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GCAP: verso la sesta generazione

Caffè lungo – Italia, Regno Unito e Giappone svilupperanno congiuntamente un caccia di sesta generazione entro il 2035. Il GCAP mette assieme Paesi alleati e molto simili, confrontandosi con altri ambiziosi concorrenti nella rincorsa alla rivoluzione della guerra aerea.

GLOBAL COMBAT AIR PROGRAMME

Il Global Combar Air Programme (GCAP) è un progetto multinazionale guidato da Regno Unito, Giappone e Italia per lo sviluppo di un caccia multiruolo stealth di sesta generazione. Il GCAP è stato annunciato per la prima volta dal Primo Ministro britannico Rishi Sunak a dicembre 2022, e ufficializzato con la sigla di un Trattato dai rispettivi Ministri della Difesa il 14 dicembre 2023 a Tokyo. L’accordo, che prevede una partecipazione paritetica dei tre partner, ha unito due progetti inizialmente separati: il BAE Systems Tempest, annunciato nel 2018 dal Regno Unito e al quale si era aggiunta l’Italia nel 2019, e il Mitsubishi F-X giapponese. L’obiettivo è quello di creare un sistema avanzato di nuova generazione che andrebbe a sostituire gli attuali velivoli di quarta generazione in servizio presso le rispettive aeronautiche, ossia l’Eurofighter Typhoon, per quanto riguarda RAF e AMI, e il Mitsubishi F-2, prodotto dalla Mitsubishi Heavy Industries (MHI) sulla base dell’americano F-16 Fighting Falcon, e in servizio operativo con JASDF.

Il progetto coinvolge oltre 1000 fornitori nei Paesi partner, ma vede come protagoniste alcune realtà nazionali ampiamente affermate nel settore della difesa, tra cui Leonardo, BAE Systems e MHI. Altri contractors di rilievo sono Avio Aero, Rolls Royce e IHI Corporation, impegnati nello sviluppo dei motori, MBDA, una joint venture italo-anglo-francese, per quanto riguarda i missili, e ELT e Mitsubishi Electric che, insieme a Leonardo UK, svilupperanno sensori e sistemi di comunicazione.

Stando alla timeline ufficiale, si prevede l’inizio della fase di sviluppo formale nel 2025, con l’obiettivo di effettuare la prima dimostrazione di volo nel 2027 al fine di poter garantire l’entrata in servizio nel 2035.

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Fig. 1 – Il Ministro della Difesa italiano Guido Crosetto, quello giapponese Minoru Kihara e quello britannico Grant Shapps al meeting trilaterale GCAP di Tokyo, 14 dicembre 2023

IL ‘SISTEMA DEI SISTEMI’ E ALCUNE CARATTERISTICHE TECNICHE

L’impiego del termine “generazione” negli aerei da combattimento è stato introdotto per dare un senso dei miglioramenti nelle prestazioni degli stessi, miglioramenti che di fatto non potrebbero essere introdotti in generazioni già esistenti per mezzo di aggiornamenti o retrofit. È per questo motivo che il GCAP si afferma come un progetto altamente innovativo, avente come obiettivo lo sviluppo di un sistema aereo da combattimento definito come “sistema dei sistemi”. Il concetto alla base è il seguente: integrando diversi sistemi indipendenti fra loro, il risultato che se ne trae è un sistema più evoluto e complesso della semplice somma dei sistemi che lo compongono, capace di funzionalità e performance non ottenibili singolarmente. In questo sistema, il caccia (ancora non c’è un nome ufficiale, sebbene gli inglesi continuino a chiamarlo Tempest) sarà la core platform connessa con altri sistemi periferici, pilotati e non, come UAVs o AEW&Cs, che svolgeranno funzioni di combattimento e di supporto in interoperabilità con il velivolo stesso, permettendogli dunque di operare contemporaneamente nei 5 domini (aria, terra, mare, spazio e cyber).

