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Verso un nuovo presidente dell’Eurogruppo

In 3 Sorsi – Il portoghese Centeno lascia, la migliore candidata alla successione sembra essere la spagnola Nadia Calviño. Ma in cosa consiste questo ruolo?

1. I CANDIDATI

A seguito dell’annuncio da parte del portoghese Mário Centeno dell’intenzione di non ricandidarsi alla guida dell’Eurogruppo, avendo egli rassegnato le dimissioni da ministro delle Finanze del Portogallo, sembrerebbe la spagnola Nadia Calviño la candidata in pole position per la successione. Un profilo di riformista moderata, di lontana militanza socialista, Calviño vanta una lunga carriera nelle Istituzioni europee prima del ritorno alla politica con i Governi Sanchez: ispirate da lei le proposte spagnole di bond europei “perpetui” in risposta alla recessione causata dal coronavirus. Sul fronte opposto delle due grandi famiglie politiche europee, l’irlandese di centrodestra Donohoe, considerato più rigorista e che potrebbe sicuramente godere dell’appoggio di alcuni Paesi del Nord. Infine, possibile outsider, il lussemburghese Gramegna, che ha dalla sua una lunga conoscenza del sistema e gode dei favori dei tre Paesi del Benelux. Il mandato di Centeno, due anni e mezzo, scade il 12 luglio e l’elezione del successore, mediante votazione a maggioranza semplice tra i 19 membri, potrebbe avvenire già il 9.

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Fig. 1 – Il portoghese Mario Centeno, Presidente uscente dell’Eurogruppo

2. COME FUNZIONA L’EUROGRUPPO E I SUOI LIMITI

Delle riunioni dell’Eurogruppo si parla in tutti i media ogniqualvolta vi siano decisioni economiche importanti da prendere in Europa, come è stato recentemente per le misure a sostegno dell’economia dei Paesi colpiti dalla pandemia. Ma che cosa è esattamente? E, soprattutto, come funziona? È naturale che con la nascita dell’euro si sia sentita l’esigenza di un coordinamento da parte dei ministri economici dei Paesi interessati, anche per agevolare le condizioni per una crescita omogenea delle rispettive economie ormai legate da una moneta unica. Nasce quindi l’Eurogruppo, incaricato di garantire il coordinamento di tali politiche economiche e di facilitare un approccio comune dei paesi aventi adottato l’euro nel contesto più ampio delle decisioni dell’intera UE.
La particolarità è data dal fatto che l’Eurogruppo ha sì la propria base giuridica nei trattati (Art. 137 TFUE), ma è definito come “organo informale”: ne discende che si tratta di una semplice riunione dei ministri delle Finanze dei Paesi della zona euro, cui partecipano anche il Commissario europeo agli affari economici e il Presidente della Banca centrale europea, le cui modalità e procedure decisionali non sono in alcun modo disciplinate. Di qui le accuse di mancanza di democrazia e i sospetti a volte agitati di comportamenti scorretti o veri e propri intrighi. Sospetti peraltro accentuati dalla mancanza di trasparenza dovuta al fatto che delle sedute e delle relative discussioni non viene redatto alcun verbale ufficiale. Si racconta ad esempio di scontri durissimi a porte chiuse ai tempi della presidenza Dijsselbloem (2013-2018), soprattutto nel convulso periodo dei vari successivi piani di recupero o bail-out dell’economia greca e della temuta o minacciata “Grexit” – si ricordi quanto descritto dall’ex ministro delle Finanze greco Varoufakis in un libro da cui Costa Gavras ha tratto anche un film, libro interessante ed anche inquietante, nella misura in cui accusa le élite europee di scarsa considerazione per le procedure democratiche e individua nell’Eurogruppo in particolare uno strumento di coercizione della volontà dei Paesi più “piccoli” o non allineati.

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Fig. 2 – La spagnola Nadia Calviño, in pole position per succedere a Centeno

3. LA PERSONALITÀ DEL PRESIDENTE PUÒ ESSERE DECISIVA?

Non bisogna dimenticare, tuttavia, che quelle che escono dalle riunioni dell’Eurogruppo non sono decisioni vincolanti, ma orientamenti destinati a essere successivamente discussi e avallati, o meno, dal Vertice euro (Capi di Stato o di Governo della zona euro), oppure, se si tratta delle questioni più importanti, dall’Ecofin (ministri Economia e Finanze di tutti gli Stati membri), che sono gli organi reali detentori del potere decisorio. Anche se è indubbio che in alcuni casi nel passato l’ombra potente di qualche premier può aver indirizzato per interposta persona le riunioni Eurogruppo.
È chiaro che alcuni Paesi possono avere le proprie preferenze, sulla carta, per uno o l’altro dei candidati, o per meglio dire per la supposta collocazione dell’uno o dell’altro dei profili, ma non sarà certo su questo che si giocherà il futuro dell’Europa. Senza esagerare dunque l’importanza dell’elezione, è evidente in ogni caso, dato il ruolo di propositore e coordinatore delle discussioni, che la personalità e le capacità di mediazione del Presidente possono essere importanti nell’indirizzare le riunioni e nel risolverle quando le posizioni all’interno del gruppo sono distanti o tendono ad irrigidirsi. Centeno in questo senso ha raccolto attestazioni di apprezzamento durante il suo mandato.
Nei prossimi mesi l’Eurogruppo avrà il suo da fare, avendo a giugno approvato un programma di lavoro riveduto che ridefinisce le priorità alla luce della pandemia di Covid-19, con una serie di riunioni programmate fino a ottobre incentrate sul monitoraggio dell’andamento economico e sulle azioni per il recupero in corso o ancora da definire. Un’estate calda per il successore di Centeno e i suoi colleghi.

Paolo Pellegrini

Minister of Finance, Prof. Mário Centeno, at forward hatch” by US Embassy Lisbon is licensed under CC BY-ND

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Perchè è importante

  • L’Eurogruppo dovrà scegliere il successore di Mario Centeno, dimessosi da ministro delle Finanze del Portogallo e che sembrerebbe aspirare alla carica di Governatore della Banca centrale del proprio Paese.
  • Chi sono i candidati alla successione?
  • Come funziona l’Eurogruppo e che ruolo ha il Presidente?

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Paolo Pellegrini
Paolo Pellegrini

Nato a Terni nel 1967, laureato in Giurisprudenza, sono un funzionario della Commissione europea. Prima di diventare un euroburocrate ho svolto vari lavori ed attività, tra cui l’editore e l’istruttore di paracadutismo sportivo, ma la cosa di cui sono più fiero è l’essere stato, per un breve periodo della mia vita, operaio metalmeccanico.

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