avuto conseguenze sull’assetto geopolitico del Caucaso meridionale. Impegnata nel conflitto, quando le forze azere hanno compiuto incursioni in territorio armeno e successivamente attaccato il Nagorno-Karabakh, Mosca non è intervenuta a sacrificio delle relazioni con l’Armenia. Oggi il Cremlino sembra infatti intenzionato a rafforzare la cooperazione con l’Azerbaigian, che gode di una posizione geografica strategica e risorse naturali.
LA RIDEFINIZIONE DELLE ALLEANZE NEL CAUCASO
L’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2022 non solo ha riportato l’attenzione verso i complicati rapporti tra il Cremlino e le nazioni dell’Europa orientale, ma anche verso le relazioni con un’altra regione storicamente legata a doppio filo alla Russia: il Caucaso meridionale. L’aggressione russa al vicino ucraino ha avuto profonde conseguenze sulla situazione geopolitica della regione. L’isolamento di Mosca in Europa e la mancata volontà di fornire assistenza all’Armenia durante le operazioni azere del 2022 e l’offensiva nel Nagorno Karabakh del 2023 hanno sancito l’allontanamento di Yerevan e l’avvicinamento di Mosca a Baku. Il rapporto tra Russia e Azerbaigian, tradizionalmente marcato da alti e bassi, oggi sta diventando progressivamente più solido. I due Paesi collaborano su molti fronti in virtù di una serie di accordi siglati negli ultimi anni, i quali hanno reso l’Azerbaigian un importante partner della Russia. Un legame che sembra destinato a rafforzarsi, tanto per le necessità di Mosca quanto per la nuova direzione della politica estera azera impressa dal Presidente Ilham Aliyev dopo la sua rielezione nel febbraio 2024.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Manifestazione armena a Parigi con la bandiera della defunta Repubblica di Artsakh, 24 aprile 2024
L’ALLINEAMENTO TRA RUSSIA E AZERBAIGIAN
Benché la ricomposizione degli equilibri geopolitici nel Caucaso abbia portato a una maggiore cooperazione tra Russia e Azerbaigian, le relazioni sono state storicamente tese. La repressione violenta dei nazionalisti azeri da parte dell’esercito sovietico nel gennaio 1990 ha certamente lasciato un segno sui loro rapporti. In aggiunta a ciò l’Azerbaigian ha sempre malvisto il ruolo della Russia come protettrice dell’Armenia. Le tensioni sono ad esempio salite alla fine del 2022, quando il Governo azero ha accusato il contingente di peacekeeper russi stazionato nel Nagorno-Karabakh dalla fine della guerra del 2020 di fornire armi ai separatisti armeni attraverso il Corridoio di Laçın. Da parte sua, invece, la Russia non è soddisfatta del sostegno dell’Azerbaigian all’Ucraina. Alla Conferenza di Monaco sulla sicurezza tenutasi nel febbraio 2024, il Presidente Aliyev ha persino reiterato al Presidente ucraino Volodymyr Zelensky il supporto di Baku per l’integrità territoriale di Kiev. Similmente, il Cremlino non ha gradito l’allontanamento dell’Armenia, alla quale le politiche azere hanno contribuito. Tuttavia, la decisione del Presidente russo Vladimir Putin di invadere l’Ucraina ha di fatto imposto alla Russia la reclusione politica ed economica dal resto d’Europa. Una situazione che ha spinto Mosca a cercare nuove alleanze ed eventualmente trovarla nella Repubblica azera, la quale non ha mancato l’occasione per coltivare le relazioni con il Cremlino a proprio vantaggio. Il documento chiave che ha portato i rapporti bilaterali tra Russia e Azerbaigian su un livello superiore è la Dichiarazione sulle Relazioni di Alleanza del febbraio 2022, che tra i propri obiettivi cita appunto l’intenzione di rafforzare la cooperazione tra i due Paesi. In seguito all’offensiva azera del settembre 2023, che ha portato allo scioglimento della Repubblica di Artsakh, e all’accettazione di Mosca della soluzione alla questione del Nagorno-Karabakh a scapito di Yerevan, le relazioni tra Russia e Azerbaigian hanno acquisito nuova linfa. Il 22 gennaio 2024 è stato svelato un piano d’azione congiunto finalizzato allo sviluppo di aree chiave della cooperazione bilaterale per il periodo 2024-2026. Un’agenda che garantisce continuità a quello implementata nel 2018-2023, che ha contribuito a raddoppiare il volume di scambi tra le due parti, per un valore superiore ai quattro miliardi di dollari. Nei frequenti incontri dei mesi successivi tra esponenti dei Governi russo e azero, al centro del tavolo delle discussioni è stato in particolare il Corridoio di trasporto internazionale Nord-Sud, un network di strade e ferrovie per connettere San Pietroburgo al Golfo Persico.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Il Presidente azero Aliyev e quello russo Putin durante un recente incontro al Cremlino, 22 aprile 2024
I BENEFICI PER MOSCA E BAKU NEL NUOVO SCENARIO REGIONALE
Il positivo sviluppo dei rapporti tra Russia e Azerbaigian si può dunque spiegare principalmente con ragioni economiche e geopolitiche. Il Paese caucasico è strategicamente importante per Mosca per almeno tre questioni. Innanzitutto, rappresenta per la Russia la possibilitĂ di rilocalizzare le proprie imprese e attivitĂ finite nel mirino delle restrizioni occidentali. In secondo luogo, l’esportazione di petrolio e gas russo in Azerbaigian, che utilizza per i propri consumi interni oltre che rivenderlo sui mercati UE, permette a Mosca di mitigare gli effetti delle sanzioni e talvolta di raggirarle. Infine, Baku è un partner strategico per il trasporto di beni da e verso l’Iran e il Golfo Persico, e lo diventerĂ ancor piĂą una volta completato il Corridoio. Articolato in tre arterie principali, il tratto che attraversa l’Azerbaigian è quello di maggiore interesse per Mosca, in quanto è l’unico Paese che confina sia con la Russia che con l’Iran e dispone giĂ di collegamenti tra i due Stati. L’importanza strategica di completare ed espandere il Corridoio risiede nella possibilitĂ di condurre i commerci bypassando l’Europa. Per quanto riguarda l’Azerbaigian, giĂ importante partner dell’Unione Europea, invece, il miglioramento delle relazioni con la Russia ha contribuito ad aumentare il peso strategico del Paese. A dispetto del raffreddamento dei rapporti tra Baku e Bruxelles, quest’ultima è consapevole del ruolo critico che l’Azerbaigian svolge nella sicurezza energetica europea. Il nuovo posizionamento nel mutato assetto geopolitico sta inoltre portando benefici economici grazie a un incremento delle esportazioni verso il continente. In conclusione, nonostante i rapporti altalenanti tra Russia e Azerbaigian e la tendenziale volontĂ delle leadership azere di mantenere uno strategico equilibrio tra Occidente e Russia, motivazioni di natura economica oltre che un rapporto sempre piĂą incrinato tra Azerbaigian e Istituzioni europee stanno spingendo i Governi azero e russo a rafforzare la cooperazione.
Lorenzo Asquini
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