venerdì, 22 Novembre 2024

APS | Rivista di politica internazionale

venerdì, 22 Novembre 2024

"L'imparzialità è un sogno, la probità è un dovere"

Associazione di Promozione Sociale | Rivista di politica internazionale

Moldavia: il “voto gemello” come bivio tra Unione Europea e Russia

In 3 sorsi – Domenica 20 ottobre ha avuto luogo in Moldavia il cosiddetto “voto gemello”. I cittadini moldavi erano chiamati ad eleggere il nuovo Presidente e a scegliere in un referendum se inserire nella Costituzione l’obiettivo di diventare in futuro uno Stato membro dell’Unione Europea.

1. I CITTADINI MOLDAVI VOTANO TRA INTERFERENZE ESTERNE E ACCUSE DI AUTORITARISMO

Le recenti votazioni in Moldavia hanno posto l’attenzione della comunità internazionale sul piccolo Paese dell’Europa orientale, situato tra l’Ucraina e la frontiera esterna dell’UE con la Romania. In quanto ex Stato satellite dell’Unione Sovietica, la Moldavia si trova a dover fare i conti con l’influenza della Federazione Russa fin dai tempi dell’indipendenza nel 1991. Anche in occasione di questa tornata elettorale, dove si votava tanto per eleggere il nuovo Presidente quanto per inserire la membership dell’Unione Europea come obiettivo fondamentale nella Costituzione, i cittadini moldavi si sono ritrovati a un bivio politico: scegliere se intraprendere il percorso dell’integrazione europea, sostenuto dall’attuale Presidente Maia Sandu, oppure se cedere alle rivendicazioni del fronte filo-russo. Come previsto alla vigilia dagli osservatori internazionali e dagli organismi nazionali, le elezioni presidenziali e il referendum sono stati caratterizzati da tentativi (riusciti secondo fonti governative) di interferenze esterne, soprattutto da parte del Governo russo. Parallelamente, numerosi esponenti dell’opposizione hanno accusato in una lettera congiunta il Governo di Sandu di “amministrare il Paese in modo autoritario e antidemocratico”. Il riferimento è legato all’esclusione dei due partiti “Sher” e “CHANCE”, ai quali la Commissione Elettorale Centrale ha contestato rispettivamente l’incostituzionalità e l’irregolarità delle candidature.

Embed from Getty Images

Fig. 1 – Seggi elettorali in Moldavia

2. IL FRONTE FILO-EUROPEO VINCE MA SANDU ANDRÀ AL BALLOTTAGGIO

A emergere vincitore dal cosiddetto “voto gemello” è stato infine il blocco filo-occidentale e filo-europeo. L’attuale Presidente della Repubblica Maia Sandu, in carica dal 2020 ed esponente della formazione conservatrice moderata ed europeista Partito di azione e solidarietà (PAS), ha vinto le elezioni presidenziali con circa il 42% dei voti. Tuttavia, non avendo raggiunto la maggioranza assoluta, sarà costretta a sfidare nel ballottaggio del 3 novembre Alexandr Stoianoglo, candidato filorusso del Partito Socialista, arrivato secondo con circa il 26% dei voti. Nonostante il netto distacco rispetto allo sfidante, la presidente Sandu ha subito chiamato all’unità il popolo moldavo, in vista di una possibile alleanza al ballottaggio delle forze d’opposizione filorusse a sostegno di Stoianoglo. Numeri completamente diversi, invece, per quanto riguarda il risultato del referendum costituzionale non vincolante. Dopo l’iniziale vantaggio del fronte del “no”, contrario al futuro europeo della Moldavia, a vincere è stato il “” con un margine ridottissimo di circa 0,8 punti percentuali (50,4%-49,6%).

Embed from Getty Images

Fig. 2 – La Presidente moldava Maia Sandu

3. IL BALLOTTAGGIO PRESIDENZIALE RIMANDA IL FUTURO EUROPEO DELLA MOLDAVIA

Il “voto gemello” del 20 ottobre rappresenta una potenziale svolta storica per la Moldavia. Sebbene i risultati non siano definitivi, in quanto il referendum non era vincolante e il nuovo presidente emergerà solo dopo il ballottaggio, è lecito affermare che i cittadini moldavi hanno decretato cosa è meglio per il futuro del proprio Paese. La vittoria del fronte europeista è stata immediatamente festeggiata con gioia dalla Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, la quale ha elogiato “la forza e l’indipendenza del popolo moldavo”, nonostante le “tattiche ibride della Russia”. Qualora Maia Sandu dovesse uscire vincitrice anche al ballottaggio del 3 novembre, il suo secondo mandato presidenziale sarà dedicato a rendere la Moldavia un candidato adeguato alla membership dell’UE, con i vertici di Chișinău che immaginano il 2030 come orizzonte probabile per concludere questo processo.  

Giorgio Fioravanti

Photo by jorono is licensed under CC BY-NC-SA

Dove si trova

Perchè è importante

  • Con il duplice voto del 20 ottobre si è deciso il futuro della Moldavia, piccolo Stato a cavallo tra Europa e Russia.
  • La maggioranza dei cittadini moldavi ha votato in favore di una futura membership europea sotto la guida dell’attuale presidente Sandu, che dovrà però prima vincere il ballottaggio del 3 novembre.

Vuoi di più? Iscriviti!

Scopri che cosa puoi avere in più iscrivendoti

Giorgio Fioravanti
Giorgio Fioravanti

Classe 1997, aspirante diplomatico, nato e cresciuto a Rieti dove ho frequentato il Liceo Classico. La mia carriera universitaria si è svolta interamente a Trento, dove mi sono laureato in European and International Studies. Dopo la laurea ho frequentato con successo un Master in Studi Diplomatici presso la sede di Roma della SIOI. Il posto più curioso in cui ho vissuto è senza dubbio Gibilterra, dove ho anche svolto un periodo di ricerca tesi all’estero. Tra le mie passioni più grandi, naturalmente, la geopolitica ed il caffè.

Ti potrebbe interessare