In 3 sorsi – Le prime elezioni del dopo Morales hanno incoronato Luis Arce, candidato del partito dell’ex Presidente. Una pagina nuova o la continuazione di un’esperienza?
1. LE PRESIDENZIALI CHE HANNO ELETTO ARCE
Il verdetto elettorale segna la vittoria netta del MAS (Movimiento al Socialismo), del suo candidato Luis Arce e dell’ex Presidente Morales, che già prima del 19 Ottobre pregustava il ritorno in patria. L’elezione di Arce alla Presidenza della Bolivia non era scontata, come i quasi 27 punti percentuali di vantaggio lascerebbero intendere: se infatti era abbastanza prevedibile una vittoria del candidato del MAS al primo turno, non lo era altrettanto un distacco così ampio dal suo diretto avversario.
Il considerevole vantaggio ha consentito ad Arce di evitare un potenzialmente scomodo ballottaggio, che avrebbe rischiato di compattare le opposizioni (Mesa, principale sfidante si è attestato al 28,83%, Camacho al 14%). La cosa che salta all’occhio è però che nemmeno la somma dei voti dei due principali sfidanti avrebbe messo in pericolo l’elezione di Arce a nuovo Presidente della Bolivia. A cercare di evitare l’eccessiva dispersione del voto conservatore ci aveva pensato anche la stessa Presidente ad interim Añez, annunciando poche settimane fa la sua rinuncia alla candidatura, appoggiando quella di Mesa. La speranza (solo parzialmente avveratasi) era appunto quella di trasferire in toto la sua dote di voti al candidato che gli ultimi sondaggi consideravano il più pericoloso avversario di Arce.
Fig. 1 – Il neo-eletto Presidente della Bolivia, Luis Arce, saluta i suoi supporters insieme al vice Presidente David Choquehuanca
2. LE MOSSE VINCENTI DI ARCE
Dopo un anno turbolento fatto di accuse, violenze e instabilità la Bolivia sceglie così di ritornare, con Arce, alla strada socialista (mai rinnegata alle urne). I fattori più importanti potrebbero essere stati principalmente due: la spaccatura all’interno dell’opposizione e la scelta di Morales di non candidarsi. Se la prima è risultata probabilmente determinante per la vittoria di Arce al primo turno, la seconda potrebbe aver fatto guadagnare qualche voto moderato al nuovo Presidente, che infatti ha già preso una certa distanza da Morales, pur aprendo le porte a un suo ritorno nel Paese.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – Salvador Romero, Presidente del Tribunal Supremo Electoral (TSE) comunica l’esito del voto
3. GLI SCENARI E LE ALLEANZE REGIONALI
L’effetto più immediato dell’elezione di Arce dovrebbe essere proprio il ritorno di Morales in Bolivia. Sarà tuttavia interessante analizzare il rapporto tra i due e come il nuovo Presidente gestirà l’eredità pesante di colui che lo è stato per 13 anni. Distante dall’essere figlia di una successione stile Chavez-Maduro, la nuova presidenza non potrà infatti trascurare i campanelli d’allarme che si erano palesati alle elezioni di un anno fa, quando Morales aveva raccolto il suo peggior risultato di sempre.
Non è un caso, infatti, che Arce abbia già assicurato un processo di rinnovamento all’interno del MAS. A livello internazionale, dopo la brusca virata verso il filo-americanismo e la rottura delle relazioni con Cuba e Venezuela che hanno caratterizzato la presidenza Añez, sembra scontato che l’elezione di Arce determini un ritorno della Bolivia a posizioni pre-crisi, un riavvicinamento all’ALBA (Alianza Bolivariana para los Pueblos de Nuestra America) e ai tradizionali alleati dell’ex Presidente Morales.
In una consultazione delicata, ma caratterizzata da sostanziale correttezza e assenza di incidenti, la Bolivia torna con Arce ad abbracciare il socialismo, confermandosi, al netto della parentesi conservatrice, un baluardo di tale ideologia in America Latina.
Michele Pentorieri
“Minister of Finance of Bolivia addressing the Conference” by UNCTAD is licensed under CC BY-SA