Analisi – La Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha finalmente svelato la composizione del nuovo collegio di Commissari Europei, che dovrĂ ora essere approvata dal Parlamento Europeo al termine delle audizioni individuali.Â
IL COLLEGIO DEI COMMISSARI ALLA PROVA DEL PARLAMENTO EUROPEO
Dopo settimane di indiscrezioni e di botta e risposta tra la Presidente della Commissione von der Leyen e i governi degli Stati membri sono stati finalmente resi noti i nomi, con relativi portfolio, dei 26 nuovi Commissari Europei. Prima di potersi dedicare ufficialmente all’agenda europea 2024-2029, i candidati Commissari dovranno svolgere delle audizioni individuali di fronte al Parlamento Europeo. Qualora un candidato risulti inadeguato o incompatibile al ruolo, la Commissione Parlamentare competente per quel portfolio può rigettare la nomina, come accaduto nel 2019 con l’ungherese TrĂłcsányi (Allargamento e Vicinato) e la romena Plumb (Trasporti). Al termine delle audizioni, l’organo assembleare dell’UE dovrĂ riunirsi per l’approvazione o per il rifiuto dell’intero collegio di Commissari, inclusi il Presidente e l’Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune. In caso di approvazione, la Commissione von der Leyen II potrĂ contare su 6 vicepresidenti esecutivi: Raffaele Fitto (Italia, Politiche di coesione e riforme), Kaja Kallas (Estonia, Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza Comune), Roxana MĂ®nzatu (Romania, Competenze umane e diritti sociali), Teresa Ribera (Spagna, Transizione pulita, giusta e competitiva), StĂ©phane SĂ©journĂ© (Francia, ProsperitĂ e Strategia industriale), Henna Virkkunen (Finlandia, SovranitĂ tecnologica, sicurezza, democrazia).
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Il Parlamento Europeo riunito in seduta plenaria
CHI SI OCCUPERĂ€ DI COSA NELLA NUOVA COMMISSIONE
Sebbene ogni portfolio sia stato ideato in modo da avere la stessa importanza degli altri, risulta chiaro, per stessa ammissione della Presidente von der Leyen, come la nuova Commissione possieda sì le caratteristiche di un puzzle, ma con una struttura gerarchica ben delineata. Come in passato, la Presidente von der Leyen conferma la propria volontĂ di supervisionare direttamente le dinamiche economiche della Commissione. Ecco spiegata dunque l’assegnazione di tre importanti portafogli economico-finanziari a esponenti provenienti dal suo stesso gruppo europeo, il Partito Popolare Europeo (PPE): il veterano lettone Valdis Dombrovskis sarĂ commissario per Economia, produttivitĂ , attuazione e semplificazione, il polacco Piotr Serafin sarĂ responsabile di Budget, antifrode e pubblica amministrazione e la portoghese Maria LuĂs Albuquerque si occuperĂ di Servizi finanziari, risparmi e investimenti. L’ambito portafoglio per le Politiche commerciali è stato invece assegnato a un altro veterano, lo slovacco Maroš Ĺ efÄŤoviÄŤ, che sarĂ responsabile anche di Sicurezza economica, relazioni interistituzionali e trasparenza. Ai suddetti Commissari si aggiunge la bulgara Ekaterina Zaharieva, che sarĂ responsabile di Startup, ricerca, innovazione) sotto la supervisione del vicepresidente SĂ©journĂ©. Un altro tema caro alla Presidente, le transizioni ecologica e digitale, saranno ripartite all’interno dei portafogli di vari Commissari: quello dell’olandese Wopke Hoekstra (NeutralitĂ climatica e crescita pulita), della svedese Jessika Roswall (Ambiente, resilienza idrica ed economia circolare) e del danese Dan Jørgensen (Energia e alloggi). Gli incarichi di respiro internazionale, coordinati dal vicepresidente Fitto e dall’Alto Rappresentante Kallas sono stati così suddivisi: alla slovena Marta Kos è stata assegnata la delega sull’Allargamento, al ceco Jozef SĂkela quella sui Partenariati internazionali e alla croata Dubravka Ĺ uica quella sul Mediterraneo. Per quanto concerne le aree della libera circolazione e della sicurezza, lavoreranno a stretto contatto con la vicepresidente Virkkunen i seguenti Commissari: l’austriaco Magnus Brunner sarĂ responsabile di Migrazioni e affari interni, il lituano Andrius Kubilius sarĂ il primo Commissario