Benché non esista ancora una scheda tecnica precisa, è comunque possibile illustrare alcune delle maggiori innovazioni. A tal riguardo, l’elettronica è indubbiamente una componente fondamentale. Se nei progetti di generazione precedente l’elettronica costituiva circa il 10-15% dei costi e delle capacità, l’accordo tra Leonardo UK, ELT e Mitsubishi Electronic per lo sviluppo di effetti sensoriali integrati e non cinetici (ISANKE) e per il sistema di comunicazioni integrato (ICS) ha aumentato la spesa relativa al 25% del budget totale. ISANKE e ICS, che rappresentano da soli oltre la metà delle capacità finali del velivolo, permetteranno una più veloce elaborazione e gestione dei dati, digitalizzando il campo di battaglia al fine di fornire vantaggi informativi al pilota.

A questo si aggiungono un miglioramento delle capacità stealth, incorporamento dell’IA in fase di pilotaggio, analisi biometriche e psico-analitiche del pilota in tempo reale, e una rivoluzione nella cabina di pilotaggio. Quest’ultima sarà infatti interamente computerizzata e in realtà aumentata, “essenziale per il Tempest perché l’ambiente operativo futuro richiede adattabilità, inclusi frequenti aggiornamenti di software”, ha detto il Direttore del programma Tempest britannico Martin Lowe.

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Fig. 2 – Un modello del caccia Tempest presentato alla fiera aerea di Farnborough nell’estate 2022

LA NATURA DELLA PARTNERSHIP

Il GCAP non è sicuramente l’unico progetto nel suo genere. Altri esempi sono gli americani NGAD e F/A-XX, progetti rispettivamente del USAF e del USN, il Mikoyan PAK DP russo e il FCAS, l’altro grande progetto europeo capeggiato da Francia e Germania. Ma se quest’ultimo è l’ennesimo sintomo del problema di integrazione industriale di difesa europea, è importante sottolineare alcuni altri fattori alla base della partnership euro-asiatica del GCAP. In primo luogo, le scelte economiche. Sia il Tempest che il Mitusbishi-X erano nati come progetti indipendenti, sebbene il progetto inglese fosse riuscito poi a coinvolgere Italia e Svezia nel suo sviluppo. Tuttavia, gli elevati costi legati allo sviluppo e alla produzione di sistemi aerei di questo livello hanno reso imperativa la collaborazione economica. A quel punto, la scelta del partner nipponico è stata agevole. I requisiti di performance delle fusoliere dei due progetti erano già molto simili, e nel 2021 era stato siglato un Memorandum di cooperazione per lo sviluppo del motore, seguito da altri accordi per i sensori. Per giunta, i tre partner del GCAP sono accomunati da concetti strategici molto simili. “Mediterraneo Allargato”, “Global Britain” e “Free and Open Indo-Pacific” stressano in egual misura la centralità dell’ambito navale, da cui derivano esigenze operative affini nel settore aeronautico.

Il successo non è comunque garantito. Il riarmo giapponese previsto dalla Strategia di Sicurezza Nazionale del 2022 ha destato molti sospetti sulla fattibilità della sua realizzazione, soprattutto in termini economici. Incertezza, quella sulla disponibilità di risorse finanziarie, che caratterizza anche l’Italia, che tutt’ora non arriva a spendere il target NATO del 2% del PIL in difesa. Il GCAP sarà sicuramente una sfida ardua, ma la ricompensa ha il potenziale di rivoluzionare la guerra aerea così come la conosciamo oggi.

Davide Patriarca

Smoke and fighter jets” by irio.jyske is licensed under CC BY

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Perchè è importante

  • Il GCAP è un progetto per lo sviluppo di un caccia di sesta generazione tra Italia, Regno Unito e Giappone. I Paesi hanno l’obiettivo di farlo entrare in servizio nel 2035.
  • Il GCAP sostituirà gli aerei da combattimento di quarta generazione ancora in servizio, apportando innovazione e sistemi d’arma e di pilotaggio all’avanguardia.

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Davide Patriarca
Davide Patriarca

Veneto, classe 2001. Sono laureato in “International Relations and Diplomatic Affairs” all’Università di Bologna e amo il mondo della diplomazia. Tra le mie passioni figurano l’Estremo Oriente, la storia e le lingue straniere. Nel tempo libero mi occupo di divulgazione politica e cerco di praticare sport di ogni genere. Tè o caffè? Li prendo entrambi.

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