Nella Repubblica Centrafricana continuano le violenze dei ribelli della Coalition des patriotes pour le changement, che contestano la vittoria elettorale del Presidente Touadéra e assaltano la capitale.
Nella giornata di ieri i ribelli della Coalition des patriotes pour le changement (CPC) hanno attaccato la capitale della Repubblica Centrafricana, Bangui, ma l’assalto è stato respinto dalle truppe nella MINUSCA, la missione delle Nazioni Unite attiva nel Paese dopo il colpo di Stato del 2013. Nei combattimenti, che hanno interessato diverse aree della periferia cittadina, sarebbero rimasti uccisi diversi miliziani e un casco blu. L’episodio conferma la volontà del CPC di rovesciare il Presidente Faustin Archange Touadéra, in testa nei risultati provvisori delle elezioni del 27 dicembre scorso.
La Coalition des patriotes pour le changement è un raggruppamento eterogeneo che aveva condotto numerosi attacchi nella Repubblica Centrafricana già nei giorni precedenti le elezioni, in accordo, anche secondo il Rappresentante Speciale dell’ONU Mankeur Ndiaye, con l’ex Presidente François Bozizé, la cui candidatura era stato esclusa dalla Corte Costituzionale a inizio dicembre. I disordini avevano portato anche all’arrivo di truppe russe e ruandesi in difesa del Governo di Touadéra.
La Repubblica Centrafricana risente ancora della guerra civile seguita al golpe del 2013, che aveva visto contrapposte le milizie musulmane Séléka, le forze regolari e i combattenti Anti-balaka (a prevalenza cristiana) in un conflitto sanguinoso che permane con intensità variabile, nonostante l’accordo di pace del 2019.
Beniamino Franceschini
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