Miscela Strategica – Dopo il nuovo consolidamento delle relazioni fra la Repubblica popolare cinese e il Pakistan, suggellato nel 2009 con l’accordo per l’acquisto di 36 caccia di ultima generazione J10 e l’allontanamento dall’ala protettiva americana, pare che Islamabad giochi a sorpresa la carta della diversificazione, collaborando anche con la Corea del Sud.
L’INDUSTRIA COREANA – La Corea del Sud rappresenta una delle economie piĂą solide dell’Estremo Oriente, particolarmente rinomata per l’industria meccanica. Non a caso era conosciuta come una delle cosiddette “piccole tigri” assieme a Taiwan, Singapore e (ai tempi in cui non era parte integrante della Cina popolare) Hong Kong. In campo militare le maggiori industrie coreane sono quelle aeronautica e meccanica pesante.
Le armi leggere vengono prodotte da Hanwa e Poongsan, tra i maggiori fornitori di munizioni, esplosivi e strumenti di precisione utilizzati nelle ottiche di sistemi missilistici. Queste imprese producono per la maggior parte in territorio coreano.
Per quanto riguarda i sistemi d’armamento terrestri corazzati, le aziende leader sono la Hyundai Roten, la Samsung Techwin e la Doosan Tst. La Hyundai produce i carri K1 e K2, questo di ultima generazione e dalle prestazioni molto convincenti. La Samsung Techwin è specializzata nella produzione di artiglierie terrestri (come il sistema K9) e contraeree. La Doosan produce veicoli corazzati da trasporto truppe (K200 e K21).
Per quanto riguarda l’industria aeronautica, la Corea può vantare le punte di diamante della Korea Aerospace Industries e della Korean Air, leader nella produzione di aerei da combattimento e di elicotteri. Proprio con la Korean Air sembra che il Governo pakistano stia intessendo una trattativa per la fornitura di sistemi d’arma aerei.
Il Governo coreano si è prefissato di aumentare la produzione di materiale militare e armamenti fino a un totale di 10 miliardi di dollari nel 2020. Tale obiettivo dovrebbe essere raggiunto grazie alle commissioni dall’estero, come quelle di cui si parla nel presente articolo.
LE FORNITURE CINESI AL PAKISTAN – Nel novembre del 2013 è arrivata la notizia che la Cina completerà quest’anno la fornitura di 36 caccia J10 di produzione cinese al Pakistan. Nel 2009 infatti, in virtù della sua alleanza col Pakistan, il gigante cinese aveva siglato con questo Paese un contratto per la fornitura di aerei da caccia di ultima generazione J10. La collaborazione fra le industrie belliche proseguiva un idillio da sempre presente nella storica amicizia fra i due attori asiatici, quello delle forniture aeronautiche militari iniziato negli anni Novanta. L’anno d’oro della collaborazione in questo campo fu il 2007, con l’acquisto di 100 JF-17, prodotti in parte in Cina e in parte in Pakistan.
A SORPRESA SPUNTA LA COREA – La collaborazione con la Corea del Sud è stata iniziata proprio da una fornitura di munizionamento per gli addestratori T-37, di produzione statunitense. Tale fornitura verrà garantita dalla Poongsan. Per proseguire con un accordo di massima per «l’esplorazione di future vie di collaborazione militare» (come afferma un articolo apparso il 20 agosto su DefenseNews.com a firma di Usman Ansari). In particolare, l’analista Brian Cloughley sostiene che la collaborazione tra Islamabad e la Seoul sarà  progressivamente più importante.
E la Cina non sta a guardare né rimane defilata. Infatti, come esposto sull’interessante ricerca di Seung-Youn Oh, apparsa su China Quarterly, la Repubblica popolare ha trovato una formula tutta sua di cavalcare l’intraprendenza delle multinazionali asiatiche. Il Governo di Pechino concede infatti a industrie straniere che formino una joint venture con industrie statali cinesi condizioni allettanti per spostare la loro produzione in Cina. Per esempio la Hyundai ha creato in Cina l’impresa Beijing Hyundai Motor Company, con la municipalità di Pechino. Altro caso di specie è la già citata Poongsan. Quindi è probabile che la Cina avrà la sua fetta di torta, qualunque siano le strade che la collaborazione pakistano-coreana vorrà prendere.
Francesco Valacchi
[box type=”shadow” align=”aligncenter” ]Un chicco in piĂą
Per chi volesse approfondire alcuni dei temi trattati consigliamo:
- Seung-Youn Oh, “Fragmented Liberalization in Chinese Automotive Industry: the Political Logic behind Beijing Hyundai’s Success in the Chinese Market”, in China Quarterly, n. 216, dicembre 2013, Cambridge, Cambridge University Press. [/box]
Foto: DXBSpotter