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Tour verso est

Grandi (?) manovre europee verso est: la settimana è densa di visite da parte di rappresentanti europei ad est, verso i confini dell'Unione e della Russia. L'attività diplomatica di avvicinamento ai Paesi “contesi” ai russi sembra intensificarsi: che cosa aspettarsi? Altro punto caldo, più del solito, è l'Iraq: gli Stati Uniti proseguono il ritiro delle truppe e si avvicinano importanti appuntamenti politici, mentre salgono le preoccupazioni per un aumento delle attività degli insorti.

AD EST! – La Georgia torna al centro dell'attenzione europea (e russa) in questa settimana. Il paese Caucasico ospiterà infatti una delegazione dell'Unione Europea che incontrerà il Presidente Mikhail Saakashvili per riprendere il filo del discorso sulle prospettive di avvicinamento di Tbilisi alla UE. Ma la prospettiva sembra essere più ampia, dato che la delegazione europea incontrerà anche rappresentanti di Armenia e Azerbaijan per progredire sugli Accordi di Associazione di questi tre Paesi all'Unione Europea, sulla base della nuova spinta data dalla recente Direttiva del Consiglio Europeo in materia.

Anche il Ministro degli Esteri francese Bernard Kouchner farà visita separatamente a Saakashvili, mentre il Cancelliere tedesco Angela Merkel si recherà a Mosca da Medvedev e Putin, che intanto guarderanno a cosa accade sulle sponde caucasiche dei propri confini, consolandosi con la firma dell'accordo che dovrebbe arrivare a breve, con Bulgaria e Grecia per la costruzione del gasdotto South Stream.

Lo slancio europeo non si ferma qui però: Catherine Ashton, Alto Rappresentante Europeo per la Politica Estera e di Sicurezza Comune della UE, incontrerà ad Ankara i rappresentanti turchi per la politica di avvicinamento all'Unione Europea.

Vedremo quali effetti sortiranno questa manovre europee sullo scacchiere.

IRAQ – Mentre si avvicina la data per il ritiro delle truppe combattenti americane dal suolo iracheno, non c'è ancora un Governo in carica a Bagdad. Dopo 5 mesi di trattative tra i principali gruppi politici e dopo l'ultimo incontro, oggi, chiuso senza esito positivo, la situazione si complica sempre di più e pare impossibile che le sedute parlamentari previste per questa settimana possano raggiungere gli obiettivi prefissati, tra cui la nomina del Presidente della Repubblica e del Capo del Governo.

In questo scenario di crescente incertezza aumentano intanto i rischi di azioni violente e di alto profilo da parte di diversi gruppi militanti.

ISRAELE E PALESTINA – L'incontro tra il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ed il Presidente degli USA Obama sembra mostrare una distensione nei rapporti tra i due Paesi, che restano comunque in una fase di evoluzione abbastanza delicata. Netanyahu incontrerà a breve anche il Presidente egiziano Mubarak e sarà importante osservare le reazioni delle due fazioni palestinesi, Hamas e Fatah, rispetto a questa nuova, possibile, fase di dialogo.

Intanto, a complicare i giochi con lo strumento maggiormente in voga al momento (la sfida al blocco navale israeliano su Gaza) arriva la Libia, che ha inviato una nave con aiuti umanitari verso Gaza. La gestione di questa ennesima sfida marittima potrebbe dare indicazioni importanti su quanto Tel Aviv sia disposta a negoziare.

CUBA – Fermento politico intorno alle recenti evoluzioni in terra cubana. Fidel Castro ricompare in pubblico, sebbene la sua figura sia oramai poco più che simbolica, e intanto prigionieri politici vengono rilasciati anche grazie all'intermediazione della Chiesa. Cosa sta davvero cambiando a Cuba? Quanto sono in discussione i rapporti con gli USA? E quanto gli stessi USA sono al momento interessati ad inserirsi attivamente in questa complicata transizione?

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ALTRI EVENTI DELLA SETTIMANA

  • Il Kimberly Process, l'accordo per la regolamentazione dell'estrazione e commercio di “conflict diamonds” è ancora in fase di implementazione e nei prossimi giorni si discuteranno in Russia, al World Diamond Council, le modalità per la vendita dei diamanti provenienti dallo Zimbabwe, uno dei Paesi più coinvolti nelle passate attività illegali.

  • Repubblica Ceca: i tre partiti che hanno vinto le elezioni del 28-29 maggio dovrebbero arrivare in settimana alla formazione del Governo.

  • Francia: per l'ennesima volta tiene banco la discussione sul bando del velo integrale in luogo pubblico. Il Parlamento dovrebbe discutere e votare in settimana.

  • Sudan: il Presidente Al-Bashir, già accusato dalla Corte Internazionale dell'Aia di crimini di guerra e crimini contro l'umanità ha esteso le accuse aggiungendo il genocio. Sembra quindi stringersi ancora di più il cerchio intorno al controverso leader sudanese. Intanto rappresentanti del Governo e del Movimento ribelle per la Liberazione e la Giustizia si incontreranno a Doha, in Qatar, per negoziati da cui sembra essere atteso un accordo che potrebbe aprire nuove prospettive politiche nel Paese ed anche complicare la condizione dell'attuale Presidente.

  • Nigeria: si avvicinano le elezioni generali e quelle per il nuovo Presidente . Si terranno in settimana le primarie per decidere i candidati del partito attualmente al potere; intanto nel Paese le organizzazioni sindacali dei lavoratori impiegati nelle attività estrattive in mare sono alle prese con duri negoziati per il pagamento degli stipendi non versati negli ultimi tre anni dalle grandi compagnie petrolifere straniere.

La Redazione – Pietro Costanzo 13 luglio 2010

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Pietro Costanzo

Co-fondatore del Caffè e membro del direttivo. Mi occupo di cooperazione internazionale nel settore della sicurezza e di fondi europei. Ogni opinione espressa è strettamente personale.

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