In 3 sorsi – Una delle piĂą evidenti conseguenze della recente emergenza sanitaria è stato l’impatto che ha avuto sul settore dei trasporti, che, afflitto da una crisi senza precedenti, necessita di essere urgentemente ripensato. Ma questa è un’occasione anche per l’ambiente.
1. I TRASPORTI E LA CRISI
La pandemia da coronavirus ha arrecato una frenata senza precedenti al settore della mobilità . Improvvisamente milioni di persone in tutto il mondo hanno dovuto smettere di utilizzare i trasporti pubblici e i mezzi privati, come messo in evidenza da un interessante articolo del Guardian sui livelli di traffico in varie parti del globo. Una delle conseguenze più evidenti di questa situazione è stato il drastico calo dei livelli di anidride carbonica nelle città più congestionate. L’infrastruttura europea ICOS (Integrated Carbon Observation System) ha osservato una diminuzione del 75% delle emissioni di CO2 su sette città europee (Basilea, Berlino, Firenze, Pesaro, Helsinki, Heraklion e Londra). Lo studio sottolinea un chiaro collegamento tra la fase di lockdown a la riduzione dell’inquinamento. Anche i trasporti pubblici vivono un momento di grande difficoltà , principalmente per la necessità di mantenere le distanze di sicurezza in ambienti generalmente affollati. La UITP (Union Internationale des Transports Publics) a febbraio 2020 ha immediatamente pubblicato delle linee guida indirizzate ai gestori per affrontare l’emergenza COVID. Infine, in seguito alla chiusura dei confini nazionali, anche il settore dei trasporti via aerea ha subito un duro contraccolpo. Nelle prime due settimane di marzo il livello del traffico aereo globale è sceso del 41% rispetto ai livelli dello stesso periodo nel 2019.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Cartelli per il distanziamento sociale nei trasporti pubblici a Londra
2. TRASPORTI, LA RISPOSTA DEI GRANDI CENTRI URBANI
I tempi di questa emergenza sono incerti ma lunghi. Il timore maggiore è un massiccio ritorno all’utilizzo dell’auto privata, con conseguenze drammatiche sull’ambiente. MicromobilitĂ , auto elettriche, mobilitĂ attiva e un profondo ripensamento dei trasporti pubblici sembrano essere le risposte a questo pericolo. Milano ha introdotto uno dei progetti piĂą ambiziosi a livello europeo per sconfiggere un ritorno agli stessi livelli di inquinamento del periodo pre-COVID (Strade Aperte), che vedrĂ la riqualificazione di 35 chilometri di strade. L’obiettivo sarĂ una maggiore attenzione ai pedoni e ai ciclisti e un notevole ampliamento dei percorsi pedonali. A livello internazionale ci sono altri esempi eccellenti. Berlino sta giĂ intervenendo sulle piste ciclabili esistenti per garantire le distanze di sicurezza e il Governo tedesco ha stanziato incentivi fino a 6mila euro per l’acquisto di auto elettriche. In California la cittĂ di Oakland, con il progetto Slow Streets, ha chiuso al traffico intenso varie strade della cittĂ , per migliorare le condizioni di chi utilizza altri mezzi, come bici, sedie a rotelle, monopattini o semplicemente si muove a piedi. A Parigi la sindaca Anne Hidalgo ha dichiarato di volere rendere la cittĂ 100% ciclabile entro il 2024.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Una cliente testa una bici elettrica nella cittĂ di Asheville, North Carolina, USA
3. TRASPORTI, GLI SCENARI FUTURI
La pandemia avrà un termine, mentre l’emergenza climatica potrà solo peggiorare se tutte le persone torneranno a muoversi unicamente in auto. Per questo gli amministratori devono dare soluzioni sostenibili, di medio termine e che siano in grado di mantenere i cittadini in sicurezza. In un interessante approfondimento di Deloitte sul settore dei trasporti, si evidenzia come il futuro di questa industria si decida adesso. Un’efficace gestione della pandemia da parte del settore pubblico, la necessità di un maggiore intervento di imprese private, un particolare successo dei Paesi asiatici in questa emergenza, o ancora, la persistenza della crisi sanitaria, sono tutti fattori che influenzeranno in maniera importante alcune variabili chiave del settore, quali l’investimento in nuove tecnologie o l’utilizzo dei dati personali. In questa fase di incertezza si possono però delineare dei trend che persisteranno: la digitalizzazione che sostituirà gli spostamenti (lavoro remoto, didattica a distanza ecc.), una definizione più ampia di sicurezza (legata ad adeguati standard igienico-sanitari), un crescente affidamento all’e-commerce e alle consegne a domicilio e una nuova configurazione del panorama della mobilità , con l’uscita e l’entrata di vecchi e nuovi protagonisti. Chi si occupa di sostenibilità si augura che la crisi odierna dia un impulso forte verso una vera rivoluzione nel settore dei trasporti, per il bene della collettività e del pianeta.
Ilaria Messori
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