E' notizia di pochi giorni fa l'importante commessa in arrivo dalla compagnia aerea brasiliana Trip, incassata dalla joint venture a composizione italiana che produce i velivoli per trasporto passeggeri Atr, composta da Finmeccanica e Eads. Diciotto (più eventuali altri ventidue) apparecchi per un valore di oltre 660 milioni di euro: segno che per le imprese italiane ci sono molte opportunità per esportare e investire in Sudamerica
NON SOLO CRISI – E' vero, l'economia italiana – ed europea in generale – non sta attraversando un momento facile. La crisi economica e il timore che la Grecia venga costretta a dichiarare l'insolvenza sul proprio debito, trascinando con sé nel baratro Spagna, Portogallo e Italia, è palpabile. Molto probabilmente uno scenario così catastrofico non si realizzerà, eppure il mondo dell'informazione spesso non sembra offrire prospettive diverse.
Tuttavia, non ci sono solo cattive notizie. Lo scorso 8 settembre, infatti, la joint-venture che realizza i velivoli per trasporto passeggeri Atr, composta da Finmeccanica (Alenia) e Eads, ha annunciato di aver concluso un contratto con la brasiliana Trip Linhas Aereas. La commessa riguarda una fornitura di diciotto Atr 72-600, più ventidue opzioni. Valore complessivo: 661,5 milioni di euro. Niente male, se si pensa anche che Trip non è la principale compagnia linea aerea brasiliana.

LA TERRA DELLE OPPORTUNITA' – Sudamerica e Brasile si confermano regioni in cui le opportunità per esportare ed investire sono ottime. E le grandi aziende italiane non dovrebbero lasciarsi sfuggire le grandi possibilità che si svilupperanno anche nei prossimi anni, con i Mondiali di Calcio del 2014 e le Olimpiadi di Rio del 2016 in vista. Se Finmeccanica ha ottenuto una commessa di così alto valore in un Paese dove si trova Embraer, che è il quarto produttore di velivoli al mondo, questo è il segno che la nostra economia può essere ancora competitiva.
ENI, Fiat, Pirelli e Finmeccanica sono ovviamente le aziende che giocano il ruolo principale dell'industria italiana in Brasile: ma spazio c'è anche per imprese più piccole – che abbiano ovviamente capacità di esportare – per sfruttare la crescente domanda interna frutto anche di una classe media che si sta espandendo e arricchendo.
Davide Tentori