per Difesa e spazio, mentre l’irlandese Michael McGrath lavorerĂ su Democrazia, giustizia, Stato di diritto. I Commissari responsabili dei portafogli che incorporano le tematiche sociali saranno la belga Hadja Lahbib (Preparazione, gestione delle crisi, uguaglianza) e il maltese Glenn Micallef (EquitĂ intergenerazionale, giovani, cultura, sport). Entrambi saranno supervisionati nel proprio lavoro dalla vicepresidente MĂ®nzatu. Completano il quadro i portafogli ibridi con competenze che ricadono tanto sulla sfera ambientale quanto su quelle della produttivitĂ e della coesione territoriale. L’ex Commissario per Allargamento e vicinato, l’ungherese OlivĂ©r Várhelyi, avrĂ il compito di gestire il portfolio Salute e benessere animale, mentre il Commissario lussemburghese Christophe Hansen sarĂ responsabile di Agricoltura e alimentazione. Il greco Apostolos Tzitzikostas si occuperĂ di Trasporti sostenibili e turismo, mentre quello cipriota Costas Kadis di Pesca e oceani. Â
Embed from Getty ImagesFig. 2 – L’identikit dei nuovi Commissari
LE STRATEGIE DELLA NUOVA COMMISSIONE
La nuova Commissione sarà dunque totalmente inedita fatta eccezione per quattro profili, i tre veterani Dombrovskis, Šefčovič e Šuica insieme al commissario ungherese Várhelyi, fedelissimo del Primo Ministro ungherese Orbán e per questo non molto popolare negli ambienti europei. Dal punto di vista della parità di genere, la Commissione von der Leyen II non mantiene le promesse della Presidente, potendo contare sul 40% di commissari donne e sul 60% di commissari uomini. L’impossibilità di raggiungere la parità è dovuta principalmente a due fattori: l’arbitrarietà delle nomine degli Stati membri e l’incapacità della Presidente von der Leyen di far valere la propria richiesta di presentare “due candidati appartenenti a generi diversi per ogni Stato membro”. Dal punto di vista strategico, il nuovo collegio di Commissari segue un pattern ben delineato: la Presidente Ursula von der Leyen, consapevole delle criticità presenti nella parte meridionale e in quella orientale dell’Unione, ha optato per il conferimento di deleghe molto rilevanti a esponenti di queste aree geopolitiche. Tutti i vicepresidenti esecutivi provengono infatti da Paesi mediterranei (Italia, Francia, Spagna) o confinanti con la Russia (Estonia e Finlandia) o l’Ucraina (Romania). Risulta assai chiara, dunque, la duplice linea programmatica della nuova Commissione: sostegno incondizionato all’Ucraina e atlantismo in politica estera accompagnati da disciplina e investimenti in campo economico-finanziario.
Embed from Getty ImagesFig. 3 – La presentazione ufficiale di Ursula von der Leyen
L’AGENDA EUROPEA 2024-2029
Rispetto alla precedente, la Commissione von der Leyen II risulta decisamente più complessa da interpretare. I portfolio della Commissione 2019-2024, dai nomi iper essenziali e dal contenuto facilmente identificabile, lasciano spazio a una sovrapposizione, all’apparenza caotica, di competenze e responsabilità . Più facile invece comprendere la struttura gerarchica che vedrà i 6 vicepresidenti esecutivi supervisionare l’operato dei 20 commissari secondo un sistema di “spillover”, con competenze ibride che rifletteranno la natura interconnessa di tutti i settori dell’UE. In un contesto internazionale sempre più ostile e teso, la nuova Commissione Europea avrà il compito, nonché il dovere, di presentare l’UE come un attore globale, unitario e affidabile, anche a costo di riforme strutturali e di investimenti senza precedenti. Tale urgenza è ribadita anche all’interno del “Rapporto sul futuro della competitività europea”, commissionato dall’UE e supervisionato dall’ex Presidente della Banca Centrale Europea Mario Draghi. In conclusione, aspettando il voto definitivo da parte del Parlamento Europeo, si può affermare che la nuova Commissione Europea parta con delle linee programmatiche ben tracciate, ma spetterà ai singoli commissari dimostrare l’attuabilità e l’adattabilità dell’agenda europea 2024-2029 al mutevole contesto continentale e globale.
Giorgio Fioravanti
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