In 3 sorsi – Pechino ha deciso di censurare qualsiasi trasmissione radiofonica o televisiva della BBC, a causa del reportage effettuato dall’emittente britannica sulla condizione degli uiguri in Xinjiang. Gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno condannato duramente la scelta cinese, mentre il Governo cinese continua a sostenere che il servizio sugli uiguri era basato su false informazioni.
1. LA CENSURA
Nella mattinata del 12 febbraio Pechino ha annunciato di aver vietato qualsiasi trasmissione radiofonica o televisiva dell’emittente BBC World News e ha revocato la sua licenza per un anno. È avvenuto successivamente alla decisione da parte britannica di revocare la licenza dell’emittente cinese CGTN (China Global Television Network), perché la licenza era erroneamente detenuta da Star China Media Ltd. Le relazioni tra Cina e Regno Unito si erano già deteriorate negli ultimi mesi in seguito alla questione di Hong Kong e all’introduzione della Hong Kong Security Law. La Gran Bretagna ha infatti introdotto una nuova tipologia di visto che darà diritto a 5,4 milioni di cittadini di Hong Kong di trasferirsi nel Regno Unito e ottenerne la cittadinanza. Riguardo alla censura dell’emittente britannica in Cina, è da specificare che già il sito web e le app della BBC sono vietate in Cina. La causa del divieto è stata la trasmissione di un servizio della BBC sul lavoro forzato della minoranza uigura nei campi di cotone dello Xinjiang, intitolato “China’s Tainted Cotton”. Saranno pochi i cittadini cinesi che risentiranno della censura, dato che in Cina le trasmissioni della BBC sono disponibili principalmente in strutture governative o in hotel internazionali. La BBC è stata censurata anche a Hong Kong, da Radio Television Hong Kong, emittente statale della città.
Embed from Getty ImagesFig. 1 – Il logo della BBC nell’ufficio di Pechino
2. LE REAZIONI INTERNAZIONALI
La BBC ha affermato di essere dispiaciuta per la decisione delle Autorità cinesi: “La BBC è l’emittente internazionale più affidabile e fa reportage su vicende di tutto il mondo, correttamente, con imparzialità e senza timori o favoritismi”. Il segretario agli Esteri britannico Dominic Raab ha definito la mossa come “un’inaccettabile limitazione della libertà dei media”. Ha affermato che “la decisione di vietare la BBC nella Cina continentale è un’inaccettabile limitazione della libertà dei media. La Cina è il Paese che nel mondo ha tra le più rigide restrizioni sulla libertà dei media e di internet e questo suo ultimo passo avrà il solo risultato di danneggiare la reputazione della Cina agli occhi del mondo”. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha condannato duramente la decisione, individuandola come facente parte di una più ampia campagna di soppressione dei media liberi in Cina. Negli ultimi due anni infatti la Cina ha bloccato in modo sistematico i media esteri, come nel caso in cui sono stati espulsi giornalisti di tre testate giornalistiche statunitensi nel 2020.
Embed from Getty ImagesFig. 2 – La sede di CGTN Europe a Londra. La revoca della licenza del network cinese nel Regno Unito ha contribuito alla decisione di Pechino di oscurare BBC World News
3. LA POSIZIONE DELLA CINA
La posizione di Pechino sulla questione è stata esplicitata dalla testata giornalistica China Daily. La fonte cinese sostiene che la BBC ha diffuso “false notizie” sulla regione autonoma dello Xinjiang, in riferimento ai lavori forzati nelle piantagioni di cotone, affermando che il materiale su cui si basa il servizio sugli uiguri ha origine da una fondazione che sarebbe ricollegabile alla CIA, ovvero la Victims of Communism Memorial Foundation di Washington. La fonte cinese parla di menzogne, disinformazione e propaganda da parte della BBC. Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha chiesto le scuse ufficiali da parte della BBC, che ha risposto affermando che i loro reportage sono corretti e privi di pregiudizi. La Cina paragona la condotta della BBC alla Gran Bretagna in epoca coloniale, sostenendo che il testimone dell’imperialismo sia passato alla BBC, che vuole fare proseliti anche in Cina. Intervistato da China Daily, John Ross della Renmin University afferma inoltre che i servizi segreti britannici MI5 supportano direttamente lo staff dell’emittente britannica. Nella risposta cinese si cita anche la copertura che la BBC ha dato alle vicende di Hong Kong, sostenendo che sono state presentate in una luce “tendenziosa”, troppo favorevole nei confronti degli attivisti pro-democrazia. China Daily si riferisce anche alle modalità attraverso le quali la BBC ha descritto la pandemia e la recente missione dell’OMS a Wuhan, che sarebbero tendenziose e denigratorie per la Cina. Secondo la fonte cinese ci sono state gravi insinuazioni sulle modalità attraverso le quali è stata gestita la pandemia, che hanno danneggiato l’immagine internazionale della Cina. China Daily conclude affermando che la BBC ha iniziato una guerra di informazione nei confronti della Cina e che la Cina si è difesa.
Nicol Betrò
“A building in need of a clean – BBC New Broadcasting House, Manchester” by Bods is licensed under CC BY-SA